• HOME
  • Scuola e cultura
    • Chi siamo
    • Video
    • Pubblicità
    • Contatti
  • Le materie
  • Teoria dell’intelligenza
  • Test e quiz
  • albanesi.it

Predicato verbale e nominale

Nella grammatica italiana si distinguono due tipi fondamentali di predicato, il predicato verbale e il predicato nominale.

Secondo il grammatico L. Serianni, il predicato è “il vero e proprio nucleo della frase”, “ciò che si afferma a proposito del soggetto” (il termine predicato deriva dal latino praedicatum che significa ciò che è affermato).

Predicato verbale

Il predicato verbale è costituito da un qualunque verbo (verbo predicativo) che abbia un proprio senso compiuto e che possa essere impiegato senza dover fare ricorso a un complemento predicativo; il verbo in questione può essere di forma attiva, passiva, riflessiva, transitiva o intransitiva.

La funzione del predicato verbale è sostanzialmente quella di esprimere l’azione compiuta – o subita – dal soggetto; si differenzia dal predicato nominale (vedasi più avanti) la cui funzione è invece quella di attribuire al soggetto un certo stato o una determinata qualità attraverso un nome o un aggettivo. Alcuni esempi:

  1. Maria mangiava.
  2. La mamma si lava la testa.
  3. Marco sa nuotare.
  4. Il babbo sta per partire.

Si notino l’esempio 3 e l’esempio 4; nel primo, il predicato verbale è costituito dal verbo servile sapere unito al verbo principale (nuotare), mentre nel secondo, il predicato verbale è formato dal verbo fraseologico stare per. Si ricorda a tale proposito che sia i verbi servili che quelli fraseologici formano, con il verbo all’infinito che reggono, un sintagma verbale che equivale a un verbo semplice.

I verbi essere e avere, nel caso del predicato verbale, hanno anche il ruolo di ausiliare; si vedano i seguenti due esempi;

  1. Maria è uscita.
  2. Marco ha mangiato una mela.

Nota – Generalmente il verbo essere ha funzione copulativa (vedasi più avanti), ma può anche svolgere funzione predicativa quando assume il significato di esistere, appartenere, stare, trovarsi (per esempio Maria è in casa) e anche quando è seguito da una preposizione semplice o articolata.

Predicato verbale e nominale

Carla ride (Carla = soggetto, ride = predicato verbale)

Predicato nominale

Il predicato nominale è formato dall’unione di una forma del verbo essere con un aggettivo o con un sostantivo.

La forma del verbo essere è detta copula, mentre l’aggettivo o il nome sono il nome del predicato o parte nominale (se il nome del predicato è un aggettivo, si può anche parlare di aggettivo predicativo).

Nota – Il termine copula deriva dal latino copŭla che significa legame, congiunzione.

La frase con un predicato nominale svolgono generalmente la funzione di attribuire un certo stato o una determinata qualità a un soggetto; questa attribuzione è effettuata attraverso una forma del verbo essere, che è appunto la “copula”, il legame che unisce il soggetto e l’informazione contenuta nella cosiddetta parte nominale. Di seguito alcuni esempi. Nelle frasi con predicato nominale, la forma del verbo essere non potrebbe, da sola, reggere il significato della frase.

  1. Maria è una professoressa.
  2. Quel ragioniere è

Nel primo caso abbiamo un esempio di unione fra copula e sostantivo, mentre nel secondo caso fra copula e aggettivo.

È necessario a questo punto precisare che alcuni verbi, che in determinati contesti hanno un significato autonomo, possono svolgere una funzione analoga a quella svolta dal verbo essere in funzione di copula; si parla in questo caso di verbi copulativi. Di seguito alcuni esempi:

  1. Mario sembra
  2. Attilio diventerà

Nei due esempi soprastanti, i verbi sembrare e diventare svolgono la funzione di copula; sono quindi verbi copulativi (la frase Mario sembra o la frase Attilio diventerà non avrebbero alcun significato se non ci fosse la presenza della parte predicativa).

 

 

Indice materie – Lingua italiana – Predicato verbale e nominale

Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email


L'IDEA REGALO

manuale di cultura generale Il Manuale di cultura generale è una grande opportunità per chi studia, prepara un concorso, seleziona il personale o, semplicemente, un'idea per un regalo a uno studente o a una persona di cultura. Da poche ore a pochi giorni per costruirsi un’eccellente cultura generale nella materia preferita fra le 43 trattate.


NOVITÀ 2023

La teoria della personalità

Conoscere e interagire con gli altri significa capire la loro personalità. Ci si può riuscire intuitivamente, ma spesso il risultato è mediocre. Questo testo è fondamentale per imparare a conoscere la personalità delle persone con cui ci relazioniamo, e migliorare la qualità della vita negli affetti e nel lavoro. Una buona teoria della personalità arriva persino a rispondere positivamente a un’importante domanda: esiste una personalità ideale nel cammino verso la felicità? Il testo diventa quindi anche uno strumento per conoscere sé stessi e migliorare la propria personalità eliminando i difetti che possono avvelenare la nostra vita. la teoria della personalità

Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2023 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati