Purgatorio e Paradiso sono due cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri; rispetto all’Inferno, sono meno note al grande pubblico, più complesse da un punto di vista morale e religioso, con un numero minore di personaggi facilmente associabili ad aneddoti o ad azioni al di fuori del comune.
Nel Purgatorio, personaggi degni di nota sono Manfredi di Sicilia, Sordello, concittadino di Virgilio e guida dei due viaggiatori fino alla porta del Purgatorio, e il poeta latino Stazio.
Il Purgatorio è diviso in 7 cornici, in cui le anime devono scontare la loro inclinazione al peccato prima di poter accedere al Paradiso. Al contrario dell’Inferno, in cui a peccati più gravi corrisponde un maggiore numero del cerchio, qui i numeri delle cornici sono inversamente proporzionali alla gravità del peccato. Le anime scontano una pena pari ai peccati commessi durante la vita.

Dante e Virgilio nel Purgatorio
Giunti nel Paradiso terrestre, dove per poco dimorarono Adamo ed Eva prima del peccato, Virgilio e Dante si devono congedare, poiché il poeta latino non è degno di guidare il toscano fin nel Paradiso; Virgilio viene sostituito da Beatrice.
Dante ascende al Paradiso volando ad altissima velocità.
Il Paradiso è composto da 9 cieli concentrici, con la Terra al centro; in ognuno di questi cieli, ognuno con un suo pianeta (il primo è quello della Luna dove stanno gli Angeli che disattesero i voti fatti), stanno i beati, più vicini a Dio a seconda del loro grado di beatitudine. Tutte le anime hanno però la stessa beatitudine e nessuna desidera una condizione migliore.
Dopo il primo cielo della Luna, i pianeti si succedono secondo l’ordine secondo le credenze astronomiche di allora (Mercurio/spiriti che in Terra fecero del bene senza rivolgerlo a Dio, Venere/gli spiriti amanti, Sole/gli spiriti sapienti, Marte/i combattenti per la fede, Giove/i governanti giusti, Saturno/gli spiriti contemplativi, Stelle fisse/le anime trionfanti).
Finalmente Dante e Beatrice arrivano al nono cielo, il Primo Mobile (Cristallino), dove Dante vede un punto luminosissimo, contornato da nove cerchi di fuoco: Dio con i 9 cori angelici. Superato l’ultimo cielo, Dante e Beatrice arrivano all’Empireo, dove trovano la rosa dei beati, un anfiteatro, sul gradino più alto del quale sta la Vergine Maria. Qui si trovano i più grandi santi, come Sant’Agostino, San Benedetto, San Francesco e molti personaggi biblici.
Da qui, accompagnato nell’ultima parte del viaggio da San Bernardo, Dante osserva finalmente la luce divina. Dante vede tre cerchi, le tre persone della Trinità. Quando egli tenta di approfondire il mistero, la sua mente crolla, ma, grazie all’armonia derivante dall’armonia della visione di Dio (l’amor che move il sole e l’altre stelle) la sua anima si placa.