A partire dalla metà del Cinquecento, l’Italia entra in una fase di crisi politico-culturale di cui Torquato Tasso è il principale interprete. Il clima della controriforma e l’esaurirsi della vena più originale del classicismo conducono a un’imitazione dei classici che diventa sterile precettistica e conformismo culturale, oppure manierismo, ovvero esasperato virtuosismo e sviluppo minuzioso di un particolare aspetto di un modello. La poesia di Tasso esprime in modo drammatico il contrasto fra queste due tendenze, unito a un pressante desiderio di originalità. Il suo capolavoro, infatti, il poema Gerusalemme liberata, nasce da uno sforzo creativo minato dalle ansie dell’autore di rispettare i precetti teologici cattolici e le regole del classicismo, e dalle tensioni della vita cortigiana presso gli Estensi. Il fragile equilibrio psichico di Tasso non regge a queste pressioni autoimposte e conduce l’autore al delirio e alla reclusione, durante la quale il poema viene pubblicato e ottiene grande successo.
L’opera si fonda su un fatto storico, la prima crociata, e nonostante la formale conformità alle norme teologiche, esalta l’elemento meraviglioso della religione cristiana e ammanta il male di un fascino oscuro, per stupire e interessare maggiormente i lettori.

La salute mentale di Torquato Tasso peggiorò rapidamente passati i trent’anni tanto che la sua vita passò fra ricoveri in ospedale psichiatrico, dimissioni e fughe
Dal punto di vista stilistico, Tasso rappresenta l’avvio di un superamento del classicismo puro, in direzione di originalità e sperimentazioni manieristiche che producono un linguaggio più espressivo e icastico, destinato a diventare un modello per la poetica barocca.
Torquato Tasso – Biografia e opere
- 1544 – Nasce a Sorrento
- 1552 – Frequenta la scuola dei Gesuiti a Napoli
- 1554 – Raggiunge il padre Bernardo che si trovava a Roma
- 1556 – Muore sua madre, Porzia de’ Rossi
- 1557 – Si trasferisce con il padre a Urbino
- 1560 – Si reca a Padova per frequentare l’università
- 1562 – Rinaldo
- 1565 – Si trasferisce a Padova dove viene assunto al servizio del cardinale Luigi d’Este
- 1567 – Rime
- 1572 – Passa al servizio di Alfonso II d’Este.
- 1578-1594 – I Dialoghi
- 1579 – Dopo vari viaggi in Italia, ha forti incomprensioni con i nobili d’Este e viene rinchiuso nell’ospedale psichiatrico di Sant’Anna
- 1580 – Aminta
- 1581 – Gerusalemme liberata
- 1586 – Termina il ricovero ospedaliero grazie al duca Vincenzo Gonzaga di Mantova
- 1587 – Discorsi dell’arte poetica
- 1587 – Re Torrismondo
- 1592-1594 – Le sette giornate del mondo creato (pubblicato postumo nel 1607)
- 1593 – Le lacrime di Maria Vergine e Le lacrime di Gesù Cristo
- 1595 – Muore a Roma
Frasi e versi celebri di Torquato Tasso
Ma nulla fa, chi troppe cose pensa.
Perduto è tutto il tempo, / che in amar non si spende.
Il mondo invecchia, / e invecchiando intristisce.
Non ci è chi meriti nome di creatore, che Dio e il poeta.
A re malvagio, consiglier peggiore.
S’ ei piace, ei lice (Se qualcosa piace, è lecito).
Chi la pace non vuol, la guerra s’abbia.
Non dee guerra co’ morti aver chi vive.
Ché nel mondo mutabile e leggiero / costanza è spesso il variar pensiero.
Femmina è cosa garrula e fallace, | Vuole e disvuole: è folle uom che sen fida.
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