Il Decamerone (o Decameron) è una raccolta di novelle di Giovanni Boccaccio. La cornice dell’opera è ambientata a Firenze durante la peste del 1348. Mentre la città è in preda alla peste, sette ragazze (Pampinea, Fiammetta, Filomena, Emilia, Lauretta, Neifile ed Elissa) e tre ragazzi (Panfilo, Filostrato e Dioneo) della nobiltà, alla ricerca di aria più salubre, si trasferiscono in un palazzo di campagna a poca distanza da Firenze e decidono di organizzarsi e passare il tempo in modo piacevole, ricreando un’immagine ideale della convivenza civile che la peste stava distruggendo. Tra i dieci verrà eletto, a turno, un re o una regina che regoli la vita di ogni giornata scegliendo un tema al quale ciascuno dovrà attenersi per le novelle da raccontare nella giornata. Il venerdì e il sabato restano liberi da impegni narrativi. Farà eccezione il solo Dioneo, che resterà libero di scegliersi il soggetto indipendentemente dal tema. I temi trattati, nell’ordine, sono: 1. Tema libero 2. Fortuna e peripezie 3. Ingegno e abilità 4. Amori tragici 5. Amori a lieto fine 6. Motti di spirito 7. Beffe ai mariti 8. Beffe varie 9. Tema libero 10. Cortesia e liberalità. L’allegra brigata produce così 100 novelle in dieci giorni, giorni che danno il titolo alla raccolta (dal greco deka, dieci, ed emera, giorno). I temi trattati sono relativamente leggeri e alcuni soggetti tendono a ricorrere con maggiore frequenza di altri: in primo luogo il rapporto amoroso in tutte le sue possibili variazioni (gli sono dedicate ben 3 giornate su 10), l’ingegno, l’astuzia e l’intelligenza, le avventure, le peripezie, i viaggi, le beffe (ben due giornate dedicate al tema); qua e là affiora la satira del mondo religioso. A livello più profondo, l’opera rispecchia anche comportamenti non esemplari, come il cinismo sociale e il realismo economico, diffusi nella società italiana.
La varietà dei temi sviluppati, che spaziano con grande realismo in tutti gli aspetti della vita umana, offre un quadro completo della cultura e della società comunale del tempo in tutti i suoi strati sociali. La modernità con cui l’opera tratta temi come l’amore, il ruolo femminile e le capacità umane mostra l’evoluzione del pensiero medievale in senso più aperto e laico, anticipando gli sviluppi della stagione rinascimentale.
Considerato un modello di stile classico, il Decamerone fu eletto da P. Bembo (Prose della volgar lingua) come esempio letterario da imitare insieme a Dante e a Petrarca. La sua influenza è percepibile ancora oggi nell’impronta aulica che caratterizza l’italiano scritto. L’opera ha influenzato i Racconti di Canterbury di Chaucer. Episodi del Decamerone sono stati portati sullo schermo da Pasolini.

Boccaccio volle che sulla sua tomba fosse incisa la frase “Sotto questa lastra giacciono le ceneri e le ossa di Giovanni: La mente si pone davanti a Dio, ornata dai meriti delle fatiche della vita mortale. Boccaccio gli fu genitore, Certaldo la patria, amore l’alma poesia.”