Si definiscono nomi invariabili quei nomi in cui la forma del singolare è mantenuta anche al plurale. In italiano gli esempi sono numerosi e, per comodità, possono essere suddivisi in varie categorie. I nomi invariabili sono anche detti nomi indeclinabili.
Nomi invariabili – Esempi
Sono nomi invariabili:
- i nomi che terminano con la vocale accentata (per esempio: cincillà, città, comodità, maragià, università, caffè, lunedì, martedì, caucciù, oblò, tabù, tribù, virtù ecc.).
- i nomi monosillabici che terminano con vocale necessariamente tonica (per esempio, gnu, gru, re, sci, tè ecc.).
- alcuni nomi maschili che terminano con la lettera a (alcuni animali: alpaca, boa, capibara, cobra, lama, gorilla, ma anche nomi quali boia, cinema, paria, portafortuna, sosia, vaglia ecc.).
- i nomi – generalmente di genere femminile – che sono l’abbreviazione di altri nomi (per esempio, auto (per automobile), bici (per bicicletta), foto (per fotografia), metro (quando indica la metropolitana), moto (per motocicletta) ecc.
- alcuni nomi femminili che finiscono con ie (per esempio: barbarie, serie, specie ecc.).
- alcuni nomi femminili che finiscono con la i (per esempio: analisi, crisi, ipotesi, metropoli, nevrosi, oasi, tesi ecc.)
- i nomi che traggono origine dall’associazione di due verbi oppure dall’associazione di un verbo e un nome femminile singolare (per esempio, nel primo caso, saliscendi, e scioglilingua nel secondo).

Brindisi è un esempio di nome invariabile (“facciamo un brindisi”; “facciamo due brindisi”)
I nomi stranieri (forestierismi)
Per quanto riguarda i nomi stranieri, i cosiddetti forestierismi, la tendenza è quella di lasciare invariato il termine (per esempio: il bar / i bar, non i bars; il film / i film, non i films; il manager / i manager, non i managers) in particolare se si tratta di termini ormai utilizzati comunemente e da molto tempo nella lingua italiana; si hanno più dubbi su termini di uso meno comune; per esempio: i rocker oppure i rockers? In linea generale il consiglio è quello di adeguarsi alla norma comune, ovvero lasciare invariato il termine, sia al singolare che al plurale, tuttavia non è raro l’utilizzo scritto di termini declinati come nella lingua originale (quindi managers, rockers, croissants ecc.).
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