L’ADH (Antidiuretic Hormone) noto anche come ormone antidiuretico, vasopressina, arginin-vasopressina o adiuretina, è una sostanza peptidica che viene prodotta dalle cellule dei nuclei sopraottici e paraventricolari dell’ipotalamo; da qui viene secreto a livello della neuroipofisi. L’ADH è responsabile della misura della concentrazione (osmolalità) e del volume delle urine; in pratica, favorisce il riassorbimento dell’acqua a livello dei reni; se i livelli di ADH sono elevati si ha un’escrezione ridotta di urine (antidiuresi, da qui la definizione di ormone antidiuretico); viceversa, minore è la sua concentrazione, maggiore sarà il volume escreto di urina. L’ADH ha un ruolo importante nel mantenere costanti i livelli della parte liquida del sangue (il cosiddetto plasma).
La vasopressina è caratterizzata da una notevole capacità vasocostrittrice; riducendo il calibro delle arteriole, essa è in grado di incrementare il livello della pressione arteriosa, anche in modo piuttosto marcato se la sua secrezione è notevole.
La secrezione di ADH viene influenzata da diverse circostanze; per esempio, si avrà un aumento del rilascio di vasopressina nel caso di severa disidratazione, una condizione caratterizzata da ipotensione; ecco quindi che l’ormone antidiuretico entra in gioco per contrastare l’eccessiva perdita di liquidi e per aumentare i livelli della pressione arteriosa.
Si registra un aumento della secrezione di ADH anche quando si ha un aumento delle concentrazioni ematiche di sodio e altri soluti, quando si ha una brusca riduzione dei valori di pressione arteriosa e anche in situazioni di stress (fisico o psichico), quando si svolge un’attività fisica intensa ecc. Una riduzione della secrezione dell’ormone antidiuretico si ha invece in situazioni opposte.
Nei soggetti di sesso femminile, la secrezione di ADH è maggiore nelle fasi pre- e ovulatorie (è correlata ai livelli degli ormoni estrogeni).
ADH e diabete insipido
Il diabete insipido è una malattia caratterizzata da poliuria (abbondante produzione di urine) e da una ridotta capacità del rene nel concentrare le urine e quindi di eliminare la maggior densità di soluti. Il diabete insipido può essere centrale o nefrogenico.
Nel caso di diabete insipido centrale si ha la mancanza assoluta o una carenza più o meno marcata di ADH; nel caso di mancata produzione di vasopressina, il soggetto può arrivare a produrre una quantità di urine pari a circa 20 litri al giorno con il rischio di grave disidratazione.
Se la produzione di ADH è carente, ma non assoluta o particolarmente marcata, l’aumento della diuresi può essere notevole, ma non così grave da far correre il rischio di disidratazione (produzione di 2-3 litri di urina oltre la norma).
Dosaggio dell’ADH
Il dosaggio delle concentrazioni di ADH è un esame che riveste utilità nella diagnosi differenziale fra diabete insipido centrale e nefrogenico nel caso di sindrome da secrezione inappropriata di ADH (SIADH); per quest’ultimo caso si veda il paragrafo dedicato.
Per effettuare l’esame è necessario sottoporsi a un prelievo di sangue da una vena del braccio. È consigliabile un digiuno di almeno 8 ore prima di effettuare il test.

L’ADH (Antidiuretic Hormone) noto anche come ormone antidiuretico, vasopressina, arginin-vasopressina o adiuretina, è una sostanza peptidica che viene prodotta dalle cellule dei nuclei sopraottici e paraventricolari dell’ipotalamo; da qui viene secreto a livello della neuroipofisi.
Sindrome da inappropriata secrezione di ADH
La sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico, nota anche come sindrome di Schwartz-Bartter, è una sindrome caratterizzata da un incremento patologico della secrezione di vasopressina con ritenzione d’acqua e iponatriemia da diluizione.
Varie sono le possibili cause della sindrome; fra queste si ricordano:
- tumori maligni (microcitoma polmonare ADH secernente, tumore al pancreas, timoma, morbo di Hodgkin, linfosarcoma, tumori al cervello)
- patologie polmonari (polmoniti, asma, tubercolosi, broncopneumopatia ostruttiva cronica)
- malattie del sistema nervoso centrale (meningite, encefalite, ictus, ascesso cerebrale, emorragia subaracnoidea ecc.)
- farmaci (aloperidolo, clorpropamide, carbamazepina, ciclofosfamide, ossitocina ecc.).
- ipotiroidismo.
Vasopressina – Valori di riferimento
I valori normali di vasopressina sono i seguenti: 0,5 – 7,6 pg/mL.
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