I nomi collettivi sono nomi che, anche quando sono declinati al singolare, indicano una collettività, un gruppo, un insieme omogeneo di persone, di animali oppure di cose. Questo insieme può essere numericamente determinato (il termine trimestre indica un numero determinato di mesi, tre) oppure indeterminato (il termine scolaresca non indica con precisione quanti sono gli scolari).
Qualora il nome collettivo sia declinato al plurale, esso indica una pluralità di insiemi di entità animate o no che siano (quattro famiglie, le squadre, gli sciami ecc.).
Nomi collettivi – Esempi
Di seguito alcuni esempi di nomi collettivi:
- abetaia = insieme di abeti, bosco di abeti
- accozzaglia = insieme confuso di cose o di persone (termine usato di norma con accezione dispregiativa o comunque negativa)
- biblioteca = insieme di libri
- bimestre = insieme di due mesi
- cinquina = cinque unità
- colonia = insieme di persone, animali o vegetali
- costellazione = insieme di stelle
- cricca = con accezione negativa sta per gruppo di persone che tramano ai danni altrui; più estensivamente può indicare un gruppo di amici
- decina = dieci unità
- equipaggio = insieme del personaggio a bordo di mezzi quali aerei, navi ecc.
- famiglia = nucleo sociale composto da due o più soggetti che vivono nella stessa abitazione generalmente legati da vincoli di parentela
- flotta = insieme di navi, ma anche di aerei
- folla = insieme di persone
- formicaio = insieme di formiche
- giuria = gruppo di persone designate per dare un determinato giudizio (lo si usa in vari ambiti)
- gregge = gruppo di pecore
- gruppo = insieme di varie entità (nello sport, nella musica, nel lavoro ecc.)
- lustro = insieme di cinque anni
- mandria = branco di animali domestici o selvatici
- mobilia = insieme di mobili
- moltitudine = un insieme di entità di vario tipo
- nugolo = gruppo numeroso di insetti
- orda = con accezione perlopiù negativa, gruppo confuso di persone o animali
- pinacoteca = insieme di quadri
- pineta = insieme di pini, ma anche, più genericamente, di conifere
- pubblico = insieme di persone che assistono a una manifestazione
- quadrimestre = insieme di quattro mesi
- reggimento = unità minori della stessa arma (per esempio battaglioni o gruppi)
- sciame = gruppo di api
- scolaresca = insieme di scolari
- studentesca = insieme di studenti
- stormo = gruppo di aerei, di uccelli ecc.
- terzetto = insieme di tre entità
- trimestre = insieme di tre mesi
- vasellame = assortimento di vasi e recipienti di vario tipo

Banda è un nome collettivo che, fra le altre cose, può indicare un insieme di suonatori
La concordanza
La concordanza dei nomi collettivi con il pronome personale, con gli aggettivi o con il verbo porta spesso a discussioni sull’uso del singolare o del plurale. A seconda della scelta operata, alcuni parlano di errore (non ci si attiene alla concordanza grammaticale), altri parlano di forma tranquillamente accettabile dal punto di vista linguistico (si è fatto ricorso alla cosiddetta concordanza a senso); Alcuni esempi potranno chiarire meglio quanto esposto:
- Alla festa partecipò un migliaio di studenti.
- Alla festa parteciparono un migliaio di studenti.
Nel caso 1. c’è concordanza grammaticale; nel caso 2. c’è concordanza a senso.
La concordanza a senso è comunissima nell’uso quotidiano e la scelta di tipo 2. è da considerarsi corretta; tuttavia i puristi considerano come tale soltanto la scelta di tipo 1.
La concordanza a senso peraltro è molto usata anche in ambito giornalistico; non è inusuale leggere frasi come la seguente:
Al referendum hanno preso parte il 37% degli aventi diritto.
Ricorrendo alla concordanza grammaticale avremmo avuto:
Al referendum ha preso parte il 37% degli aventi diritto.
Nota – In questo caso il nome collettivo è rappresentato dalla percentuale.
Di fatto, il ricorso alla concordanza a senso privilegia l’elemento ritenuto più importante nel contesto della frase.
Occorre quindi una certa elasticità quando si analizzano determinate frasi; molto dipende anche dal contesto; se nel parlato quotidiano si è generalmente più disposti ad accettare lievi “deviazioni” dalle regole grammaticali, in usi più letterari o formali è spesso preferibile attenersi a queste.
Diverso è invece il caso del ricorso a un verbo al plurale con un nome collettivo; in linea generale ciò è da considerarsi come errore; si vedano i seguenti esempi:
- La folla inneggiavano ai vincitori (la frase corretta è: La folla inneggiava ai vincitori).
- Il pubblico rumoreggiavano da dieci minuti (la frase corretta è Il pubblico rumoreggiava da dieci minuti).
È però considerata accettabile un’espressione del genere: “sono brava gente; lavorano duro per guadagnarsi lo stipendio” (che equivale alla frase “è brava gente che lavora duro per guadagnarsi lo stipendio); in italiano, in effetti è piuttosto comune la concordanza al plurale se il verbo precede il nome collettivo.
Indice materie – Lingua italiana – Nomi collettivi