Le cisti sono cavità più o meno grandi, delimitate da una membrana epiteliale, ripiene di liquido, gas o materiale semisolido, che possono formarsi in ogni organo o tessuto. Le raccolte di materiale liquido non delimitate da una parete propria vengono definite pseudocisti. Possono essere congenite o acquisite.
Le cisti hanno generalmente una forma rotondeggiante e possono presentarsi sia singolarmente sia in un certo numero; possono svilupparsi a qualsiasi età e in modo molto rapido. Una volta che una cisti si è formata può regredire spontaneamente o aumentare di volume, ma queste evenienze non sono particolarmente frequenti.
Di norma si tratta di formazioni di natura benigna e spesso sono asintomatiche; in alcuni casi però, a seconda della loro localizzazione e/o delle loro dimensioni possono risultare particolarmente fastidiose o addirittura dannose ed è necessario rimuoverle chirurgicamente.
Sempre in base alla loro localizzazione e alle loro dimensioni, possono essere apprezzabili a occhio nudo oppure grazie al ricorso ad apparecchiature radiologiche. In altri casi, pur non essendo visibili, sono apprezzabili alla palpazione.
Cause
Esistono moltissime varietà di cisti e le cause possono essere le più disparate. Quelle che si manifestano con più frequenza sono le cosiddette cisti da ritenzione; alla base della loro origine c’è l’ostruzione di uno o più dotti ghiandolari. Il tipico esempio è quello delle cisti sebacee.
Alla base di una formazione cistica possono comunque esserci varie altre condizioni come, per esempio, infezioni, infiammazioni croniche, neoplasie, patologie genetiche ecc.
Cisti non maligne
Elenchiamo una serie di cisti che non sono classificate fra i tumori.
Cisti aracnoidee – Sono raccolte di liquido simil-liquorale delimitate da una membrana trasparente formata perlopiù da cellule aracnoidee e fibre collagene. Nella maggior parte dei casi sono congenite, ma, seppur raramente, si riscontrano anche formazioni acquisite (conseguenti a neoplasie, traumi, emorragia subaracnoidea, episodi infettivi intracranici, interventi chirurgici ecc.).
Cisti avventiziali – Vengono definite avventiziali le formazioni cistiche dell’avventizia delle grandi arterie (la parete interna delle arterie è costituita da tre tonache, l’intima, la media e l’avventizia). Di norma si formano nell’arteria poplitea, ma possono presentarsi anche in altre sedi (arteria femorale, arteria iliaca, arteria radiale ecc.). La loro eziologia è ignota; la loro presenza può dar luogo a stenosi od occlusione dell’arteria interessata. Di norma interessano i giovani e gli adulti. A seconda delle loro dimensioni, possono essere apprezzabili alla palpazione. Hanno sintomatologia aspecifica, ma in alcuni casi possono dar luogo a claudicatio intermittens.
Cisti da echinococco – Si parla di echinococcosi cistica; si tratta di un’antropo-zoonosi parassitaria generalmente causata dalla forma larvale di Echinococcus granulosus. È una patologia soprattutto presente nelle zone in cui è diffusa la pastorizia (le pecore rappresentano l’ospite intermedio del parassita), ma è presente ovunque perché l’ospite definitivo è il cane. Di norma sono asintomatiche e non creano particolari problemi. Si possono però avere complicazioni a seconda della sede, delle dimensioni e in base al sovrapporsi di altri processi infettivi.
Cisti dentarie – Sono cavità patologiche chiuse da una membrana ben distinta contenenti materiale mucoso, sieroso o gassoso; le raccolte di liquido che sono delimitate da una membrana vengono dette pseudocisti, mentre le raccolte purulente vengono dette ascessi. Questa tipologia è ampiamente trattata in un articolo a parte al quale rimandiamo.
Cisti dermoide – È nota anche come teratoma. Si tratta di un tumore benigno dalla forma rotondeggiante od ovulare dalle dimensioni variabili (si va da pochi millimetri ad alcuni centimetri). Sono generalmente localizzate a livello del volto, ma possono fare la loro comparsa anche in altri organi (ovaio, rene, sistema nervoso, testicolo ecc.). Al suo interno possono esserci ghiandole sebacee, ghiandole sudoripare, peli e unghie.
Cisti di Baker – Questa tipologia è ampiamente trattata nell’articolo specifico al quale rimandiamo.
Cisti di Bartolino (anche di Bartolini o del condotto di Bartolino) – Si tratta di piccole formazioni ripiene di liquido, generalmente innocue, che si formano all’interno dell’entrata vaginale. Le ghiandole di Bartolino sono due ghiandole che secernono un liquido che agisce come lubrificante durante un rapporto sessuale; il liquido passa attraverso dei piccoli tubi che si trovano lungo la vagina; se questi piccoli tubi si bloccano si riempiono di liquido e si allargano formando una cisti.
Cisti di Tarlov (perineurali, perineuriali, periradicolari o da perinevrio) – Si tratta di lesioni a carico delle radici dei nervi spinali che sono ripiene di liquor spinale.
Cisti pilonidali – Sono formazioni cistiche che generalmente contengono peli; sono note anche come cisti sacro-coccigee perché la loro esclusiva localizzazione è quella sacro-coccigea. Di norma una formazione cistica pilonidale non dà segno di sé fin quando non va incontro a un processo flogistico di tipo ascessuale caratterizzato da segni e sintomi quali arrossamento, forte dolore locale, calore e tumefazione. Possono poi manifestarsi segni quali cefalea, febbre e malessere generale. La terapia è esclusivamente chirurgica. Questo tipo di cisti non va confuso con la cosiddetta patologia del canale anale.
