L’esame delle feci (analisi delle feci) è una procedura diagnostica che consiste nell’analisi di un campione di feci raccolto dal paziente. Le modalità di raccolta, che deve essere effettuata con un’apposita spatolina, hanno un’importanza fondamentale perché il campione che verrà sottoposto ad analisi deve essere privo di contaminazione (sangue mestruale, urina ecc.). Tale campione dovrà essere posto in un contenitore sterile che può essere fornito dal laboratorio analisi cui ci si è rivolto oppure acquisto presso una farmacia.
L’esame delle feci viene richiesto piuttosto frequentemente, soprattutto quando si sospetta la presenza di processi patologici che possono riguardare intestino, fegato e pancreas.
Com’è noto, le feci sono il materiale di rifiuto dell’organismo che viene eliminato con l’atto della defecazione. Sono normalmente formate da acqua (circa il 65%) e da sostanze solide (circa il 35%) quali fibre, calcio, fosfati, grasso ecc.
Un esame delle feci prevede numerosi controlli che rivestono una notevole importanza dal punto di vista clinico in quanto sono in grado di rivelare numerose patologie (disturbi pancreatici, disturbi intestinali, ulcera, neoplasie ecc.). L’esame delle feci può essere di tipo macroscopico e di tipo microscopico.
L’esame di tipo macroscopico prende generalmente in considerazione le seguenti caratteristiche:
- Colore
- Consistenza
- Odore
- Quantità
- Presenza di componenti anomale (muco, pus e altri elementi patologici).
I controlli di tipo microscopico previsti dall’esame delle feci sono molteplici, fra gli altri ricordiamo:
- Coprocoltura
- Esame parassitologico
- Ricerca Helicobacter pylori
- Ricerca sangue occulto
- Tripsina e chimotripsina
- Reperti microscopici.
Esame delle feci (aspetti macroscopici)
Colore – Il colore delle feci in condizioni normali è marrone. Se la colorazione delle feci è molto scura la causa potrebbe essere una stipsi cronica. Feci color pece potrebbero essere dovute a emorragie del secondo tratto intestinale oppure a presenza di ferro o carbone. Una dieta eccessivamente ricca di barbabietole può dare una colorazione rossa alle feci, detta colorazione potrebbe essere anche causata da presenza di sangue vivo. Dopo terapie a basi di antibiotici le feci possono assumere una colorazione verde, feci verdi possono essere causate anche da ingestione di spinaci. Le feci bianche sono tipiche dell’ingestione del solfato di bario (un mezzo di contrasto che si usa nelle radiografie del tubo digerente).
Consistenza e forma – In condizioni normali le feci sono poltacee, pastose e di forma cilindrica. In caso di stipsi cronica le feci sono dure e di piccole dimensioni. Nelle forme diarroiche le feci possono essere liquide o semiliquide mentre spasmi intestinali o stenosi rettali sono causa di feci nastriformi.
Odore – Il particolare odore delle feci è causato da due amine, l’indolo e lo scatolo che sono il prodotto della decomposizione delle proteine provocata da particolari microrganismi. Le feci diarroiche non sono particolarmente maleodoranti al contrario di quelle che permangono più a lungo nel tratto intestinale.
Quantità – Negli adulti viene considerata normale una quantità di feci che va da 150 a 300 g pro die; nei bambini la quantità normale varia dai 120 a 140 g pro die. La quantità di feci prodotte aumenta nelle diete ricche di fibra e in quelle vegetariane, diminuisce invece in caso di digiuno o anoressia.
Presenza di componenti anomale – La presenza di muco nelle feci può essere riscontrata nella sindrome del colon irritabile e nella colite mucosa; la presenza di pus può essere causata da ascesso rettale, appendicite o colite. La presenza di sangue va valutata attentamente in quanto non si possono escludere patologie di una certa gravità. A giudizio del medico potranno essere richiesti vari tipi di accertamento clinico (clisma opaco, gastroscopia, ecc.). Altre componenti anomale nelle feci riscontrabili a livello macroscopico nelle feci possono essere tenie, ossiuri ecc.

L’esame delle feci viene richiesto piuttosto frequentemente, soprattutto quando si sospetta la presenza di processi patologici che possono riguardare intestino, fegato e pancreas.
Esame delle feci (aspetti microscopici)
Coprocoltura – La coprocoltura è un esame microbiologico che viene effettuato mediante la raccolta di un campione fecale o tramite un tampone rettale. La coprocoltura viene effettuata per individuare l’eventuale presenza di determinati germi patogeni (Candida Albicans, stafilococco aureo, salmonelle ecc.) nella flora batterica intestinale.
