Si definiscono verbi copulativi quelli che da soli non esprimono un senso compiuto e, conseguentemente, per dare luogo a una frase che abbia senso, devono essere uniti a un complemento predicativo (dell’oggetto o del soggetto). La funzione dei verbi copulativi è quella di fare da ponte tra il soggetto e un nome oppure un aggettivo (predicato nominale): Mario è sereno (Mario = soggetto, è = copula, sereno = aggettivo; è sereno = predicato nominale); il verbo essere è il verbo copulativo principale, quello più usato, ma vi sono diversi altri verbi che possono essere usati con funzione copulativa.
Tradizionalmente, i verbi copulativi si contrappongono ai verbi predicativi che, a differenza dei primi, sono in grado di formare in modo autonomo un predicato verbale (per esempio: Marco cammina).
Nota – Il termine copula deriva dal latino copŭla che significa legame, congiunzione.

Giorgio è allegro (Giorgio=soggetto; è allegro=predicato nominale)
Verbi copulativi – Tipi
Varie sono le distinzioni che si possono operare relativamente ai verbi copulativi. Il principale verbo copulativo è il verbo essere; insieme ad altri verbi forma il gruppo dei cosiddetti verbi copulativi propriamente detti; fra questi si ricordano i seguenti sottogruppi:
- divenire, diventare
- restare, rimanere, stare
- parere, risultare, sembrare
I verbi del secondo sottogruppo sono tradizionalmente considerati predicativi quando hanno usi locativi (Mario è rimasto a Roma) facendo un’analogia con gli usi che ha il verbo essere quando è utilizzato con il significato di trovarsi; alcuni grammatici non concordano con questa scelta e affermano che gli usi locativi di essere sono da considerarsi copulativi.
Anche i verbi del terzo sottogruppo possono avere uso non copulativo.
Vi sono poi verbi (fare, fungere, passare e servire), generalmente predicativi, che, sporadicamente, possono avere un uso copulativo; ciò si verifica di norma quando il loro significato è diverso rispetto a quello in riferimento all’uso non copulativo (alcuni esempi: Maria fa da sherpa a un gruppo di alpinisti; Quell’albero funge (serve) da sostegno a quella pianta di vite; Marco è passato da maleducato).
Vi sono poi verbi il cui uso copulativo è limitato alla loro forma riflessiva (dimostrarsi, fingersi, confessarsi; per esempio: Marco insiste a professarsi innocente).
Hanno anche uso copulativo anche altri verbi transitivi che, nella forma passiva, reggono un complemento predicativo del soggetto; tradizionalmente si distinguono in:
- verbi appellativi (appellare, chiamare, denominare, soprannominare)
- verbi effettivi (fare, rendere, ridurre)
- verbi elettivi (consacrare, creare, designare, dichiarare, eleggere, nominare, proclamare)
- verbi estimativi (considerare, credere, giudicare, immaginare, reputare, ritenere, stimare, supporre, valutare).
Indice materie – Lingua italiana – Verbi copulativi