Il participio passato di delinquere non esiste; se vogliamo essere più precisi possiamo dire che ormai non esiste più; in effetti, alcuni dizionari, per completezza, ricordano che il participio passato di delinquere era “delinquito”; ne è testimone un passo tratto da un’opera di Vincenzo Monti (1758-1828) considerato l’esponente di punta del Neoclassicismo italiano.
“Monsignore è sicuro di andare a far qualche settimana d’esercizio ai Monaci della polveriera, che è la solita penale che si dà ai prelati quando hanno delinquito in qualche cosa“.
Comunque sia, oggi il verbo delinquere è considerato un verbo difettivo (si ricorda che sono detti difettivi quei verbi mancanti di alcuni tempi, modi e persone verbali e che possono costringere al ricorso a perifrasi); peraltro si tratta di un verbo utilizzato molto raramente, fatta eccezione per l’infinito e per il participio presente sostantivato: delinquente.
Ricordiamo che il verbo delinquere è un verbo intransitivo della seconda coniugazione (ausiliare avere) ed è genericamente utilizzato con il significato di “compiere un crimine”, “macchiarsi di una colpa”; più tecnicamente significa “infrangere una norma penale”, l’istigazione a delinquere è infatti un reato previsto dall’articolo 414 del Codice penale italiano che recita “Chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito, per il solo fatto dell’istigazione: […].

Il participio passato di delinquere (delinquito) è ormai considerato antiquato e non è più utilizzato