Lo scopo primario della coprocoltura non è tanto quello di diagnosticare una determinata patologia bensì quello di individuare quei soggetti che avendo contratto la salmonella continuano, nonostante l’avvenuta guarigione, a eliminare tale batterio per via fecale, rappresentando pertanto un pericolo di diffusione di tale patologia. È fondamentale che il prelievo del campione da esaminare sia effettuato in sterilità e viene raccomandata una scrupolosa igiene del perineo prima della raccolta o del tampone. Le terapie antibiotiche dovrebbero essere sospese per non falsare l’esito dell’indagine. Per approfondire si consulti l’articolo specifico: Coprocoltura.
Esame parassitologico – In genere l’esame parassitologico viene richiesto quando si sospetta che determinati sintomi (diarrea, vomito, dolori all’addome ecc.) siano provocati da parassiti come per esempio la tenia e l’ascaride. Il test viene eseguito su un piccolo campione di feci.
Il valore normale è la negatività.
Ricerca Helicobacter pylori – L’Helicobacter pylori (Hp) è un batterio Gram-negativo dalla caratteristica conformazione a spirale; il termine pylori indica il sito dove l’infezione causata da questo batterio si sviluppa più facilmente: il piloro (porzione terminale dello stomaco le cui principali funzioni sono quelle di contenzione e transito del cibo verso l’intestino tenue). Il processo infettivo legato all’Helicobacter pylori è in grado di instaurare un quadro infiammatorio a livello locale che in alcuni casi può degenerare in quadri patologici di notevole importanza. Per approfondire questo specifico argomento si consulti l’articolo Helicobacter pylori.
Ricerca sangue occulto – La ricerca di sangue occulto nelle feci è un esame che dovrebbe rientrare in un piano di accurata prevenzione dei tumori intestinali e dovrebbe essere richiesto annualmente a uomini e donne con età superiore ai 45 anni.
Una positività all’esame potrebbe essere indice di ulcera (duodenale e/o gastrica), polipi intestinali, colite ulcerosa, tumori dell’apparato gastrointestinale, leucemia ecc. Va però comunque precisato che molto spesso i motivi sono decisamente più banali (emorroidi, ernia iatale ecc.).
È comunque buona norma, data appunto la possibilità che la presenza di sangue nelle feci sia spia di una patologia di una certa severità, non trascurare tale segnale.
Uno dei limiti dell’esame è l’essere soggetto a una non nulla percentuale di falsi positivi (contaminazione mestruale, farmaci, dieta ricca di carne ecc.).
L’esame si effettua raccogliendo tre campioni di feci in tre giorni diversi. Il valore normale è l’assenza.
Per approfondire l’argomento si consulti l’articolo specifico: Sangue occulto nelle feci.
Tripsina e chimotripsina – Si tratta di due enzimi proteolitici che hanno un ruolo chiave nella digestione delle proteine alimentari.
La determinazione della presenza di tali enzimi nelle feci (sono considerati valori normali quelli superiori a 160 microgrammi/g) viene usata quale test indiretto della capacità funzionale del pancreas esocrino; infatti, nel caso di problemi a livello di funzionalità pancreatica è normale aspettarsi una sintesi ridotta di tali enzimi; se ne registrerà quindi un livello inferiore alla norma anche nelle feci. Il test è caratterizzato da una buona sensibilità, ma sfortunatamente è gravato da un notevole rischio di falsi positivi e falsi negativi; vi sono infatti situazioni e condizioni (assunzione di antibiotici, uso di lassativi, assunzione di estratti digestivi, diverticolosi ecc.) che possono falsare i risultati dell’esame.
Un classico utilizzo del dosaggio di tripsina e chimotripsina nelle feci è l’individuazione dell’insufficienza pancreatica nei soggetti affetti da fibrosi cistica.
Reperti microscopici – Sono diversi i reperti microscopici che possono essere rinvenuti in seguito a un esame delle feci. Fra questi si ricordano:
- cellule epiteliali (valori normali: numerose; valori anomali: alterazioni a causa di enterite o tifo)
- eritrociti (valori normali: scarsi o assenti; valori anomali: se presenti, c’è presenza di sangue occulto o evidente)
- leucociti (valori normali: scarsi o assenti; valori anomali: si registra un aumento in caso di colite ulcerosa e gastroenterite)
- fibre muscolari (valori normali: abbondanti; valori anomali: si registra un aumento eccessivo in caso di insufficienza pancreatica)
- muco (valori normali: scarso; valori anomali: si registra un aumento in caso di tifo, dissenteria e colite)
- amidi (valori normali: assenti; valori anomali: si registra la loro presenza in caso di diarrea o insufficienza pancreatica)
- grassi neutri (valori normali: assenti; valori anomali: si registra la loro presenza in caso di epatite, insufficienza pancreatica e ittero ostruttivo)
- acidi grassi ((valori normali: assenti; valori anomali: si registra la loro presenza in caso di epatite, insufficienza pancreatica e ittero ostruttivo).
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