Quello dei verbi transitivi e intransitivi è un capitolo importante e piuttosto complesso della grammatica italiana.
Verbi transitivi
Tradizionalmente, sono detti transitivi quei verbi che reggono un complemento oggetto (o complemento diretto); in altri termini, sono transitivi che esprimono un’azione compiuta dal soggetto e che può passare direttamente (ovvero transitare) su qualcosa o qualcuno che costituisce quindi l’oggetto dell’azione stessa: Mario mangia la mela –> La mela è mangiata da Mario.
Altre due importanti caratteristiche dei verbi transitivi sono le seguenti:
- possono avere la forma (o diatesi) attiva o quella passiva (si veda il paragrafo successivo); alcuni ammettono anche la forma riflessiva;
- richiedono l’ausiliare avere nei vari tempi composti della forma attiva, mentre vogliono l’ausiliare essere in tutti i tempi della forma passiva.
Tutti i verbi transitivi possono essere usati anche senza complemento oggetto, cioè in forma assoluta; più specificamente: dal momento che il significato dei verbi transitivi presuppone la presenza di un oggetto su cui l’azione transita, questo è sempre sottinteso e, come tale, può essere dedotto dal contesto della frase o comunque dal significato del verbo; si veda questo esempio:
- Mario beve troppo vino (verbo transitivo con oggetto espresso)
- Mario beve troppo (verbo transitivo usato in forma assoluta; come oggetto si sottintende il termine alcol, anche se la tipologia non è specificata).
Verbi transitivi – Forma attiva e passiva
I verbi transitivi sono in forma attiva quando l’azione è compiuta dal soggetto (Maria lava la camicia), in forma passiva quando l’azione è subita dal soggetto (La camicia è lavata da Maria).
Il passivo si forma con l’ausiliare essere seguito dal participio passato del verbo: Carlo fu aggredito da un cane. Essere può anche essere sostituito da venire: Carlo venne aggredito da un cane.
Il passivo si può ottenere anche usando il pronome personale si seguito da un verbo di terza persona: si sono dette molte cose su quella vicenda.
Con alcuni verbi si può usare anche il verbo andare: durante l’incendio andarono perdute molte preziose opere.
Verbi intransitivi
Si dicono intransitivi i verbi che non possono essere seguiti da un complemento oggetto; in altri termini, l’azione o lo stato che essi esprimono non può transitare direttamente su un oggetto.
È possibile che il significato del verbo intransitivo richieda comunque un completamento; esso sarà espresso da un complemento indiretto. Si vedano questi esempi:
- Mario nuota.
- Mario è rimasto in ufficio.
- Mario ha dialogato con un’amica.
I verbi intransitivi hanno le seguenti caratteristiche:
- hanno solamente la forma attiva; non ammettono il “transito” alla forma passiva;
- non hanno una regola assoluta riguardo alla formazione tempi composti; alcuni intransitivi richiedono il ricorso all’ausiliare avere, altri all’ausiliare essere (si vedano come esempio, le precedenti frasi).
Relativamente ai verbi intransitivi è corretto precisare che alcuni di essi sono classificati come tali perché non possono reggere il complemento diretto e, conseguentemente, non possono essere volti alla forma passiva, ma, se si analizza il loro significato, vediamo che essi esprimono un’azione che, effettivamente, transita su qualcuno o qualcosa; alcuni autori definiscono questi verbi come transitivi indiretti; si veda questo esempio:
Mario giova agli amici.
Questa frase corrisponde perfettamente alla frase Mario aiuta gli amici e, secondo alcuni grammatici, è arbitrario considerare i verbi aiutare e giovare in due gruppi verbali distinti. Altri verbi considerati come transitivi diretti sono ricorrere (a), nuocere (a) e ubbidire (a).
Alcuni verbi intransitivi, inoltre, possono reggere come complemento oggetto un nome che ha la stessa radice del verbo (vivere la vita) o che ha con esso un legame strettissimo (piangere lacrime amare); si veda a questo proposito la parte relativa al complemento dell’oggetto interno nella scheda Complemento oggetto.
Verbi con funzione transitiva e intransitiva
La distinzione tra verbi transitivi e intransitivi non è sempre perfettamente rigida; alcuni verbi hanno infatti una funzione che, a seconda del loro significato e del loro utilizzo nella frase può essere transitiva o intransitiva. Alcuni verbi, per esempio, sono transitivi quando hanno un complemento oggetto espresso, mentre sono intransitivi quando non richiedono la presenza di un complemento, diretto o no che sia; il cambiamento di significato, spesso, non è particolarmente rilevante. Si vedano questi esempi:
- I marinai calarono le funi (funzione transitiva, con complemento oggetto); La luna è calata (funzione intransitiva, senza complemento).
- Mario fugge le tentazioni (funzione transitiva, con complemento oggetto); Il prigioniero fuggì (funzione intransitiva, senza complemento).
Alcuni verbi sono transitivi quando il complemento oggetto è espresso, mentre sono intransitivi allorquando sono costruiti con un complemento indiretto; in questi casi il cambiamento di significato è molto netto; si vedano questi esempi:
- Mario assiste Annamaria (funzione transitiva; in questo caso assistere sta per aiutare)
- Mario ha assistito alla lezione di Annamaria (funzione intransitiva; in questo caso assistere sta per essere presente).
Diversi verbi, infine, che generalmente sono transitivi, possono trasformarsi in intransitivi se assumono la forma pronominale, ovvero quando sono accompagnati dalle particelle mi, ti, ci, vi, si) che finiscono per essere parti integranti del verbo in questione.
- Mario ha fracassato un bicchiere (funzione transitiva, con complemento oggetto; verbo fracassare)
- Il bicchiere si è fracassato (funzione intransitiva, verbo fracassarsi).

A seconda del contesto, il verbo mangiare può avere funzione transitiva oppure intransitiva: Maria mangia la mela (funzione transitiva); A che ora mangiate? (funzione intransitiva)
Verbi transitivi e intransitivi – Come riconoscerli?
Per capire se un verbo è transitivo oppure no, si può utilizzare questo pratico espediente:
- si fa seguire al verbo coniugato all’infinito presente il pronome indefinito qualcuno (oppure qualcosa)
- si verifica se la frase risultante ha senso oppure no; nel primo caso il verbo è transitivo, altrimenti è intransitivo.
Si vedano i seguenti esempi:
Maria ha cucinato (cucinare qualcosa ha senso, quindi il verbo cucinare è transitivo)
Mario ha riposato (riposare qualcosa o riposare qualcuno non hanno alcun senso, quindi il verbo riposare è intransitivo).
Indice materie – Lingua italiana – Verbi transitivi e verbi intransitivi