Quer pasticciaccio brutto de via Merulana è un romanzo di Carlo Emilio Gadda. Ambientata a Roma nel 1927, l’opera racconta un delitto con furto e le successive indagini condotte dal commissario di Pubblica Sicurezza dottor Francesco Ingravallo. La vittima è una ricca signora, Liliana Balducci, amica, come il marito, di Ingravallo: è stata uccisa in modo orrendo, mentre dall’appartamento sono stati sottratti preziosi gioielli contenuti in un cofanetto.
Nel libro si assiste alla rappresentazione della società del tempo vista dall’interno. Le indagini danno modo al lettore e all’investigatore di scrutare nella vita di numerosi personaggi, appartenenti agli ambienti popolari e borghesi, dietro la facciata di normalità che il regime presentava ufficialmente agli italiani.
Il romanzo si chiude sostanzialmente senza approdare all’individuazione del responsabile. Lascia al lettore la sensazione di trovarsi di fronte a un groviglio di cause inestricabili, una società caotica che si agita dietro una facciata bene ordinata. Distinto da uno stile personalissimo, che fa di Gadda uno dei prosatori più significativi del Novecento, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana è considerato il capolavoro dello scrittore milanese, insieme alla Cognizione del dolore.

La tomba di Carlo Emilio Gadda nel cimitero acattolico di Roma (fonte: Wikimedia Commons).