L’indice di Katz è un parametro del sangue legato alla VES, vale a dire la velocità di sedimentazione degli eritrociti, i globuli rossi. Si tratta di un indice di infiammazione piuttosto generico e, per la verità, ormai piuttosto desueto; in genere oggi si tende a richiedere la VES e la PCR; quest’ultima è una proteina che appartiene al gruppo delle proteine della fase acuta, e cioè quelle proteine la cui concentrazione nel sangue aumenta o diminuisce di almeno il 25% nel corso di una malattia infiammatoria. Deve il suo nome al chimico Johann Rudolf Katz)
Per il calcolo dell’indice di Katz (IK) è necessario basarsi sul valore della VES dopo un’ora e dopo due ore dal momento in cui si è effettuato il prelievo di sangue; in sostanza; si somma la VES della prima ora alla metà VES della seconda ora, dopodiché si divide tutto per due; di seguito la formula: indice di Katz = (VES(1 ora) + VES (2 ore)/2)/2. In linea generale, un indice di Katz alto può essere il segno che nell’organismo è in atto un processo infiammatorio, situazione che può essere determinata dalla presenza di una malattia infettiva, un tumore oppure una patologia autoimmunitaria. L’indice di Katz tende a ridursi nel caso in cui il soggetto sia affetto da policitemia (innalzamento del volume di globuli rossi che circolano nel torrente ematico) o da alcune forme di anemia. Si tratta di un parametro generico che non fornisce informazioni dettagliata sulla natura del processo infiammatorio in corso.
A cosa serve l’esame
L’indice di Katz che, come detto, è sempre meno utilizzato nella pratica clinica, dà informazioni sull’eventuale presenza di un processo infiammatorio in corso, dando anche indicazioni sul grado di infiammazione; può essere utile per il monitoraggio del decorso di una malattia che è stata precedentemente diagnosticata; in altri termini dà indicazioni su come l’organismo sta rispondendo alle terapie che sono state intraprese. Per questo motivo, il medico curante o lo specialista potrebbero richiederlo nel caso il paziente sia affetto da malattie quali l’artrite, l’artrite reumatoide, il LES ecc.
Insieme ad altri test di laboratorio come, per esempio, emocromo completo, fattore reumatoide, PCR, fibrinogeno ecc., l’indice di Katz può essere richiesto qualora il paziente segnali al medico la presenza di sintomi quali dolori e rigidità articolari, calo di peso non spiegabile, mal di testa ecc.
Valori normali
I valori normali dell’indice di Katz sono i seguenti:
- Uomini: 4-15
- Donne: 4-10
- Persone anziane: <20.
Vale la pena ricordare che i sopra riportati valori sono puramente indicativi; gli intervalli di riferimento infatti possono variare fra un laboratorio e l’altro a seconda dei metodi, delle strumentazioni e dei reagenti usati. È quindi sempre consigliabile riferirsi ai valori riportati sul referto che viene consegnato dalla struttura presso la quale si è effettuato il prelievo di sangue.
Indice di Katz alto – Cause
Un indice di Katz alto indica che nell’organismo è presente un processo infiammatorio; il parametro dà indicazioni anche sul grado dell’infiammazione, ma non sulla gravità del processo patologico; in altri termini; vi sono situazioni in cui l’infiammazione è di notevole grado, ma la patologia scatenante non è particolarmente grave e altre invece in cui il grado di infiammazione non risulta particolarmente elevato, ma la causa sottostante è di notevole serietà.
È altresì interessante riportare il fatto che sia il parametro VES che l’indice di Katz hanno tempi di normalizzazione non immediati; vale a dire che il riscontro di alti valori della VES o dell’IK può essere fatto sia quando l’infiammazione è ancora in corso oppure quando, di fatto, essa è scomparsa da poco.

