In italiano il termine lapalissiano è un aggettivo che ha il significato di ovvio; altri sinonimi sono termini quali palese, scontato, lampante, evidente, assodato, indiscutibile. Si usa tale aggettivo per riferirsi a un ragionamento le cui conclusioni sono talmente ovvie che non ci sarebbe nemmeno bisogno di discutere; non raramente lo si impiega con sfumature ironiche, se non addirittura dispregiative, per riferirsi a un’affermazione così scontata da apparire quasi ridicola o quanto meno umoristica.
Lapalissiano – Origine del termine
L’origine del termine lapalissiano è particolarmente curiosa e merita sicuramente un approfondimento. È necessario tornare indietro nel tempo, al XVI sec. per la precisione, e ricordare la figura di Jacques II de Chabannes de La Palice (talvolta modernizzato in Lapalisse); Jacques era un militare francese che trovò la morte il 24 febbraio 1525 nel corso della battaglia di Pavia, una vera e propria disfatta per i francesi, la medesima nella quale fu catturato il re Francesco I che la sera stessa scrisse alla madre una lettera che viene sempre sintetizzata con l’ormai celebre frase “tutto è perduto fuorché l’onore“. Jacques II fu meno fortunato del re e cadde sotto i colpi dei nemici. I suoi soldati gli dedicarono allora una canzoncina che a un certo punto afferma: “Ci-gît monsieur de La Palice. S’il n’était pas mort, il ferait encore envie” il cui significato è il seguente “Qui giace il signore de La Palice. Se non fosse morto farebbe ancora invidia“. A quel tempo, però, la effe si scriveva praticamente in modo identico alla esse; il termine ferait (farebbe) fu letto come serait (sarebbe), mentre il termine envie (invidia) fu spezzato e diventò en vie (in vita) (envie ed en vie sono omofoni in francese); come facilmente si intuisce, i due refusi cambiarono totalmente il senso dell’epitaffio rendendolo abbastanza umoristico se non addirittura comico: “Qui giace il signore de La Palice. Se non fosse morto sarebbe ancora in vita“; un’affermazione che appunto è… lapalissiana.
Verità lapalissiana
Nell’ambito della retorica, si definisce verità lapalissiana un’affermazione talmente ovvia e scontata che è praticamente inutile enunciarla, a meno che non si abbiano intenti umoristici (per esempio: “senza pesce non c’è pesca”).

Castello di Lapalisse (La Palice), Francia. La definizione di lapalissiano è: “aggettivo che definisce qualcosa di talmente ovvio che la sua enunciazione è di fatto inutile se non addirittura umoristica”
Lapalissiano – Esempi
Di seguito alcuni esempi dell’utilizzo del termine lapalissiano tratti da quotidiani italiani a tiratura nazionale.
(“Ho invece come il vago sospetto che ci abbiano detto di arrangiarci, ma ce l’abbiano detto bene. Oddio, neanche tanto bene. Dobbiamo entrare e fare entrare gli studenti scaglionati, questo era lapalissiano, ma dipende, ogni scuola si aggiusti“; Il Fatto Quotidiano, 1° luglio 2020).
(“Una locandina de La Stampa per le edicole di Cuneo e provincia, datata giovedì 5 marzo, con il titolo principale a caratteri cubitali e in stampatello: «Emergenza coronavirus. Scuole chiuse almeno fino alla riapertura». Un falso lapalissiano, talmente ovvio che ha fatto sorridere molti“; La Stampa, 9 marzo 2020).
(“Inter, Mazzarri lapalissiano: «Senza gol non si vince»”; la Repubblica, 23 marzo 2014).
(“Che Berlusconi fosse, e sia stato, un personaggio politico con una agenda politica non proprio “progressista” e per certi punti persino perniciosa, a me pare(va) evidente. Che l’uomo fosse spregiudicato è lapalissiano. Il punto politico rimanda però all’attualità, al realismo“; Il Riformista, 24 novembre 2020).