Il participio passato di dolere è doluto; non si tratta, come nel caso di altri verbi (prudere, splendere, dirimere, esigere ecc.), di una questione che genera particolari dubbi; è però vero che il participio passato di dolere non è molto utilizzato, forse perché non “suona” molto bene all’orecchio.
Participio passato di dolere – Esempi di utilizzo e alternative
Il verbo dolere è utilizzato con varie accezioni; in riferimento a una parte del corpo è usato con il significato di “far male” (mi duole la testa = mi fa male testa); raramente, con questa accezione, si utilizza il participio passato di dolere; è infatti molto più comune sentir dire “mi ha fatto male la testa” piuttosto che “mi è doluta la testa”.
In una seconda accezione, dolere ha il significato di rincrescere, dispiacere; anche in questo caso, il participio passato di dolere è raramente utilizzato, probabilmente perché dire “mi è dispiaciuto dirle di no” sembra decisamente meno lezioso di “mi è doluto dirle di no”.
Dolere è usato anche con il significato di pentirsi, provare dispiacere per ingiustizie o errori commessi (“mi dolgo del mio comportamento” ha il significato di “mi pento del mio comportamento); anche in questa circostanza, il participio passato di dolere è poco utilizzato; decisamente più comune affermare “mi sono pentito di quello che le ho fatto passare” piuttosto che “mi sono doluto di quello che le ho fatto passare”.
Più raramente il verbo dolere, nella forma pronominale dolersi è usato con il significato di lamentarsi.
Tuttavia, in situazioni molto formali, ad alcuni l’uso di dolere al posto di altri verbi può sembrare più appropriato.
Il verbo dolere appartiene alla seconda coniugazione; il participio presente è “dolente”, mentre il gerundio è “dolendo”.

Una volta superato il mal di testa è decisamente più comune affermare “mi ha fatto male la testa” piuttosto che “mi è doluta la testa”