Il GFR è il tasso di filtrazione glomerulare (Glomerular Filtration Rate), con tale sigla, sostanzialmente, si fa riferimento alla velocità con la quale il sangue viene filtrato dai reni; comunemente, riferendosi a questo parametro si parla di velocità di filtrazione glomerulare o, più semplicemente, di filtrato glomerulare. Nei referti di laboratorio, il test è spesso indicato con la sigla eGFR (la e minuscola sta per Estimated, stimato). Attualmente il GFR è considerato uno dei più attendibili (se non addirittura il più attendibile) indici di funzionalità dei reni; grazie al filtrato glomerulare, infatti, si può valutare se tali organi stanno facendo bene il loro lavoro o se, al contrario, la loro funzionalità risulta più o meno compromessa.
Ricordiamo che i reni hanno fra i loro compiti quello di filtrare il sangue che a essi arriva attraverso l’arteria renale; l’organizzazione microscopica del rene è piuttosto complessa. L’unità funzionale è il nefrone; grazie ai nefroni, il rene filtra, assorbe e secerne. Ogni nefrone si compone di due parti, il corpuscolo renale che si occupa della filtrazione e il tubulo renale che consente il riassorbimento e la secrezione. Il corpuscolo è una formazione sferica prevalentemente costituita da una rete capillare a gomitolo, il glomerulo; attraverso i glomeruli la parte liquida del sangue è filtrata (e ripulita) dai prodotti di scarto e raccolta in una struttura circostante a forma di calice, la capsula di Bowman.
Il GFR fa praticamente riferimento alla quantità di sangue che viene filtrata dai glomeruli renali ogni minuto; se, a causa di un danno o di una malattia la velocità di filtrazione si riduce, i prodotti di scarto cominciano ad accumularsi nel sangue con tutte le conseguenze del caso. Il calcolo del GFR viene calcolato tramite alcune formule basate sulla creatinina sierica tenendo conto di alcune variabili fra cui genere sessuale, età, razza ecc.
GFR – Perché viene richiesto il test
Con il GFR, come accennato, si può valutare la funzionalità dei reni; il calcolo del filtrato glomerulare viene quindi richiesto quando, per la sintomatologia descritta dal paziente, è plausibile pensare a un danno renale; il test viene altresì richiesto, a intervalli regolari, quando il medico vuole monitorare l’andamento di malattie già diagnosticate e che possono influenzare negativamente la funzionalità renale (diabete mellito, ipertensione arteriosa, malattie renali acute o croniche ecc.).
In genere l’esame del filtrato glomerulare viene associato ad altri test di laboratorio, in particolare alla creatininemia, all’azotemia e al dosaggio della cistatina C, una proteina filtrata dal sangue attraverso i reni e metabolizzata a velocità costante. L’eGFR supporta il medico anche nella decisione sul tipo di trattamento da intraprendere in quanto fornisce un’idea attendibile del degrado della funzionalità dei reni.
L’esame del GFR viene talvolta inserito durante di check-up generale, in particolar modo se il paziente è anziano (la velocità di filtrazione glomerulare tende a decrescere con l’avanzare dell’età anche, è bene precisarlo, in assenza di patologie a carico del rene).
Valori normali del filtrato glomerulare
I valori normali del filtrato glomerulare variano a seconda dell’età del soggetto (come accennato, nelle persone anziane la velocità di filtrazione glomerulare tende generalmente a decrescere); in linea di massima i valori normali di GFR sono compresi nell’intervallo tra i 91 e i 120 mL/min; tanto più tale valore decresce, quanto più è concreto il rischio di andare incontro a un danno renale.
Di seguito riportiamo un elenco di valori che danno un’idea dell’entità del danno renale:
- ≥ 90 mL/min: il danno renale è lieve, ma la funzionalità renale è da considerarsi normale;
- 89-60 mL/min: danno con minima perdita della funzione renale;
- 59-44 mL/min: da lieve a moderata perdita della funzione renale;
- 44-30 mL/min: da moderata a grave perdita della funzione renale;
- 29-15 mL/min: severa perdita della funzione renale;
- <15 mL/min: in questo caso si ha insufficienza renale.
GFR alto – Cause
Se i valori del filtrato glomerulare rientrano nell’intervallo compreso tra 91 e 120 mL/min, significa che non vi sono particolari problemi a livello di funzionalità dei reni; se però il risultato dell’esame è particolarmente elevato, si deve tenere conto che si ha un aumento del rischio di sviluppare alcune patologie, per esempio l’ipertensione arteriosa (pressione alta).
GFR basso – Cause
Un basso valore del filtrato glomerulare fa sospettare che i reni non stanno funzionando a dovere; ciò può indurre il medico a eseguire ulteriori accertamenti per individuare la precisa causa sottostante e intervenire di conseguenza.
Quando si riscontra un valore di GFR particolarmente basso è concreto il rischio di trovarsi di fronte a una situazione di insufficienza renale, una condizione sicuramente grave che richiede interventi rapidi e adeguati.
Calcolo del filtrato glomerulare
Calcolare con precisione il filtrato glomerulare non è banale (non a caso si parla di valore stimato); di norma si utilizzano formule particolari che partono dai valori di creatinina sierica (creatininemia).
Purtroppo tutte le formule hanno dei limiti in quanto sono davvero molti i fattori che possono influenzare il calcolo del GFR (gravidanza, grande massa muscolare, obesità, età, quantità di proteine nella dieta, assunzione di determinati farmaci, malattie che interferiscono con la funzionalità renale ecc.).
Nei limiti del possibile, il test del GFR dovrebbe essere effettuato quando, nei limiti del possibile, la produzione di creatinina e la funzionalità renale sono relativamente stabili.

Il GFR è il tasso di filtrazione glomerulare, con tale sigla, sostanzialmente, si fa riferimento alla velocità con la quale il sangue viene filtrato dai reni; comunemente, riferendosi a questo parametro si parla di velocità di filtrazione glomerulare o, più semplicemente, di filtrato glomerulare
Come si effettua il test
Per effettuare il test del GFR è necessario sottoporsi a un prelievo di sangue dalla vena di un braccio; nelle ore che precedono l’esame è opportuno evitare sforzi fisici di notevole intensità (un’attività fisica intensa può influenzare i valori della creatininemia e, di conseguenza, quelli del filtrato glomerulare). È consigliabile anche un digiuno di circa 12 ore prima del prelievo; è altresì opportuno evitare di consumare carne.
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