La milza è un organo impari di forma ovoidale e di dimensioni relativamente piccole; nell’adulto, infatti, ha una lunghezza di circa 10-12 cm, una larghezza di circa 8 cm e uno spessore di circa 3 cm per un peso che varia dai 150 ai 200 g circa; le dimensioni della milza variano comunque in base alla quantità di sangue in essa contenuta.
La milza è situata in quella che viene detta loggia splenica (il termine latino per milza è splenum, e conseguentemente molti dei termini che si riferiscono alla milza contengono la radice spleno-), ovvero nella parte sinistra dell’addome, per la precisione nell’ipocondrio sinistro, in prossimità di stomaco e pancreas; è a diretto contatto con il diaframma al quale è fissata; con esso si muove nel corso dell’atto respiratorio. È interamente coperta dalle ultime coste tant’è che, in un soggetto sano, non è apprezzabile alla palpazione.
Il parenchima splenico è costituito da due strutture, la polpa rossa e la polpa bianca; la polpa rossa, dal caratteristico colore rosso-vino, costituisce la parte principale della massa dell’organo; dispersi nella polpa rossa si trovano degli aggregati di cellule linfoidi dal colore grigiastro che costituiscono la polpa bianca.
Si tratta di un organo piuttosto fragile e molto vascolarizzato che adempie molte funzioni, ma, a differenza di molti altri organi del corpo umano, non è indispensabile alla vita, anche se la sua assenza o la sua incapacità funzionale possono essere causa di notevoli problemi (infezioni da pneumococco e meningococco ecc.), in particolar modo nei bambini.
Le funzioni della milza
Le funzioni della milza sono diverse e per certi versi non ancora del tutto chiare. Nel corso dei primi sei mesi di vita fetale la milza produce globuli rossi, granulociti neutrofili e piastrine. Dopo il sesto mese questa attività si riduce a vantaggio della funzione linfoide per poi terminare completamente prima della nascita.
Dopo la nascita la milza assolve altre funzioni; fra le più importanti si ricordano quella emocateretica (distruzione dei globuli rossi non funzionali o deteriorati), quella immunologica, quella emopoietica e quella di separazione delle cellule ematiche e del plasma.

La milza è un organo impari di forma ovoidale e di dimensioni relativamente piccole; nell’adulto, infatti, ha una lunghezza di circa 10-12 cm, una larghezza di circa 8 cm e uno spessore di circa 3 cm per un peso che varia dai 150 ai 200 g circa.
Condizioni patologiche
Sono diverse le condizioni patologiche che possono interessare la milza; nei paragrafi successivi una disamina delle più importanti.
Splenalgia è un termine medico con il quale si fa riferimento a una sensazione dolorosa, generalmente molto fastidioso e intenso (talvolta addirittura lancinante) che interessa l’organo splenico, o comunque la zona anatomica in cui esso si trova, e che può avere natura benigna o, al contrario, patologica. Per approfondimenti: Dolore alla milza (mal di milza).
La rottura della milza è un evento relativamente frequente che, nel caso di lesioni di una certa entità, può trasformarsi in una vera e propria emergenza medica che, come tale, richiede un intervento chirurgico il più tempestivo possibile. Per approfondimenti: Rottura della milza.
Asplenia
Asplenia è un termine medico con il quale si possono intendere sia un’assenza della milza (congenita o in seguito a splenectomia), sia un’ipoplasia congenita della milza, sia una sua insufficienza funzionale (si parla in questo caso di asplenia funzionale).
L’asplenia congenita è una patologia piuttosto rara causata da un difetto genetico, per la precisione da alterazioni del gene RPSA; non è però noto come tali alterazioni provochino l’arresto nello sviluppo della milza.
L’asplenia funzionale (anche iposplenismo o ipofunzione splenica) è una condizione che può essere conseguente a numerose patologie, sia autoimmuni (artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico) ematologiche (anemia falciforme, talassemia major) ed epatiche (epatite cronica attiva, cirrosi epatica).
La conseguenza più rilevante dell’asplenia funzionale è una maggiore suscettibilità a processi infettivi batterici, in particolar modo a quelli provocati da batteri capsulati quali, per esempio, Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae e Neisseria meningitidis.
Nei soggetti affetti da asplenia funzionale, inoltre, si registra una maggiore suscettibilità a patologie parassitarie quali malaria e babesiosi (anche piroplasmosi).
Ipersplenismo
Ipersplenismo è un termine con il quale si fa riferimento a un’esagerata funzionalità della milza; non deve essere confuso con la splenomegalia che è una condizione diversa e spesso associata. Nell’ipersplenismo oltre alla presenza di splenomegalia si apprezzano anche neutropenia e piastrinopenia; i valori di emoglobina restano generalmente entro il range di normalità. Raramente l’ipersplenismo è primitivo; in genere, infatti, è secondario ad altre patologie fra le quali la splenomegalia congestizia, la brucellosi, la tubercolosi, la malaria, i linfomi, le leucemie, la mielofibrosi, le talassemie, la tesaurismosi ecc. Anche nei soggetti dializzati si può riscontrare ipersplenismo.
La terapia consiste nella cura della patologia sottostante; se questa non può essere corretta è necessario valutare il ricorso alla splenectomia (rimozione chirurgica della milza).
Splenomegalia (milza ingrossata)
Splenomegalia è un termine medico che indica un aumento patologico del volume della milza; nel linguaggio comune si parla di milza ingrossata.
La splenomegalia non è una patologia a sé stante, bensì il segno clinico di una malattia o di altri disturbi. Spesso la splenomegalia è asintomatica e per questo motivo può essere scoperta casualmente in seguito a controlli di routine o attraverso l’osservazione di un’ecografia addominale eseguita per altri motivi. In altri casi, soprattutto se l’ingrossamento è notevole e avviene in modo piuttosto rapido, il soggetto può avvertire dolore o senso di pienezza a livello dell’ipocondrio sinistro, specialmente nel caso in cui l’intestino, lo stomaco o la vescica siano pieni; il soggetto può anche avvertire stanchezza e senso di sazietà nel corso dei pasti. Per appofondimenti: Splenomegalia (milza ingrossata).
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