Qual è il participio passato di prudere? Come nel caso di altri verbi fra cui dirimere, esigere, soccombere e splendere, si tratta di un quesito ricorrente in Rete; la risposta in effetti non viene di getto e si tende quindi a pensare che ci interpella ci stia facendo una “domanda trabocchetto”.
Prima di dare risposta al quesito ricordiamo brevemente che il participio passato è un modo verbale indefinito (vale a dire che non indica il soggetto che fa o subisce l’azione e, di conseguenza, per completare il significato dell’azione espressa ha bisogno di essere legato a un altro verbo). Il participio passato è utilizzato sia con funzione di aggettivo qualificativo sia con funzione di verbo; in quest’ultimo caso si unisce all’ausiliare essere per la formazione dei tempi delle forme passive, mentre si unisce all’ausiliare avere per formare i cosiddetti tempi composti (passato prossimo, trapassato prossimo ecc.).
Participio passato di prudere – Esiste?
Il participio passato di prudere non esiste; prudere (verbo intransitivo della II coniugazione) è quindi un verbo difettivo (i difettivi sono verbi che mancano di alcuni tempi, modi e persone verbali) mancante del participio passato e del participio presente; non è quindi possibile, nel suo caso, la formazione dei tempi composti. Non esiste quindi in italiano (fortunatamente) il termine “pruduto” o, ancor peggio, il termine “pruso”.
Prudere è difettivo anche del participio presente; sebbene alcune fonti riportino la forma “prudente”, quest’ultimo termine, nei vocabolari italiani, non è mai accostato al verbo prudere, ma definisce o una persona che esercita prudenza (Mario si è mostrato molto prudente) oppure una cosa fatta con prudenza (“Mario si chiuse in un prudente riserbo“).

Conoscete il participio passato di prudere? Esiste? E quali sono le eventuali alternative per sostituirlo in una frase?
Participio passato di prudere – Come sostituirlo nella frase
Dal momento che il participio passato di prudere è inesistente, nel caso si voglia usare un tempo composto, si può ricorrere a una nota figura retorica, la perifrasi, ovvero un giro di parole (o circonlocuzione) usata per indicare, una cosa, una persona, o un concetto; ecco quindi che si potranno usare espressioni quali “ho avvertito prurito alla gamba”; “Tizio ha sentito un forte prurito al naso”; “Maria ebbe un gran prurito al braccio” ecc.