Capire i processi alla base del rimodellamento osseo (noto anche come turnover osseo, è un processo ciclico nel quale il tessuto osseo più vecchio viene sostituito da tessuto osseo più giovane) è importante per gli sportivi, per gli anziani e per le donne perché può aiutare a comprendere quanto sia importante un’integrazione a base di calcio.
Il rimodellamento osseo e il ruolo di osteoclasti e osteoblasti
Il tessuto osseo è una struttura che è soggetta a processi continui di distruzione-formazione.
Nell’unità base di questi processi (unità multicellulare di base, BMU) operano due tipi di cellule: gli osteoclasti che distruggono e gli osteoblasti che ricostruiscono.
I processi avvengono sotto controllo di determinate sostanze e sono ciclici: gli osteoclasti erodono la superficie dell’osso (asportando le strutture e formando delle piccole cavità) e gli osteoblasti la riempiono nuovamente depositando idrossiapatite calcica. Questo processo ha una durata di poco superiore ai tre mesi (circa 100 giorni).
Il rimodellamento osseo è fondamentale anche per il mantenimento dei livelli di calcio nel sangue; nella donna in menopausa e nell’anziano il malassorbimento intestinale del calcio provoca una prevalenza dei meccanismi di erosione: l’organismo preleva dalle ossa il calcio che serve.
Un eventuale accumulo di calcio è invece rimosso dal rene.
Nello sportivo il traumatismo ripetuto provoca un’usura abnorme e una conseguente prevalenza della fase distruttiva su quella ricostruttiva arrivando a fratture da stress o a stress reaction (patologie subdole non facilmente visibili, ma purtroppo invalidanti).
L’omeostasi del calcio
Le sostanze che regolano l’equilibrio (omeostasi) del calcio sono: l’ormone paratiroideo (PTH), il calcitriolo (la forma idrossilata della vitamina D) e, localmente nel tessuto osseo, la calcitonina.
Il PTH aumenta il riassorbimento di calcio dall’osso e dal rene e aumenta la produzione di calcitriolo. Quest’ultimo incrementa le funzioni degli osteoblasti e contrasta l’escrezione di calcio da parte del rene; la calcitonina inibisce il riassorbimento renale del calcio, il riassorbimento osseo e aumenta la produzione di calcitriolo.
Come favorire il rimodellamento osseo
Dalla breve e sommaria descrizione presente nel paragrafo precedente risulta chiaro che per favorire il rimodellamento osseo è possibile utilizzare calcio (la materia prima) e vitamina D (per ottenere il calcitriolo).
Ogni altro intervento deve considerarsi nettamente farmacologico e al di fuori dell’integrazione alimentare.
Infatti si deve rilevare che esistono altre sostanze che favoriscono la ricostruzione (ormone della crescita, ormoni sessuali, insulina) o la distruzione (glucocorticoidi).
Se per un soggetto maschio, sedentario e al di sotto dei 60 anni in genere non è necessaria un’integrazione di calcio, per una donna, per un anziano o per uno sportivo soggetto a lavoro osseo intenso (come un fondista) è necessario integrare con 0,5-1 g di calcio al giorno.
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