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Congiuntivo

Il congiuntivo è uno dei sette modi del sistema verbale italiano (nella lingua italiana i modi verbali sono sette; quattro espliciti – indicativo, congiuntivo, condizionale e imperativo – e tre impliciti – infinito, participio e gerundio). Il congiuntivo non è caratteristico della sola lingua italiana; lo si ritrova infatti in diverse altre lingue, romanze e no.

Il congiuntivo può comparire nelle proposizioni principali, ma è più frequentemente riscontrabile nelle subordinate. In alcuni casi è in alternativa libera con altri modi verbali, mentre in altri il suo utilizzo è obbligatorio. Per quanto sia un modo ancora fortemente presente nella lingua italiana, non sono rari gli errori dovuti a un suo errato o mancato utilizzo; nella lingua parlata, per esempio, è spesso erroneamente sostituito dal modo indicativo.

Congiuntivo – Tempi

Per quanto riguarda i tempi si distinguono:

  • congiuntivo presente
  • congiuntivo imperfetto
  • congiuntivo passato
  • congiuntivo trapassato (anche, ma più raramente, congiuntivo piuccheperfetto).

I primi due sono tempi semplici e sono formati da un solo elemento, presente e imperfetto del verbo in questione), gli altri sono tempi composti; il passato è costituito dal congiuntivo presente del verbo ausiliare (essere o avere) e dal participio passato del verbo che deve essere formato; il trapassato è invece costituito dal congiuntivo imperfetto del verbo ausiliare e dal participio passato del verbo che deve essere formato.

Ecco degli esempi relativi ai quattro tempi.

  • Congiuntivo presente: Spero che loro siano comprensivi.
  • Congiuntivo imperfetto: Speravo che loro fossero comprensivi.
  • Congiuntivo passato: Spero che siano stati comprensivi.
  • Congiuntivo trapassato: Speravo fossero stati comprensivi.
congiuntivo imperfetto

Il passato è uno dei 4 tempi del congiuntivo; gli altri sono presente, imperfetto e trapassato

Frasi indipendenti – Esempi

Con frasi indipendenti (o frasi autonome) si fa riferimento a quelle frasi che non dipendono da altre frasi; con frasi non autonome si fa invece riferimento al contrario.

Nelle frasi autonome il congiuntivo può essere presente in diverse forme:

  • desiderativo
  • dubitativo
  • esclamativo
  • esortativo.

Analizziamo brevemente queste forme di congiuntivo e il loro utilizzo.

Congiuntivo desiderativo – È utilizzato per esprimere un desiderio, un augurio o, al limite, un rimpianto.

I tempi utilizzati sono generalmente l’imperfetto (che serve a esprimere un desiderio riguardante il presente o il futuro e che potrebbe realizzarsi oppure no) e il trapassato (per fare riferimento a un desiderio relativo al tempo passato e che non si è mai realizzato); spesso il congiuntivo desiderativo si serve di termini o di espressioni quali almeno, magari, una buona volta ecc.

Vediamo alcuni esempi:

  • Oggi è freddissimo, magari venisse un po’ di sole!
  • Non ne posso più di sentirli litigare, almeno facessero pace!
  • Se quel ragazzo la smettesse una buona volta di fare confusione…
  • Non lo avessi mai fatto! Mi sono attirato addosso un sacco di critiche…

Più raro l’utilizzo del presente, ma comunque possibile, soprattutto con il verbo potere:

Possa tu realizzare tutti i tuoi desideri!

Congiuntivo dubitativo – È utilizzato nelle frasi interrogative dirette, in particolar modo con il verbo essere generalmente (ma non obbligatoriamente) introdotto dalla congiunzione che; lo si utilizza per esprimere un’incertezza, un dubbio.

  • Che domani sia la volta buona?
  • Che abbiano capito male?
  • Che sia stata solo la mia immaginazione?
  • Fosse vero?

