La congiunzione è una parte invariabile del discorso usata per collegare tra loro due o più elementi all’interno di una proposizione oppure due o più proposizioni all’interno di un periodo.
Le congiunzioni coordinative uniscono fra loro due o più elementi che hanno la stessa funzione (ho mangiato una mela e una banana) oppure due o più proposizioni che hanno lo stesso valore sintattico (ho studiato ma non ricordo tutto). Le congiunzioni coordinative si distinguono in base al tipo di legame logico che instaurano fra gli elementi. Le copulative uniscono elementi di pari importanza e possono essere positive (e, pure) o negative (né, nemmeno); le disgiuntive uniscono elementi che si escludono a vicenda sul piano logico (o, oppure); le avversative uniscono elementi che si contrappongono fra di loro (ma, invece); le correlative mettono in relazione due o più elementi in senso affermativo, negativo o disgiuntivo (sia…sia, né…né, o…o ecc.), le dichiarative uniscono due elementi di cui il secondo spiega il primo (cioè, infatti); le conclusive uniscono due proposizioni di cui la seconda esprime una conseguenza della prima (dunque, perciò).
Le congiunzioni subordinative collegano fra loro due proposizioni in un rapporto di dipendenza logica e sintattica della subordinata rispetto alla reggente. Le congiunzioni subordinative si distinguono in base al tipo di legame logico che instaurano tra le proposizioni. Le causali introducono una subordinata che esprime la causa di ciò che viene affermato nella reggente (perché, poiché, siccome, dato che); nelle comparative la subordinata introdotta stabilisce un paragone con ciò che viene affermato nella reggente (come, più che); le concessive introducono una proposizione subordinata che esprime una situazione contrastante rispetto a quanto affermato dalla reggente (sebbene, benché); le condizionali introducono una subordinata che esprime la condizione necessaria affinché si verifichi quanto affermato nella reggente (se, purché); nelle consecutive la proposizione subordinata esprime la conseguenza di quanto affermato nella reggente (a tal punto che, così…che); le dichiarative introducono una subordinata che dichiara qualcosa (che, come); le limitative/eccettuative introducono una subordinata che esprime un’eccezione a quanto affermato nella reggente (fuorché, a meno che); nelle finali la subordinata introdotta esprime il fine per cui si verifica il fatto espresso dalla reggente (affinché, per); le interrogative introducono una subordinata che pone una domanda in forma indiretta o esprime un dubbio (se, quanto, quando ecc.); le modali introducono una proposizione subordinata che esprime il modo in cui si verifica quanto affermato dalla reggente (come, come se); le temporali introducono una proposizione subordinata che indica le circostanze di tempo in cui si svolge l’azione espressa dalla reggente (quando, appena, mentre).
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