Il complemento di fine (o complemento di scopo) è un complemento indiretto che indica il fine, lo scopo, l’obiettivo per cui si compie o per cui avviene l’azione espressa dal verbo; indica anche lo scopo al quale è destinato un determinato oggetto (per esempio: scarpe da ginnastica). Quando il complemento di fine indica lo scopo di un’azione, può essere introdotto da:
- preposizioni quali di, a, da, in, per (in forma semplice o articolate)
- locuzioni quali a scopo di, allo scopo di, con lo scopo di, al fine di, con lo scopo di, in vista di
- espressioni quali: adatto per, che serve per.
L’espressione “adatto per” può essere utile, durante l’analisi logica, per verificare se le espressioni introdotte dalla preposizione da rappresentano o no un complemento di fine; per esempio: “queste sono le mie scarpe da calcio (scarpe adatte per il calcio); in questo caso, il complemento di fine indica lo scopo a cui è destinato un oggetto (nella fattispecie, le scarpe sono destinate all’utilizzo per il gioco del calcio). Il complemento di fine risponde alle domande:
- con quale fine?
- a quale fine?
- con quale scopo?
- a quale scopo?
Complemento di fine – Frasi di esempio
Di seguito alcune frasi di esempio.
- La presenza di suo padre durante l’esame le sarà di sostegno.
- Nell’antichità costruivano fossati a protezione dei castelli.
- Mario dovrà prepararsi a fondo in vista dell’esame finale.
- Sono andato dalla mia ragazza per il pranzo.
- Userò una colla resistente per la riparazione del vaso rotto.
- Ho perso i miei costosi occhiali da vista.
- Produco questi oggetti in legno a scopo di lucro.
La proposizione finale
La proposizione finale (o subordinata finale) è una proposizione che si caratterizza per il fatto che il complemento finale comprende un’intera espressione; questa indica il fine dell’azione che è espressa dalla reggente; un esempio può far comprendere meglio quanto esposto: Mario studia per avanzare di grado. In questo caso, per avanzare di grado è la subordinata finale che risponde alla domanda “per quale fine?”. In analisi logica, tale periodo corrisponde alla proposizione “Mario studia per l’avanzamento di grado” dove “per l’avanzamento di grado” è il complemento di fine.
La proposizione finale può essere esplicita oppure implicita. È esplicita qualora abbia un verbo coniugato al congiuntivo (presente o imperfetto) ed è preceduta da una congiunzione oppure da locuzioni quali affinché, perché, in modo che; per esempio:
- Ho smosso mari e monti affinché non trovaste ostacoli durante il vostro percorso di studi.
- L’ho accompagnato in modo che imparasse la strada.
- Ho sottolineato le frasi sbagliate perché tu le veda senza perdere troppo tempo.
La proposizione finale è invece implicita quando il soggetto della proposizione principale e reggente è lo stesso e la proposizione è preceduta dalle preposizioni semplici per o a oppure dalle locuzioni allo scopo di, al fine di, con l’intenzione di seguite da un verbo all’infinito: alcuni esempi:
- Maria si è recata nel negozio più costoso della città per acquistare il suo abito da sposa.
- Paolo ha comparato il mangime per nutrire i suoi coniglietti.
- Caricai la sveglia molto presto allo scopo di arrivare.

Mi recai nel suo ufficio con l’intenzione di licenziarlo.
Indice materie – Lingua italiana – Complemento di fine