Attenzione: nelle frasi interrogative retoriche (frasi interrogative che non sono enunciate per ottenere una risposta), la stessa funzione del congiuntivo dubitativo può essere assolta dall’indicativo (futuro semplice e futuro anteriore). Ecco alcuni esempi di valide sostituzioni riferite alle quattro frasi precedenti.

  • Domani sarà la volta buona?
  • Avranno capito male?
  • Sarà stata solo la mia immaginazione?
  • Sarà stato vero?

Congiuntivo esclamativo – È impiegato per esprimere un’esclamazione. Possiamo distinguerne due forme.

Una forma è quella introdotta dalla parola che seguita dal congiuntivo presente o dal congiuntivo passato (in qualche caso è simile al congiuntivo esclamativo ed è il tono della voce che può aiutarci nella distinzione).

  • Che un’automobile sia così costosa!
  • Che abbiano litigato per così poco!
  • Viva il congiuntivo!

L’altra forma è espressa utilizzando la seconda persona (singolare o plurale) del congiuntivo imperfetto o trapassato di alcuni tipi di verbi (sapere e vedere per esempio) seguiti da una frase interrogativa indiretta. Spesso e volentieri le frasi espresse con questa seconda forma sono precedute dalla parola se che comunque può essere tranquillamente omessa senza che il significato della frase ne risenta.

  • Se sapessi quanto ho studiato!
  • Se aveste sentito che concerto eccezionale!
  • Se sapeste come canta bene Gianni Morandi!
  • Vedessi quanto è bello Daniele!

Congiuntivo esortativo – Vi si ricorre quando si vuole esprimere un ordine, un invito, un’esortazione, un incitamento. Con questa forma ci si può rivolgere a una terza persona (singolare o plurale) o a una prima persona plurale. Nel primo caso il verbo può essere preceduto da che. Ecco alcuni esempi.

  • Se ne vada subito!
  • Sia gentile, mi passi quel libro.
  • Che la stanza sia pronta entro un’ora!
  • Venga da me, appena trova un attimo di tempo.

Il congiuntivo esortativo si utilizza al presente, ma in alcune zone d’Italia (soprattutto nelle regioni centrali e in quelle meridionali) è piuttosto diffusa la tendenza a sostituire il presente con l’imperfetto. I vari autori raccomandano sempre di evitare questo utilizzo. Di seguito un esempio; la frase corretta:

La smetta di darmi ordini!

diventa

La smettesse di darmi ordini!

Le frasi non indipendenti – Esempi

Il congiuntivo è utilizzato molto frequentemente nelle frasi non indipendenti (frasi non autonome), ovvero in quelle frasi che, per avere un senso, necessitano della presenza di un’altra frase.

In diversi frasi non indipendenti l’uso del congiuntivo è OBBLIGATORIO, in altre si alterna con modi verbali diversi (generalmente l’indicativo, ma anche, seppur meno frequentemente, con il condizionale).

La scelta del congiuntivo è obbligatoria nel caso in cui la frase sia introdotta da determinati termini o espressioni; tali termini ed espressioni (a condizione che, ammesso che, a patto che, casomai, laddove, nel caso in cui, nell’eventualità che, ove, qualora, purché, sempre che) sono utilizzati per esprimere un’eventualità, una condizione. Vediamo alcuni esempi:

  • Ti concederò di utilizzare la mia automobile purché tu me la riporti entro le 20 di domani.
  • Il governo stanzierà i fondi a condizione che le richieste dei comuni siano formalmente corrette.
  • Casomai passassi da Treviso, vieni a trovarmi.

Il congiuntivo è altresì obbligatorio nelle frasi introdotte da affinché; qui la frase esprime uno scopo (in questi casi affinché può essere sostituito da perché; è ormai desueto, e peraltro piuttosto pesante, l’uso di acciocché).

  • Affinché sia chiaro tutti, lo ripeto ancora una volta.
  • Insistettero molto affinché approvasse il regolamento.

