L’umanesimo e l’età della riforma in area tedesca generano cambiamenti culturali decisivi che avranno effetto in tutta Europa. La fine del Medioevo, tra il XIII e il XIV sec., vede nell’impero tedesco il tramonto della civiltà cortese e l’affermazione della civiltà borghese, con il passaggio dalle corti alle città come centri di vita politica, economica, culturale. La dinamicità commerciale borghese favorisce anche gli scambi culturali fra città e fra Stati, e questo impone la creazione di istituzioni culturali nuove e più ampie di corti e monasteri, le università. Proprio attraverso il flusso degli studenti tra le università europee la cultura tedesca può farsi conoscere oltre i propri confini e assorbire a sua volta i fermenti culturali stranieri, in particolare le novità dell’umanesimo italiano. Questo favorisce il passaggio dalla mentalità medievale a quella moderna, ma nella cultura tedesca non produce risultati letterari e filosofici di alto livello come in quella italiana.
L’umanesimo tedesco trova espressione originale solo all’inizio del Cinquecento, con le figure che contribuiscono a creare il clima della Riforma di Lutero, come Erasmo da Rotterdam. Quest’ultimo all’inizio del Cinquecento è il principale umanista del mondo germanico e, per primo, sviluppa l’idea di una cristianità per tutti, interiore, semplice, non prerogativa del clero, scevra da ritualismi artificiosi e complessi: solo il recupero dei valori essenziali della fede cristiana può liberare dalle convenzioni effimere imposte dalla società (Elogio della pazzia). Egli sostiene inoltre, in piena ottica umanistica e a differenza di Lutero, l’importanza della libera volontà umana.

L’umanesimo e l’età della Riforma sono caratterizzati dagli effetti culturali della rivoluzione di Martin Lutero, non solo in ambito religioso
Martin Lutero viene invece considerato l’iniziatore (1517) della Riforma protestante (sia per i suoi attacchi diretti alla Chiesa di Roma, culminati nella pubblicazione delle tesi contro le indulgenze, sia per la sua convinzione della centralità delle Sacre Scritture per l’esperienza di fede cristiana) che ha una valenza culturale più ampia di quella semplicemente religiosa: Lutero ritiene che ogni uomo debba accostarsi alla fede cristiana tramite la lettura diretta della Bibbia, senza la mediazione del clero, che contamina la parola di Dio, perciò egli realizza la prima traduzione in volgare (tedesco) del testo sacro, contribuendo alla formazione di un’identità culturale nazionale e alla diffusione della lingua tedesca comune (grazie all’ampia circolazione permessa dalla recente invenzione della stampa).
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