Il periodo ipotetico è costruito da due proposizioni, una è la subordinata condizionale o ipotetica (detta anche protasi), l’altra è la reggente, o principale, detta anche apodosi.
Nella subordinata condizionale si esprime una premessa, ovvero la condizione dalla quale dipende quanto viene espresso nella frase reggente; la reggente, invece, deriva (o deriverebbe) dal realizzarsi della condizione espressa nella subordinata condizionale. Di fatto si hanno una condizione e una conseguenza (in genere tale è l’ordine della frase, ma questo può anche essere tranquillamente invertito: se potessi, ti bacerei = ti bacerei, se potessi).
Periodo ipotetico – Esempi
Le ipotesi possono essere di tre tipi: certe, possibili o irreali. Ciò dipende da come esse vengono presentate. Un’ipotesi reale può essere costruita con i tempi dell’indicativo sia nella parte della condizione sia nella parte della conseguenza (se si impegnerà, passerà l’esame).
Le ipotesi possibili e quelle irreali utilizzano sia i medesimi tempi che i medesimi modi verbali.
Nel caso in cui le ipotesi in questione siano riferite al presente, si utilizza il congiuntivo imperfetto nella condizione e il condizionale presente nella conseguenza:
- Se Maria si sposasse, sarebbe meno acida!
- Se vincessi al SuperEnalotto, mi darei alla bella vita.

Se Mario bevesse meno, sarebbe più affascinante
Se invece le ipotesi possibili o irreali fanno riferimento al passato, avremo il congiuntivo trapassato nella condizione e il condizionale passato nella conseguenza:
- Se si fosse comportato meglio, non sarebbe stato punito.
- Se ti fossi impegnato di più, avresti ottenuto voti migliori.
- Se foste stati più onesti, avremmo potuto fare buoni affari.
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