Non sempre perché può sostituire affinché e, a seconda del modo verbale utilizzato, la frase cambia di significato:

Lo ricompenso affinché (perché) mi aiuti.

Lo ricompenso perché mi aiuta.

Le due frasi sopra riportate sono entrambe corrette, ma nella seconda l’utilizzo di affinché (Lo ricompenso affinché mi aiuta) sarebbe sbagliato in quanto il perché seguito dal congiuntivo ha significato finale, mentre ha significato causale se seguito dall’indicativo.

Il congiuntivo va obbligatoriamente utilizzato anche con vari termini o espressioni utilizzati per introdurre una frase che esprime contrasto rispetto a quanto si afferma in un’altra frase. Stiamo riferendoci a benché, malgrado, malgrado che, nonostante, nonostante che, per quanto, quantunque, sebbene, seppure.

  • Benché sembri una persona alla mano, è un uomo piuttosto altezzoso.
  • Nonostante lo avessimo avvertito, ha voluto fare di testa sua.
  • Sebbene il sole sia alto nel cielo, fa comunque molto freddo.
  • Ti darò una mano quantunque sia molto occupato.
  • Per quanto siano dei delinquenti, molte persone sembrano ammirarli comunque.

Utilizzo obbligatorio anche nel caso di termini o espressioni che esprimono un limite (a meno che, a meno che non, eccetto che, fuorché, salvo che, tranne che).

  • Ti farò volentieri compagnia, a meno che tu non preferisca rimanere da solo.
  • Avrei pensato a tutto, fuorché potesse formare il governo così rapidamente.
  • Non azzardatevi a svegliarmi salvo che non sia assolutamente necessario.

Congiuntivo obbligatorio anche quando l’espressione senza che introduce una frase che indica una mancanza.

  • Ci ha lasciati così, senza che nessuno potesse provare a fargli cambiare idea.
  • Si è allontanato dal posto di lavoro senza che il capo del personale ne fosse al corrente.

Richiede obbligatoriamente il congiuntivo anche l’espressione prima che (introduzione a una frase che indica un tempo).

  • Ancor prima che Gianni Morandi iniziasse a cantare, il pubblico era già in delirio.
  • Muoviamoci, dobbiamo entrare prima che comincino a proiettare il film!
  • Bisogna attaccarli prima che attacchino noi!
  • Vieni presto, e comunque prima che cali il sole!

Funzioni

Il congiuntivo svolge diverse funzioni; fra quelle più importanti si ricordano la formulazione di una domanda indiretta (Mi domando come possa guardarsi allo specchio!), la costruzione di una frase comparativa (L’esame di guida è risultato più facile di quanto avessi supposto), l’esprimere un limite (Che io sappia, Maria e Luciano sono ancora sposati), l’esprimere una causa (Gli ho dato una mano non tanto perché mi sentissi in dovere di farlo, ma perché provo una sincera amicizia per la sua famiglia), l’esprimere una conseguenza (L’automobile deve essere aggiustata velocemente, se vogliamo che sia pronta per la corsa di domani) e la costruzione di una frase relativa che, è bene ricordarlo, di norma richiede l’utilizzo del modo indicativo; nella frase relativa il congiuntivo va utilizzato per esprimere uno scopo, una conseguenza oppure una condizione; ecco tre rispettivi esempi di tali utilizzi.

  • Sto cercando un ingegnere informatico che mi spieghi come utilizzare questo software.
  • Questo non è un software che tu possa utilizzare.
  • Daresti il voto a un politico che ti promettesse un posto di lavoro?

Le frasi sopracitate potrebbero essere così costruite:

  • Sto cercando un ingegnere informatico affinché mi spieghi come utilizzare questo software.
  • Questo non è un software concepito in modo tale che tu lo possa utilizzare.
  • Daresti il voto a un politico se ti promettesse un posto di lavoro?

