Gli anticorpi antifosfolipidi (spesso indicati con la sigla aPL) sono autoanticorpi che attaccano alcune proteine che legano fosfolipidi anionici (carichi negativamente) delle cellule; le proteine contro cui gli anticorpi antifosfolipidi sono diretti sono la β1 glicoproteina, la proteina C, la proteina S, la protrombina, la trombomodulina, l’annessina V e il chininogeno.
Ricordiamo brevemente che, diversamente da quanto fanno gli anticorpi, la cui funzione è quella di aggredire agenti patogeni esterni, gli autoanticorpi aggrediscono le cellule normali del proprio organismo; nel caso in cui essi siano specifici contro un determinato organo o tessuto sono causa di patologie che sono circoscritte a quel singolo organo o a quel singolo tessuto; se invece sono diretti contro il nucleo delle cellule provocano, generalmente, malattie sistemiche.
Si distinguono tre classi di aPL:
- anti-cardiolipina (aCL)
- antiβ2glicoproteina I (antiβ2GPI)
- lupus anticoagulant (LAC, o anticoagulante lupico)
Dal momento che alcune proteine attaccate hanno un effetto inibitorio sulla coagulazione, la presenza di autoanticorpi che le attaccano e le bloccano ha effetto trombotico; la loro presenza è infatti legata a varie manifestazioni cliniche (si parla di sindrome da anticorpi antifosfolipidi) quali trombosi, piastrinopenia (trombocitopenia), aborti spontanei ricorrenti, preeclampsia ecc. A seconda della sede in cui si verifica la trombosi possono insorgere disturbi cardiaci, renali, neurologici ecc.
Va precisato che la positività agli autoanticorpi antifosfolipidi non implica necessariamente lo sviluppo della sintomatologia; infatti, affinché si possa parlare di sindrome da anticorpi antifosfolipidi è necessaria la presenza di specifici criteri diagnostici.
Nella popolazione sana la prevalenza di anticorpi antifosfolipidi va dall’1 al 5% circa; più frequentemente la positività si riscontra nei soggetti anziani; a tutt’oggi non è stato ancora del tutto chiarito se tali soggetti corrano un maggior rischio di sviluppare le manifestazioni cliniche che caratterizzano la sindrome in questione; si pensa che il riscontro di un basso titolo di anticorpi antifosfolipidi sia associato a un rischio minimo, mentre le probabilità di eventi trombotici aumentano se tale titolo risulta piuttosto alto.
È certo che, in soggetti in cui è stata riscontrata positività agli anticorpi antifosfolipidi e che hanno subito una trombosi, il rischio di recidiva è più elevato rispetto a quello che corrono soggetti negativi; lo stesso può dirsi per gli aborti.
Si è osservato che in una percentuale variabile dal 50 al 70% di soggetti affetti da LES (lupus eritematoso sistemico) e positività agli anticorpi antifosfolipidi, si sviluppa una sindrome trombotica nel corso di un periodo di follow-up di 20 anni.
Una percentuale che va dal 5 al 10% circa delle donne positive agli anticorpi antifosfolipidi sviluppa un evento trombotico o un ictus nel corso della gravidanza, anche in caso di terapia eparinica; le donne positive sono anche più soggette a eventi quali aborto spontaneo ricorrente, morte fetale intrauterina e ritardo della crescita del feto; queste problematiche risultano maggiori nelle donne positive agli anticorpi antifosfolipidi e affette da LES; in queste donne la probabilità di un aborto spontaneo è particolarmente elevata (varia dal 50 all’85%); si ritiene che la causa principale della difficoltà a portare avanti la gravidanza sia essenzialmente la trombosi dei vasi placentari.

Si distinguono tre classi di anticorpi antifosfolipidi: anti-cardiolipina (aCL); antiβ2glicoproteina I (antiβ2GPI); lupus anticoagulant (LAC, o anticoagulante lupico)
Come si esegue l’esame
L’esame si effettua con un semplice prelievo di sangue a digiuno. Non è necessaria alcuna preparazione particolare.
Perché viene richiesto l’esame degli anticorpi antifosfolipidi?
In genere il test viene richiesto nei soggetti in cui si sono verificati uno o più inspiegabili episodi di trombosi venosa o arteriosa e nelle donne con ripetuti aborti spontanei (soprattutto se questi si sono verificati nel corso del secondo trimestre di gravidanza).
Anticorpi antifosfolipidi – Valori di riferimento
Di seguito i valori di riferimento delle tre classi di anticorpi antifosfolipidi
Anticorpi anti-β2 glicoproteina I – Unità di misura: U/mL
- <7 – negativo
- 7-10 – dubbio
- > 10 positivo
Anticorpi anti-cardiolipina – Unità di misura: µg/mL
- <10 – negativo
- 10- 40 – dubbio
- >40 – positivo
Lupus anticoagulante
Il valore normale è l’assenza.
Indice materie – Medicina – Esami – Anticorpi antifosfolipidi