Le amilasi sono enzimi appartenente alla categoria delle idrolasi (enzimi che catalizzano l’idrolisi di un legame chimico); in particolare catalizzano la degradazione di legami complessi, come quelli oligosaccaridici e polisaccaridici, in legami più semplici come, per esempio, quelli disaccaridici. Esistono varie forme di quest enzimi fra cui si ricordano alfa-amilasi, beta-amilasi e gamma-amilasi. Nell’organismo umano le amilasi sono prodotte soprattutto dal pancreas e dalle ghiandole parotidee; piccole quote sono prodotte anche altri organi fra cui fegato, intestino, polmoni ecc. L’amilasi salivare (ptialina) e quella pancreatica (amilopsina) intervengono in fasi diverse del processo digestivo, quella orale e quella intestinale.
Amilasi pancreatica e salivare nel sangue e nelle urine – I test
Di norma, le concentrazioni ematiche e urinarie delle amilasi (rispettivamente, amilasemia e amilasuria) sono molto ridotte, ma nel caso di determinate condizioni patologiche (in particolare, ma non esclusivamente, a carico di pancreas e ghiandole parotidee) può verificarsi un passaggio eccessivo di questi enzimi nel sangue e nelle urine; è per questo motivo che quando si sospettano affezioni a carico di pancreas e ghiandole parotidee il medico curante può richiedere, fra gli altri esami, anche il dosaggio ematico e urinario delle amilasi.
L’amilasemia e l’amilasuria non sono quindi test di routine, ma vengono prescritti quando il paziente riferisce manifestazioni che potrebbero essere riferibili a patologie che interessano il pancreas (in particolar modo una pancreatite acuta, una malattia molto seria che deve essere tempestivamente trattata perché può danneggiare seriamente il pancreas e, nei casi più gravi, causare il decesso), le ghiandole salivari o altri organi (per esempio il fegato o la colecisti); per esempio, nel caso di pancreatite, il soggetto potrebbe riferire segni e sintomi quali dolore addominale più o meno intenso, perdita dell’appetito, calo di peso apparentemente inspiegabile, digestione difficoltosa, meteorismo, gonfiore addominale, nausea ecc.
Per dosare i livelli di amilasi nel sangue è sufficiente sottoporsi al prelievo di una piccola quantità di sangue dalla vena di un braccio; il test non richiede una particolare preparazione, ma potrebbe essere consigliabile sospendere l’assunzione di alcolici e di quei farmaci (sempre che il medico lo ritenga fattibile) che possono interferire con l’esito dell’esame.
Il dosaggio dei livelli di amilasi nelle urine può essere effettuato o su un campione estemporaneo di urine oppure sulle urine raccolte nelle 24 ore.
Nota – Nel caso in cui si sospettino problemi a livello di funzionalità del pancreas, oltre all’amilasemia e all’amilasuria, possono essere richiesti altri esami come quello della lipasi, quello della chimotripsina e quello dell’elastasi fecale; quest’ultimo in particolare ha il vantaggio di essere un test pancreas-specifico perché l’elastasi-1 viene prodotta soltanto dal pancreas e per di più non subisce una significativa degradazione nel corso del transito dall’intestino.
Valori normali
I valori normali sono i seguenti
- Amilasi totali (pancreatica e salivare): 1-225 U.I./l
- Amilasi pancreatica: 17-115 U.I./l
- Amilasi salivare: 17-135 U.I./l
- Amilasi nelle urine: 25-1.500 U.I./24or
Gli intervalli di riferimento soprariportati sono indicativi; i valori indicati come normali, infatti, possono variare fra un laboratorio di analisi e l’altro e, di conseguenza, è necessario fare sempre riferimento ai valori riportati nel referto rilasciato dalla struttura presso la quale si sono eseguiti i test.

L’amilasemia e l’amilasuria non sono quindi test di routine, ma vengono prescritti quando il paziente riferisce manifestazioni che potrebbero essere riferibili a patologie che interessano il pancreas.
Amilasi alta – Cause
Sono diverse le condizioni patologiche che possono determinare un rialzo dei livelli di amilasi nel sangue e nelle urine; in particolare si ricordano:
- Alcolismo
- Aneurisma dell’aorta
- Appendicite acuta
- Ascesso tubo-ovarico
- Calcolosi biliare
- Cirrosi
- Epatite
- Farmaci (FANS, clorotiazina, codeina, contraccettivi, corticosteroidi, diuretici ecc.)
- Gravidanza
- Gravidanza extrauterina
- Insufficienza renale cronica
- Ipertiroidismo
- Lesioni infiammatorie delle ghiandole salivari
- Morbillo
- Morfina (5 volte il normale)
- Neoplasie
- Ostruzione intestinale
- Pancreatite acuta (5 volte il normale)
- Parotite epidemica
- Peritonite
- Sindrome paraneoplastica
- Traumi cranici
- Ulcera peptica
- Ustioni
Molto spesso, comunque, alti livelli di questi enzimi sono attribuibili a problemi a livello del pancreas; in particolare a una pancreatite.
Amilasi bassa
Bassi livelli di amilasi non hanno in genere un significato clinico, anche se in alcuni casi possono dipendere dalla presenza di alcune condizioni patologiche come le seguenti:
- Cirrosi epatica
- Epatite acuta virale
- Intossicazione da esteri fosforici
- Necrosi del pancreas
Gli integratori
Le amilasi sono utilizzate anche come farmaci e come integratori alimentari; sotto quest’ultima forma vengono generalmente commercializzati in qualità di prodotti per favorire il processo digestivo.
L’utilizzo degli può essere controindicato in chi assume Acarbose, un farmaco utilizzato per il trattamento del diabete di tipo 2, dal momento che l’enzima può ridurne l’efficacia.
Tra gli effetti collaterali dell’utilizzo sono stati segnalati prurito ed eruzioni cutanee.
Indice materie – Medicina – Esami – Amilasi