Congiuntivo e indicativo: le frasi completive

Le frasi completive sono frasi introdotte dalla parola che; la loro funzione è quella di “completare” (di qui il nome che le contraddistingue) un’altra frase che generalmente (ma non obbligatoriamente) le precede.

Le frasi completive sono caratterizzate dalla congiunzione che seguita da un verbo che può essere all’indicativo (casi più frequenti) oppure al congiuntivo (a onor del vero anche al condizionale, ma si tratta di casi piuttosto rari). Scegliere se utilizzare l’indicativo oppure il congiuntivo può essere non sempre immediato. Vediamo come barcamenarsi.

Di norma (ma non sempre) va utilizzato l’indicativo nel caso siano presenti aggettivi, nomi o verbi che esprimono certezza, oggettività.

Si utilizza invece il congiuntivo nel caso siano presenti aggettivi, nomi o verbi che esprimono un desiderio, un’opinione, un sentimento, una convinzione o una volontà personale. Siamo insomma nel campo dell’incertezza, della soggettività.

Gli aggettivi, i nomi e i verbi che esprimono certezza e oggettività sono numerosi ed è impossibile citarli tutti; di seguito un breve elenco che può aiutarci a chiarire le idee: certo, chiaro, consapevole, evidente, ovvio, sicuro, certezza, conferma, constatazione, accorgersi, affermare, constatare, dichiarare, dimostrare, noto, prometto, sapere, sostenere udire, vedere ecc.

Il congiuntivo è un modo verbale che spesso mette in difficoltà sia chi parla, sia chi scrive. In molti casi il problema dipende da un suo mancato utilizzo, meno frequentemente da un suo utilizzo errato.

Vediamo qualche esempio.

  • Sono consapevole che tutti mi stanno osservando.
  • È evidente che Mario non si impegna abbastanza.
  • Ho la certezza che sono stati truffati.
  • L’avvocato è sicuro che il suo cliente è innocente.
  • Maria afferma che suo marito è un fedifrago.

Come si nota, in queste frasi si utilizza (correttamente) l’indicativo. Le cose cambiano nel caso di frasi negative; in questi casi, gli aggettivi, i nomi e i verbi sopracitati non esprimono certezza, ma, al contrario, incertezza.

  • Non ho la certezza che siano stati truffati.
  • L’avvocato non è sicuro che il suo cliente sia innocente.

Le due frasi soprariportate potrebbero essere espresse anche come segue:

  • Dubito che siano stati truffati.
  • L’avvocato dubita che il suo cliente sia innocente.

In alcuni casi determinate costruzioni sono accettabili (e quindi da considerarsi corrette) con entrambi i modi verbali in questione (congiuntivo e indicativo).

  • Maria era sicura che Luigi avesse fatto in tempo a volare a Bruxelles.
  • Maria era sicura che Luigi aveva fatto in tempo a volare a Bruxelles.

Passiamo adesso agli aggettivi, ai nomi e ai verbi che esprimono incertezza e soggettività; anche in questo caso solo alcuni dei tanti possibili esempi: ansioso, felice, lieto, impaziente, bisogno, consiglio, convinzione, desiderio, dubbio, idea, opinione, sospetto, augurarsi, avere l’impressione, bastare, credere, convenire, decidere, dire che, dispiacersi, dubitare, immaginare, importare, occorrere, parere, pensare, preferire, pretendere, ritenere, sembrare, servire, sopportare, sperare, suggerire, supporre, valere la pena ecc.

Ecco qualche esempio.

  • La mamma è felice che suo figlio abbia preso un bel voto.
  • Ho l’impressione che lei lo stia ingannando.
  • Ho il sospetto che tu mi stia rifilando un bidone!
  • Non c’era bisogno che tu venissi così di corsa, ma grazie.
  • Si dice che Mario abbia una grave malattia.

    Non dico che tu abbia sbagliato, ma sicuramente potevi agire più rapidamente.

