L’ecocardiogramma è una tecnica diagnostica sempre più utilizzata in ambito cardiologico che si basa sull’utilizzo di ultrasuoni in un intervallo di frequenza compreso fra 2 e 10 MHz. Trattandosi di una tecnica ecografica, si basa, a differenza delle radiografie, sull’uso di onde acustiche e non elettromagnetiche, pertanto la sua prima caratteristica è l’assoluta innocuità. I tessuti biologici non sono investiti da radiazioni ionizzanti, ma solo da onde sonore provenienti dalla sonda. L’ecografo sfrutta il principio fisico della riflessione delle onde (il fenomeno dell’eco) e la differente velocità di trasmissione delle onde acustiche a seconda della densità del mezzo in cui si propagano per costruire un’immagine tridimensionale del tessuto oggetto dell’indagine.
Nota – L’ecocardiogramma è detto anche ecocardiografia o ecografia cardiaca.
A cosa serve l’ecocardiogramma
L’ecocardiogramma, tramite varie modalità tecniche (ecografia monodimensionale, bidimensionale, tridimensionale, doppler e colordoppler) permette la visualizzazione e lo studio di endocardio, miocardio e pericardio. Con questo esame si ottengono varie informazioni tra le quali volume, dimensione e spessore delle cavità e delle pareti aortiche, atriali e ventricolari.
Grazie all’ecocardiogramma lo specialista cardiologo è in grado di definire la presenza di eventuali alterazioni dovute a patologie a carico del muscolo cardiaco.
Sono molte le malattie cardiache che possono essere studiate con successo tramite questo tipo di esame, in particolar modo l’ecocardiogramma risulta utile nel caso di:
- patologie a carico delle valvole cardiache
- patologie che interessano le pareti cardiache
- cardiopatie congenite (valutazione dello stato di salute del cuore e degli esiti di eventuali operazioni chirurgiche effettuate)
- diabete, infarto del miocardio, ipertensione arteriosa (con l’ecocardiogramma si valuta il danno miocardico provocato da queste patologie)
- diagnosi delle patologie cardiache in gravidanza (è possibile effettuare anche la diagnosi intrauterina di cardiopatie congenite del feto).
Esecuzione
Come detto, l’ecocardiogramma è un esame del tutto innocuo (può essere effettuato anche nelle donne in stato interessante), indolore e ripetibile che richiede soltanto un po’ di pazienza (occorrono dai 20 ai 30 minuti per eseguirla) e un po’ di collaborazione.
Praticamente, il soggetto che si sottopone all’esame deve stendersi a petto nudo sul lettino; gli verranno applicati degli elettrodi sul petto dopodiché l’ecografista spalmerà un po’ di gel sul torace del paziente e sulla sonda che emette gli ultrasuoni. A seconda dei casi l’ecografista potrà chiedere al paziente di rimanere assolutamente fermo per alcuni secondi oppure di respirare in modo profondo.
Una volta terminato l’esame, gli elettrodi vengono rimossi e ci si potrà ripulire dal gel presente sul torace.
L’efficacia di un’ecocardiografia e la sua utilità nell’assistere il medico in una diagnosi dipendono molto e dalla modernità dell’apparecchio utilizzato ma, soprattutto, dall’esperienza e dalla capacità di chi effettua l’esame (l’interpretazione delle immagini ecografiche è materia particolarmente complessa ed è di vitale importanza rivolgersi a professionisti di provata esperienza per evitare falsi negativi o falsi negativi. Può risultare particolarmente utile confrontare ecocardiografie effettuate in strutture diverse.
Ecocardiogramma – Tecniche
Un’ecocardiogramma può utilizzare, a seconda dei casi, una o più delle varie tecniche citate nel paragrafo A cosa serve l’ecocardiogramma:
- ecografia monodimensionale (M-mode)
- ecografia bidimensionale (B-mode)
- ecografia tridimensionale (3D-mode)
- ecografia doppler
- ecografia color-doppler.
L’ecocardiogramma M-mode è la tecnica più semplice e viene utilizzata per la misurazione delle varie strutture cardiache; più che un’immagine reale di tali strutture, quella prodotta è molto simile a una linea.
L’ecocardiogramma B-mode è una metodica che permette di osservare direttamente i movimenti dell’organo cardiaco in generale e delle varie strutture in particolare nel corso del ciclo cardiaco.
L’ecocardiogramma tridimensionale è una tecnica molto sofisticata che permette una migliore valutazione d’insieme dell’organo cardiaco; si tratta di una metodica che si sta rivelando particolarmente utile nello studio delle malattie delle valvole cardiache (soprattutto di quelle che riguardano la valvola mitrale).
L’ecocardiogramma doppler sfrutta gli ultrasuoni per rilevare velocità, direzione e tipo di flusso del sistema cardiovascolare; il doppler può essere pulsato oppure a onda continua; quest’ultima modalità permette di registrare velocità molto elevate ed è piuttosto utile nell’individuazione di stenosi valvolari.
L’ecocardiogramma color-doppler è ormai diventata la metodica principale nella diagnostica cardiologica; sostanzialmente si tratta di un doppler bidimensionale in cui il flusso viene codificato a colori per permettere di identificarne la direzione (il colore rosso indica che il flusso si sta avvicinando alla sonda, mentre il blu indica che esso si sta allontanando); la rappresentazione a colori semplifica l’interpretazione della tecnica doppler.

L’ecocardiogramma è un esame del tutto innocuo (può essere effettuato anche nelle donne in stato interessante), indolore e ripetibile.
Ecocardiogramma sotto sforzo
L’ecocardiogramma può essere eseguito a riposo o sotto sforzo. L’ecocardiogramma sotto sforzo (o sotto stress) è una tipologia particolare di ecocardiografia che si rivela molto utile in quei soggetti in cui si sospetta la presenza di una malattia coronarica, ma nei quali un tradizionale elettrocardiogramma da sforzo non può essere eseguito oppure ha dato risultati dubbi. Con l’ecocardiogramma da sforzo si potrà confermare la diagnosi e valutare, percentualmente, la zona di muscolo cardiaco a rischio; ciò si rivela fondamentale per la scelta del tipo di terapia da intraprendere (terapia farmacologica, angioplastica, by-pass). In casi più rari questo tipo di esame viene effettuato su soggetti affetti da valvulopatie di cui non si conosce con esattezza la gravità del difetto.
L’ecocardiogramma sotto sforzo è una tecnica diagnostica sicuramente più sensibile di un comune test da sforzo eseguito sul treadmill o sul cicloergometro.
Nell’ecocardiogramma sotto stress, la sollecitazione può essere effettuata con il tapis roulant, con il cicloergometro o con dei farmaci (quelli maggiormente utilizzati sono la dobutamina, l’adenosina e il dipiridamolo) che fanno aumentare la forza e la frequenza del battito cardiaco simulando così uno sforzo fisico.
L’esecuzione dell’esame ha una durata complessiva di circa un’ora (comprese preparazione e assistenza successiva); non è necessario che il soggetto digiuni, ma potrebbe essere necessario dover sospendere l’assunzione di determinati farmaci.
Indice materie – Medicina – Esami – Ecocardiogramma