L’anca è la regione anatomica costituita dall’articolazione coxo-femorale (articolazione dell’anca) e dall’insieme delle varie parti molli che la rivestono (fra le quali si ricordano il tessuto adiposo sottocutaneo, i muscoli glutei, il muscolo tensore della fascia lata, il piriforme, il muscolo otturatore interno, i muscoli gemelli e il muscolo quadrato del femore).
In ambito medico, l’anca è spesso indicata con il termine coxa, in particolar modo quando si fa riferimento a processi patologici che riguardano tale struttura (coxa plana, coxa varia, coxite, coxartrosi ecc.). Nell’uso comune, il termine anca viene spesso utilizzato per fare riferimento alla sola articolazione coxo-femorale.
L’articolazione dell’anca
L’articolazione dell’anca è una delle articolazioni più grandi del corpo umano ed è sicuramente quella maggiormente sottoposta a sollecitazioni di tipo meccanico nel corso della deambulazione.
Per comodità espositiva possiamo suddividere l’articolazione dell’anca facendo riferimento alle varie strutture che la costituiscono: ossa, legamenti, muscoli e tendini, nervi, vasi sanguigni e borse.
Ossa dell’anca – Dal punto di vista osseo, l’articolazione coxo-femorale è costituita dalla cavità acetabolare e dalla testa del femore che trova alloggio in tale cavità; quest’ultima è circondata sul proprio margine dal cosiddetto labbro acetabolare (cercine), una sorta di guarnizione articolare che possiamo paragonare a ciò che rappresenta il menisco per il ginocchio, è una struttura molto innervata che svolge un ruolo molteplice e non ancora del tutto noto.
La testa del femore è, detto in termini grossolani, una sorta di sfera che va a inserirsi in una cavità sferica (acetabolo o cotile) nella quale può ruotare in tutti i sensi, anche se entro certi limiti a causa della presenza del collo femorale (una piccola porzione che collega la testa al resto del femore) e di altre strutture quali legamenti e muscoli.
Il movimento articolare viene reso più agevole dalla presenza della cartilagine, un tessuto che svolge numerose funzioni come per esempio assorbire gli urti cui l’articolazione viene sottoposta e consentire uno scorrimento ottimale della testa femorale all’interno della cavità acetabolare.
Sulla parte esterna del femore, poco al di sotto del collo femorale, è presente una protuberanza detta gran trocantere, una sporgenza ossea sede di inserzione dei grossi muscoli dell’anca, in particolare modo quello gluteo medio.
Legamenti – La testa del femore è circondata, insieme a una gran parte del collo femorale, dalla capsula articolare; questa è formata da tre legamenti particolarmente robusti che sono la fonte primaria di stabilità dell’articolazione coxo-femorale dal momento che mantengono la testa femorale all’interno della cavità acetabolare. Internamente all’articolazione è presente un altro legamento, detto legamento rotondo, che collega la testa del femore con la parte inferiore del cotile; la sua funzione motoria è scarsa, ma contiene i vasi e i nervi destinati alla testa del femore.
Muscoli e tendini – La capsula articolare è ricoperta, in ogni direzione, da muscoli. Nella zona posteriore vi sono i muscoli glutei, nella parte interna della coscia si trovano gli adduttori (i quali spingono la coscia verso l’interno) e nella parte anteriore il muscolo quadricipite, costituito da quattro fasci muscolari che consentono sia di piegare in avanti il femore rispetto al bacino sia di compiere i movimenti di estensione del ginocchio.
Nella parte anteriore si trova anche il muscolo ileopsoas che permette di ruotare esternamente l’articolazione dell’anca.
Nervi e vasi sanguigni – Nelle vicinanze dell’anca passano posteriormente il nervo sciatico e anteriormente il nervo femorale. Internamente passa un altro ramo nervoso, il nervo otturatorio.
Nei pressi del nervo femorale si trovano l’arteria femorale e la vena femorale.
Dall’arteria femorale si dipartono le arterie che devono nutrire l’osso della testa femorale e il collo del femore.
All’interno del legamento rotondo vi sono dei piccoli vasi sanguigni che irrorano una parte della testa del femore.
Borsa trocanterica – La borsa trocanterica è una borsa sieromucosa del gran trocantere, una tuberosità situata nell’epifisi prossimale del femore sulla quale si inseriscono i muscoli medio e piccolo gluteo, i muscoli otturatori interno ed esterno e i muscoli gemelli.
Le patologie dell’anca
L’articolazione dell’anca può essere sottoposta a vari tipi di condizione patologica o deformazioni anatomiche.
Una comune distinzione delle varie patologie che interessano l’anca è quella tra patologie infantili o giovanili e patologie dell’adulto.
Rientrano nella prima categoria la displasia congenita dell’anca (una patologia relativamente rara che, secondo le teorie più recenti, deve essere considerata una malattia ereditaria a carattere poligenico), la coxa vara (una deformazione dell’anca, relativamente frequente, che può essere trattata solo chirurgicamente; è nota anche come coxa adducta o coxa flessa; può essere mono- o bilaterale) e la coxa valga (deformità in adduzione dell’anca, condizionata dalla riduzione dell’angolo di inclinazione del collo del femore sull’asse femorale).
Per quanto riguarda le patologie che interessano maggiormente l’adulto, sono da ricordare l’osteonecrosi avascolare della testa del femore (patologia responsabile del 5-10% di interventi chirurgici di protesi d’anca; è sensibilmente più frequente nel sesso maschile e ha un picco di incidenza nella quinta decade di vita; nella metà dei casi è bilaterale; sono molte le condizioni cliniche associate allo sviluppo di questo tipo di osteonecrosi), la borsite trocanterica (la borsa del gran trocantere è una delle sedi più comuni di borsite) e soprattutto l’artrosi (coxartrosi) e l’artrite (coxite).
Un cenno a parte va alla frattura del femore, una grave lesione che interessa in modo particolare i soggetti anziani; di norma il problema interessa la parte prossimale del femore, il collo femorale.
Gli esiti del trattamento delle fratture dell’anca è soggetto a notevole variabilità; una buona parte dei soggetti riescono a guarire riprendendosi rapidamente e al pieno delle proprie funzionalità; altri invece accusano diversi problemi, alcuni di essi anche invalidanti.
La mortalità a un anno dalla frattura è piuttosto elevata (si aggira intorno al 30%), anche se, a onor del vero, soltanto in un terzo dei casi si può attribuire il decesso direttamente alla frattura.
Protesi d’anca
La protesi d’anca è un’articolazione artificiale in grado di compiere le medesime funzioni dell’articolazione naturale. L’argomento è trattato a parte nel nostro articolo Protesi d’anca.
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