  • Pare che il presidente della Repubblica stia per dimettersi.
  • Avrei preferito che mi ascoltasse.
  • Mi auguro che tu stia scherzando!
  • Mi dispiace che tu mi abbia frainteso.
  • Dubito che tutto finisca in una bolla di sapone, l’hanno fatta troppo grossa!
  • Sembra che domani i lavoratori scendano in piazza (del tutto accettabile anche la costruzione con l’indicativo futuro: Sembra che domani i lavoratori scenderanno in piazza).

Congiuntivo ed espressioni impersonali

Il congiuntivo è utilizzato anche dopo quelle frasi che sono introdotte da espressioni (o verbi) impersonali. Qualche esempio.

  • È necessario che tu agisca al più presto.
  • È opportuno che tu avverta tuo padre.
  • È incredibile che tu sia arrivato così presto!
  • È naturale che tu avverta dolore, ti hanno colpito duramente.
  • È improbabile che la sua ferita vada in suppurazione.
  • È bene che tu faccia un esame di coscienza!
  • È assurdo che Maria si iscriva all’università, non ama studiare.
  • È uno scandalo che tutti se la prendano con l’allenatore.
  • È pazzesco che i parlamentari pretendano di guadagnare di più.
  • Bisogna che Maria studi di più.
  • Bastava che tu lo riferissi al poliziotto.
  • Vale la pena che si affronti la questione.

Congiuntivo e ipotesi

Il periodo ipotetico è costruito da due proposizioni, una è la subordinata condizionale o ipotetica (detta anche protasi), l’altra è la reggente, o principale, detta anche apodosi.

Nella subordinata condizionale si esprime una premessa, ovvero la condizione dalla quale dipende quanto viene espresso nella frase reggente; la reggente, invece, deriva (o deriverebbe) dal realizzarsi della condizione espressa nella subordinata condizionale. Di fatto si hanno una condizione e una conseguenza (in genere tale è l’ordine della frase, ma questo può anche essere tranquillamente invertito: se potessi, ti bacerei = ti bacerei, se potessi).

Le ipotesi possono essere di tre tipi: certe, possibili o irreali. Ciò dipende da come esse sono presentate.

Un’ipotesi reale può essere costruita con i tempi dell’indicativo sia nella parte della condizione sia nella parte della conseguenza. Ecco un classico esempio.

Se si impegnerà, passerà l’esame.

Le ipotesi possibili e quelle irreali utilizzano sia i medesimi tempi che i medesimi modi verbali.

Nel caso in cui le ipotesi in questione siano riferite al presente, si utilizza il congiuntivo imperfetto nella condizione e il condizionale presente nella conseguenza.

  • Se Maria si sposasse, sarebbe meno acida!
  • Se vincessi al Superenalotto, mi darei alla bella vita.

Se invece le ipotesi possibili o irreali fanno riferimento al passato, avremo il congiuntivo trapassato nella condizione e il condizionale passato nella conseguenza.

  • Se si fosse comportato meglio, non sarebbe stato punito.
  • Se ti fossi impegnato di più, avresti ottenuto voti migliori.
  • Se foste stati più onesti, avremmo potuto fare buoni affari.

Congiuntivo e frasi con gli indefiniti

Il congiuntivo è infine richiesto anche nelle frasi contenenti gli indefiniti (chiunque, dovunque, ovunque, qualsiasi, qualunque).

  • Qualunque cosa dicesse Renzo, a Lucia non interessava.
  • Dante seguiva Beatrice ovunque andasse.
  • Detestava chiunque lo contestasse.
  • Chiunque abbia costruito questo palazzo deve essere un folle!
  • Parla delle sue cose con chiunque incontri.
  • Qualsiasi vestito indossi, Maria è sempre affascinante.

 

Indice materie – Lingua italiana – Precedente: Indicativo – Congiuntivo – Successivo: Condizionale

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