Il dosaggio della ceruloplasmina nel sangue è un test che viene richiesto dal medico quando sospetta la presenza di una condizione patologica associata alla carenza di rame; il test può essere di supporto nella diagnosi o nella differenziazione fra varie patologie legate a tale carenza. Tutto quello che interferisce con il metabolismo del rame può influenzare la concentrazione ematica di ceruloplasmina e di rame (cupremia).
Il riscontro di un basso livello di ceruloplasmina nel sangue non è sufficiente a diagnosticare con certezza una determinata malattia; è infatti necessario associare questo test ad altri esami relativi al rame (cupremia – dosaggio del rame nel sangue -, cupruria – dosaggio del rame nelle urine – ecc.).
Cos’è la ceruloplasmina
La ceruloplasmina è una proteina deputata al trasporto del rame (a essa è legata la gran parte del rame circolante); oltre a essere coinvolta nel metabolismo del rame lo è anche in quello del ferro (come l’efestina, un’altra proteina simile).
La ceruloplasmina viene per lo più sintetizzata a livello epatico; il rame epatico viene poi da essa distribuita ai vari tessuti.
Dosaggio della ceruloplasmina – A cosa serve?
Il dosaggio dei livelli di ceruloplasmina nel sangue non è un test di routine; di norma i medici lo richiedono quando sospettano:
- la presenza della malattia di Wilson (una rara patologia caratterizzata da un’eccessiva deposizione di rame in alcuni tessuti, con conseguente cirrosi epatica e degenerazione dei gangli basali dell’encefalo. L’affezione è dovuta a un difetto ereditario del metabolismo epatico del rame (ridotta escrezione biliare di rame e ridotta sintesi di ceruloplasmina);
- carenza di rame (un’evenienza invero piuttosto rara).
I segni e sintomi che potrebbero far pensare alla presenza di queste condizioni sono: dolori addominali, ittero, stanchezza, nausea, distonia, disfagia, difficoltà a deambulare, alterazioni del comportamento.
Valori normali
I valori normali della proteina nel sangue oscillano dai 20 ai 60 mg/dL.
Si deve tenere ben presente che i valori sopra riportati sono puramente indicativi; infatti gli intervalli di normalità possono variare fra un laboratorio di analisi e l’altro e quindi è sempre necessario fare riferimento al referto che viene rilasciato dalla struttura presso la quale si è effettuato l’esame. Tali variazioni sono essenzialmente dovute alle differenti metodiche seguite, ai reagenti utilizzati, alla strumentazione impiegata ecc.
Ceruloplasmina alta – Cause
Sono diverse le cause alla base di un rialzo dei livelli di ceruloplasmina nel sangue; di seguito si ricordano le principali:
- artrite reumatoide
- cirrosi biliare primitiva
- colestasi epatica
- intossicazione da rame
- infiammazioni acute (si comporta da proteina della fase acuta) o croniche
- leucemia
- linfoma di Hodgkin
- lupus eritematoso sistemico (LES)
- malattia di Alzheimer
- tumori di vario tipo.
Un rialzo dei livelli di ceruloplasmina nel sangue si osserva anche nelle donne in stato interessante e in quelle che assumono estrogeni o contraccettivi orali a base di estrogeni e progesterone.
Ceruloplasmina bassa – Cause
La principale causa di ceruloplasmina bassa è la malattia di Wilson; la diagnosi, oltre che sui risultati di vari test di laboratorio (ceruloplasmina bassa, bassi livelli di rame sierico, cupruria alta, indici di funzionalità epatica alterati) si basa sulla biopsia epatica e sulla presenza, alla periferia della cornea, dei cosiddetti anelli di Kayser-Fleischer da deposizione di rame.
Altre possibili cause di ceruloplasmina bassa sono:
- aceruloplasminemia (una malattia neurodegenerativa da accumulo di ferro nel cervello)
- eccessiva somministrazione di zinco
- malnutrizione
- sindrome da malassorbimento
- epatopatie
- patologie renali.
Come si effettua il test
Per effettuare il dosaggio della ceruloplasmina è necessario sottoporsi a un prelievo di sangue dalla vena di un braccio. È consigliabile essere digiuni da almeno 8 ore prima di sottoporsi al test.

Il dosaggio della ceruloplasmina nel sangue è un test che viene richiesto dal medico quando sospetta la presenza di una condizione patologica associata alla carenza di rame
Interpretazione dei risultati
Come abbiamo visto, una bassa concentrazione ematica di ceruloplasmina può essere legata a varie condizioni patologiche; nel caso in cui essa sia associata a bassi livelli di rame nel sangue e alti livelli di rame nelle urine, è concreta la possibilità che il paziente sia affetto da Morbo di Wilson e quindi è consigliabile effettuare tutti gli accertamenti del caso.
Se, invece, risultano ridotti sia i livelli di ceruloplasmina e quelli di rame, sia nel sangue che nelle urine, è possibile che la causa sia una carenza di rame.
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