Cisti renale semplice – Sono lesioni benigne che si sviluppano nel contesto del parenchima renale. Si tratta di estroflessioni sacciformi di varia dimensione a contenuto liquido. Sono un reperto generalmente asintomatico e piuttosto comune che spesso viene rilevato nel corso di indagini cliniche effettuate per altri motivi. Seppur raramente, possono dar luogo a dolore lombare, ipertensione, ematuria. Se molto voluminose possono essere apprezzabili alla palpazione.
Cisti sebacee – Si tratta di raccolte sottocutanee di materiale semisolido (in genere grasso) dalla forma generalmente tondeggiante. Sono palpabili e indolenti. Le loro dimensioni sono piuttosto variabili e in alcuni casi possono raggiungere i 6 o 7 cm. Si formano solitamente a causa dell’occlusione di una ghiandola sebacea. La ghiandola, a motivo dell’occlusione, non è in grado di smaltire le secrezioni sebacee che finiscono per formare la cisti. Fatta esclusione per la pianta del piede e il palmo della mano, possono formarsi in ogni zona del corpo. Questa tipologia è ampiamente trattata in un articolo a parte al quale rimandiamo.
Cisti sinoviali – Sono note anche come ganglion; si tratta di formazioni benigne ripiene di liquido sinoviale, il fluido lubrificante presente all’interno delle articolazioni e nelle guaine tendinee. Sono formazioni piuttosto comuni che si formano generalmente a causa di processi di natura infiammatoria. Si presentano come rigonfiamenti dalla forma rotondeggiante od ovoidale. In molti casi, si formano sul dorso del polso, mentre in altri casi si riscontra in una delle dita.
Altre cisti
Di seguito altre cisti, in gran parte benigne, delle quali però non si può escludere la degenerazione verso la malignità.
Cisti epatiche – Con questa terminologia si fa generalmente riferimento a formazioni cistiche non parassitarie del fegato, queste sono rappresentante da cisti semplici o sierose, malattia policistica e cisti neoplastiche. Le semplici o sierose sono un reperto che viene riscontrato nel 5% circa delle ecografie epatiche (nel 50% dei casi sono multiple). Le loro dimensioni sono estremamente variabili (si va da pochi millimetri a parecchi centimetri). Di norma quelle di maggiori dimensioni vengono riscontrate in soggetti ultracinquantenni. La loro eziologia non è nota, ma si è portati a credere che si tratti di una condizione congenita.
La malattia policistica del fegato è una patologia ereditaria (a trasmissione autosomica dominante o recessiva) che si caratterizza per lo sviluppo di cisti multiple le cui caratteristiche sono identiche a quelle delle cisti semplici.
Le neoplastiche si riscontrano più comunemente nei soggetti di sesso femminile. In alcuni casi sono formazioni di notevoli dimensioni; raramente si osserva una loro degenerazione maligna. Al riscontro con TAC può porsi la diagnosi differenziale con una forma tumorale nota come cistoadenocarcinoma.
Cisti mammarie – Sono dei noduli che si formano nel tessuto mammario; sono costituite da un sacco membranoso che al suo interno può contenere liquido limpido o sub-limpido o altro materiale (per esempio grasso). Sono facilmente distinguibili da altri noduli per la loro forma ovoidale ben definita e la loro consistenza morbida. Nella maggior parte dei casi, sono una delle manifestazioni della cosiddetta mastopatia fibrocistica, un’alterazione del tessuto mammario che interessa circa un terzo dei soggetti femminili nel range di età che va dai 30 ai 50 anni. Hanno dimensioni estremamente variabili e possono essere singole o multiple. La loro localizzazione può essere mono- o bilaterale. Per approfondire rimandiamo all’articolo corrispondente.
Cisti ovariche – Questa tipologia è ampiamente trattata in un articolo a parte al quale rimandiamo.
Cisti pancreatiche – Con questa terminologia si fa riferimento a uno specchio molto ampio di entità che possono essere benigne o maligne. Una volta rilevate, pongono spesso problemi di diagnosi differenziale. Molti reperti rilevati peraltro non sono cisti, ma pseudocisti. Nella maggior parte dei casi hanno origine benigna; si ritiene che la loro formazione possa essere legata all’occlusione di un dotto pancreatico (come avviene nelle pancreatiti croniche) oppure agli esiti di una pancreatite acuta. Le loro dimensioni possono essere estremamente variabili. Se sono di piccole dimensioni sono solitamente asintomatiche, ma nel caso siano molto grandi è necessario intervenire perché potrebbero comprimere gli organi limitrofi e causare problemi di una certa gravità.
Cisti trichilemmali – Si formano nei follicoli capillari; di norma sono presenti nel cuoio capelluto. Il contenuto è costituito essenzialmente da cheratina. Vengono ereditate geneticamente. In casi molto rari crescono in modo molto rapido e danno luogo ai cosiddetti tumori trichilemmali (anche cisti trichilemmali proliferanti), neoplasie benigne che soltanto in casi rarissimi possono degenerare in senso maligno.
Terapia
Le cisti, come detto, sono formazioni generalmente a carattere benigno. Comunque sia, a seconda della loro natura e delle loro dimensioni e se la loro presenza è fastidiosa, dolorosa o può dar luogo ad altro tipo di danno è necessario rimuoverle o per via chirurgica oppure tramite aspirazione o drenaggio.
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