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Proposizioni principali e subordinate

In ogni periodo c’è una proposizione principale che regge tutto il periodo e che non dipende da altre proposizioni. A differenza delle altre, da sola ha un senso compiuto. Le proposizioni che dipendono dalla principale si chiamano subordinate.

Proposizioni principali – Classificazione ed esempi

Le proposizioni principali, dette anche proposizioni indipendenti, possono essere di vario tipo e variamente classificate; classicamente, in base alla loro forma e al contenuto che esprimono si distinguono 5 categorie:

  • enunciative (anche assertive oppure informative)
  • interrogative dirette
  • volitive
  • dubitative
  • esclamative.

Le enunciative enunciano un fatto, un’opinione (Siamo arrivati tardi; Il corriere ha consegnato un pacco al vicino)

Le interrogative dirette pongono una domanda in modo diretto; si distinguono in reali e retoriche; nel primo caso si tratta di domande delle quali la risposta non è nota (Sei andato a pescare?), nel secondo caso, invece, la risposta è implicita (Non ti forse già detto quello che penso? Per approfondire si veda anche Domanda retorica); le proposizioni interrogative possono anche essere distinte in semplici (contengono una sola domanda: Dove vai?) e disgiuntive (pongono, in alternativa, due o più domande collegate dalle congiunzioni o, oppure (Andrete a pescare domani o aspetterete ancora qualche giorno?).

Le volitive, come dice il nome, esprimono una volontà (un divieto, un ordine, un’esortazione ecc.); si distinguono in imperative (Esca subito da casa mia!), esortative (Mangi con noi!), desiderative (Magari mi avessi dato retta!) e concessive (Ammettiamo che la responsabilità non sia di tuo figlio).

Le proposizioni dubitative esprimono un dubbio, spesso sotto forma di domanda; diversamente da quanto si verifica con le interrogative, la domanda non è posta direttamente a un interlocutore (A che serve parlare se nessuno ascolta?).

Le proposizioni esclamative esprimono uno stato d’animo, un’emozione, un sentimento sotto forma di esclamazione (Sono proprio felice!).

Proposizioni principali e subordinate

“Mangi con noi!” è un esempio di proposizione principale volitiva esortativa

Proposizioni subordinate – Funzione ed esempi

Le proposizioni subordinate (anche proposizioni dipendenti) svolgono una funzione sostanzialmente analoga a quella del soggetto, dell’attributo o dai vari complementi nell’analisi della proposizione; si possono pertanto avere subordinate soggettive, oggettive, relative, causali, temporali, finali, consecutive ecc. In sostanza, le proposizioni subordinate hanno il compito di completare oppure di precisare il significato della principale. Per esempio:

È opportuno che tu arrivi in orario; in questo caso, che tu arrivi in orario è una subordinata soggettiva perché ha la funzione di soggetto della proposizione reggente.

So che hai mentito; in questo caso, che hai mentito è una subordinata oggettiva perché svolge la funzione di complemento oggetto della reggente.

Proposizioni principali e coordinate: la coordinazione (paratassi)

Mediante una congiunzione è possibile avere proposizioni sullo stesso piano logico; l’unione di due o più proposizioni della stessa natura (principali o subordinate della stessa specie) è detta coordinazione (o paratassi, dal greco pará, accanto e táxis, collocazione.

Le proposizioni coordinate si distinguono in coordinate alla principale e coordinate alla subordinata.

Alla domenica io guardo la televisione e faccio le pulizie di casa: abbiamo due proposizioni principali unite dalla congiunzione e.

Mi hanno detto che Mario è andato al mare e che ha trovato lavoro come bagnino: abbiamo due proposizioni subordinate legate dalla congiunzione e, rette da mi hanno detto.

Analizziamo questo esempio: quando finalmente darò l’esame di fisica, che è l’ultimo per completare il corso di laurea, sarò laureato e potrò cercarmi un lavoro.

  • sarò laureato e potrò cercarmi un lavoro sono le due proposizioni principali coordinate.
  • quando finalmente darò l’esame di fisica è una subordinata temporale
  • che è l’ultimo è una subordinata relativa
  • per completare il corso di laurea è una subordinata finale.

Il periodo

Da ultimo, possiamo definire il periodo:

  • semplice: formato solo da una proposizione principale;
  • complesso: formato da una proposizione principale e da una o più subordinate;
  • composto: formato da proposizioni principali e da subordinate.

 

 

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