Un indice di Katz alto indica che nell’organismo è presente un processo infiammatorio; il parametro dà indicazioni anche sul grado dell’infiammazione, ma non sulla gravità del processo patologico
Va segnalato, poi, che l’attenuazione delle cariche negative eritrocitarie, per mezzo delle cosiddette proteine della flogosi, non è immediata, ma richiede alcuni giorni. Pertanto, la normalizzazione dei valori della VES e dell’indice di Katz è tardiva (in altre parole, questi parametri possono risultare alti se l’infiammazione è in atto o quando ormai si è già guariti). Condizioni fisiologiche come la gravidanza e le mestruazioni possono determinare un rialzo temporaneo dell’indice di Katz. L’IK può aumentare anche in caso di assunzione di determinati medicinali: contraccettivi orali, destrano, metildopa, penicillamina procainamide, teofillina.
Indice di Katz modertamente alto – L’IK può risultare moderatamente alto nelle seguenti condizioni patologiche:
- anemia
- artrite reumatoide
- endocardite
- febbre reumatica
- infezioni di vario tipo (per esempio, la mononucleosi)
- LES (lupus eritematoso sistemico)
- osteomielite
- patologie renali e tiroidee.
Indice di Katz particolarmente alto – L’IK può risultare particolarmente elevato a causa delle condizioni:
- arterite a cellule giganti
- aumento del fibrinogeno nel sangue (iperfibrinogenemia)
- macroglobulinemia
- mieloma multiplo
- polimialgia reumatica
- setticemia
- vasculite necrotizzante.
Indice di Katz basso – Cause
Vi sono alcune condizioni in cui l’indice di Katz può risultare piuttosto basso; si riporta un elenco delle più significative:
- allergie
- anemia falciforme (drepanocitosi)
- assunzione di alcuni medicinali (fra cui aspirina e cortisone)
- bassi livelli di proteine plasmatiche (da epatopatie)
- denutrizione
- disidratazione
- ipofibrinogenemia
- policitemia
- scompenso cardiaco
- sindrome da iperviscosità.
Come si effettua il test
Per effettuare il test è necessario sottoporsi a un prelievo di un campione di sangue dalla vena di un braccio. Non è in genere necessaria una preparazione specifica, ma è consigliabile essere a digiuno da almeno qualche ora.
Indice di Katz – Interpretazione dei risultati
Come detto, l’indice di Katz è un parametro ematico che indica la presenza di un processo infiammatorio in corso; non è però specifico e quindi il suo risultato deve essere valutato insieme ai risultati di altri esami; una volta che il medico avrà di fronte il quadro completo potrà iniziare a farsi un’idea della causa sottostante il rialzo di determinati valori.
Più utile l’IK nel monitoraggio delle terapie intraprese. Di seguito alcune indicazioni relative all’interpretazione dei risultati; ricordiamo comunque che l’interpretazione delle analisi del sangue è un compito di stretta competenza del medico; sta a lui valutare determinati risultati tenendo conto di diversi test e della storia clinica del paziente.
Indice di Katz alto senza che siano presenti sintomi suggestivi di un determinato processo patologico – In questo caso la scarsa specificità del test e l’assenza di sintomi consigliano la sua ripetizione dopo un certo periodo di tempo.
Indice di Katz moderatamente alto in presenza di sintomi e segni suggestivi di infezione – In caso di processi infettivi (per esempio, una laringite o una faringite), l’indice di Katz e altri indici di infiammazione possono risultare un po’ più alti del normale. La diagnosi si baserà soprattutto sui sintomi e sui segni riferiti dal paziente.
Indice di Katz molto alto – Potrebbe essere indicativo di una malattia autoimmune, oppure di malattie epatiche o renali; anche diversi tumori possono causare un rialzo elevato dell’IK. In genere si richiedono diversi approfondimenti diagnostici, sia di laboratorio che strumentali (TAC, radiografie, risonanze, ecografie ecc.), basandosi ovviamente anche sulle manifestazioni cliniche riportate dal paziente.
Una volta diagnosticata con certezza una determinata malattia, l’andamento dei valori dell’indice di Katz dà, come già ribadito, un’idea dell’andamento delle cure.
Indice materie – Medicina – Esami – Indice di Katz