Gli aggettivi numerali sono aggettivi con cui si indicano quantità numerabili oppure l’ordine di una sequenza numerica.
Nell’ambito della grammatica spesso si parla semplicemente di numerali, termine con cui si indicano non soltanto alcuni tipi di aggettivo, ma anche pronomi e nomi.
Classicamente, i numerali (termine da intendersi in modo estensivo) si distinguono nel modo seguente:
- cardinali
- ordinali
- moltiplicativi
- distributivi
- frazionari
- collettivi.
Aggettivi numerali cardinali
Gli aggettivi numerali cardinali, detti semplicemente numeri (1, 2, 3… à uno, due, tre ecc.); sono aggettivi con il quali si definiscono le quantità numeriche; sono tutti invariabili con qualche eccezione: uno (1) ha il femminile (una); mille (1.000) ha la forma plurale -mila (2.000, duemila); anche milione, miliardo, bilione hanno il plurale quando variano nel numero (2.000.000, due milioni).
Generalmente si tende a scriverli in cifre arabe nei testi tecnici, in quelli scientifici e in quelli burocratici; si utilizzano di solito le cifre arabe anche quando si scrivono le date e se dobbiamo indicare una cifra particolarmente elevata; si scrivono generalmente in lettere, invece, in tutti gli altri casi.
Gli aggettivi numerali cardinali non sono di solito preceduti da un articolo, tranne quei casi in cui fanno riferimento a un intero gruppo; si vedano i seguenti esempi:
- Le quattro automobili di Luigi (Luigi possiede quattro automobili in tutto).
- Due automobili di Luigi sono ammaccate (Luigi ha più di due automobili).
Di norma, i cardinali numerali sono aggettivi, ma in vari casi possono essere utilizzati in qualità di nomi (sostantivazione dell’aggettivo) e sono in questo caso preceduti da un articolo o da una preposizione; alcuni esempi:
- I Mille di Giuseppe Garibaldi; I duecento della Taurinense (si indica un gruppo di persone che hanno rilevanza storica)
- Puoi restituirmi i trenta che mi devi? (si effettua l’ellissi della valuta)
- Ora tocca al 9; Il 14 è passato pochi minuti fa; Il 9 non esce mai sulla ruota di Venezia (ci si riferisce al numero in quanto tale)
- Sono le undici e ancora non ho fatto colazione; Il venti di questo mese è il mio compleanno (si fa riferimento a espressioni di tempo relative a un orario, al giorno, al mese ecc.)
- Il sei di picche non è ancora uscito; Ho preso un otto a italiano; Porto la 43 (si indicano numeri relativi al gioco delle carte, ai voti scolastici, alle misure di vestiario)
Nota – I cardinali sono così detti in quanto rappresentano il “cardine” della numerazione.
Aggettivi numerali ordinali
Con gli aggettivi numerali ordinali si indica l’ordine (da qui il nome che li caratterizza) di qualcuno o di qualcosa in una serie ordinata, in una successione numerica (primo, secondo, terzo ecc.); formano regolarmente il femminile e il plurale.
I primi dieci aggettivi numerali ordinali derivano dai corrispondenti ordinali latini; per formare i successivi, invece, si procede aggiungendo il suffisso -esimo al cardinale (undicesimo); in questo processo si elide la vocale finale fatta eccezione nei composti con tre e sei (trentatreesimo, sessantaseiesimo).
Nella scrittura corrente gli ordinali si scrivono preferibilmente in lettere, a meno che non si tratti di nomi di papa, re e simili o dell’indicazione di un secolo (si usa la numerazione latina; per esempio VI = sesto); si possono scrivere anche ricorrendo alle cifre arabe associate al segno esponenziale o (maschile) oppure a (femminile).
Solitamente si scrivono prima del nome tranne che nel caso dei nomi di papa o di re (Giovanni Paolo II, Enrico VIII) oppure se si vuole sottolineare una determinata sequenza (comma terzo, atto secondo ecc.)
Come i cardinali, anche gli aggettivi numerali ordinali possono essere sostantivati (portate, marce ecc.); in questo caso sono preceduti dall’articolo o da una preposizione; per esempio:
- Faccio sempre colazione, ma non mangio mai il primo.
- Non riesco a ingranare la quinta.

Primo, secondo e terzo sono aggettivi numerali ordinali
Aggettivi numerali moltiplicativi
Con i numerali moltiplicativi si indica quante volte una determinata quantità è stata moltiplicata; possono essere:
- variabili in genere e numero (doppio, triplo, quadruplo ecc.)
- variabili solo nel numero (duplice, triplice, quadruplice ecc.).
Si tenga conto che i moltiplicativi superiori a quattro (per esempio, quintuplo, sestuplo ecc.) si utilizzano piuttosto di rado; generalmente si preferisce ricorrere a perifrasi nelle quali si utilizza il numero cardinale:
- Questi titoli ti faranno guadagnare il quintuplo.
- Questi titoli ti faranno guadagnare cinque volte di più.
Quando i numerali moltiplicativi sono preceduti dall’articolo hanno valore di sostantivo.
Aggettivi numerali distributivi
Sono locuzioni che indicano il modo con il quale sono distribuite numericamente più persone, animali o cose; in queste locuzioni è generalmente presente un numero cardinale (per esempio: uno a uno, a due a due, quattro per volta, cinque per ciascuno ecc.
I numerali frazionari
I numerali frazionari sono per lo più nomi; con essi si indica una frazione ovvero una parte oppure più parti di una quantità intera; sono formati da un aggettivo numerale cardinale e da un aggettivo numerale ordinale: per esempio: tre quinti; sette ottavi.
Il termine mezzo può essere aggettivo (indica la metà dell’intero, per esempio: mezzo chilo di prosciutto), avverbio (se ha il significato di quasi: sono mezzo morto dalla fatica) oppure nome (quando indica la metà di un tutto: non lavoro da un anno e mezzo).
I numerali collettivi
I numerali collettivi sono per lo più nomi (si veda la scheda corrispondente); i rari casi di aggettivi sono ambo, ambedue ed entrambi; ambedue ed entrambi possono anche essere pronomi.
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