Mecenate è un termine utilizzato con il significato di “generoso sostenitore economico di artisti, studiosi, scienziati”. Per capire l’origine di questo termine è necessario fare un passo indietro nel tempo.
Gaio Clinico Mecenate (68 a.C. – 8 a.C), più comunemente solo Mecenate, di nascita etrusca, è stato uno dei più fidati e influenti consiglieri dell’imperatore Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, meglio noto come Ottaviano o semplicemente Augusto.
La fama di Mecenate, perdurata nei secoli, è essenzialmente dovuta alla sua grande generosità economica verso gli artisti, in particolar modo scrittori e poeti.
Per estensione, il termine viene usato genericamente per indicare una persona particolarmente generosa.
Per un processo di antonomasia, quindi, il nome proprio è poi divenuto un sostantivo con il quale si identificano i munifici benefattori e protettori degli artisti e, per estensione, degli studiosi e degli scienziati. Ricordiamo che l’antonomasia è una figura retorica comunemente utilizzata nel linguaggio parlato e scritto che consiste nella sostituzione di un nome comune a un nome proprio (o viceversa); indica una caratteristica di una persona o di una cosa.
In lingua italiana, il termine “mecenate” è sostantivo maschile e femminile; è però comunque consentito, soltanto nel significato antonomastico, la forma femminile “mecenatessa”.

Mecenate è un termine utilizzato con il significato di “generoso sostenitore economico di artisti, studiosi, scienziati”.
Mecenate – Esempi di utilizzo del termine
Di seguito alcuni esempi di utilizzo del termine “mecenate” tratti da articoli giornalistici.
(“Un mecenate per l’ospedale Mellino Mellini di Chiari, nel Bresciano. Il generoso gesto di Italo Barcella verrà ricordato con una targa. Magistrato di Chiari, prima di morire – vittima di un’artrite reumatoide deformante – ha lasciato nel suo testamento una donazione di 2,8 milioni di euro a favore del Mellini“; la Repubblica, 26 giugno 2017).
(“Dopo 700 anni, la mummia di Cangrande della Scala, custodita nella chiesa di Santa Maria Antiqua di Verona ha svelato il suo oscuro segreto: il potente signore della città ai primi del Trecento, il conquistatore ghibellino e mecenate di Dante Alighieri, sarebbe stato avvelenato. Con polveri di Digitalis purpurea, forse nascoste in una bevanda alla camomilla e gelso“; La Stampa, 7 gennaio 2015).
(“Un investimento privato di 2 milioni di euro, per realizzare una struttura con 90 posti a disposizione. L’iniziativa è di Achille Burocco, noto imprenditore residente a Pray, già mecenate di innumerevoli iniziative a favore del paese dove opera con la propria azienda e di tutta la Valsessera: dalla piscina olimpionica a disposizione di tutta la cittadinanza nella stagione estiva al moderno un asilo nido dove viene applicato fin dalla più tenera età il metodo educativo Montessori, fino al finanziamento (spesso silente) di moltissime altre iniziative benefiche a favore di scuole, strutture religiose e associazioni del territorio“; La Stampa, 8 marzo 2020).
(“Se l’origine nobiliare del parco pubblico che tutt’oggi porta il nome di Niccolò Puccini è abbastanza nota, in pochi probabilmente sanno che la parte comunale ma anche la perla sconosciuta del Parco Puccini-Bonacchi sono solo una parte del grande patrimonio lasciato in eredità dal mecenate pistoiese“; Il Tirreno, 10 giugno 2019).