Vocali è una delle prime poesie composte da Arthur Rimbaud, nel 1871, e descrive appieno la sua poetica e la sua interpretazione del simbolismo. In questa poesia, infatti, Rimbaud introduce la novità del suo linguaggio: rappresenta le sensazioni che ciascuna vocale, a seconda del suono e del modo in cui si scrive, può suscitare. Vocali è un sonetto di 14 versi divisi in 2 quartine e 2 terzine.
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Ritratto di un giovanissimo Rimbaud, che iniziò a scrivere poesie a soli 15 anni
Testo francese
- A noir, E blanc, I rouge, U vert, O bleu : voyelles,
- Je dirai quelque jour vos naissances latentes:
- A, noir corset velu des mouches éclatantes
- Qui bombinent autour des puanteurs cruelles, 4
- Golfes d’ombre ; E, candeur des vapeurs et des tentes,
- Lances des glaciers fiers, rois blancs, frissons d’ombelles;
- I, pourpres, sang craché, rire des lèvres belles
- Dans la colère ou les ivresses pénitentes; 8
- U, cycles, vibrements divins des mers virides,
- Paix des pâtis semés d’animaux, paix des rides
- Que l’alchimie imprime aux grands fronts studieux; 11
- O, suprême Clairon plein des strideurs étranges,
- Silence traversés des Mondes et des Anges:
- -O l’Oméga, rayon violet de Ses Yeux!– 14
Vocali – Traduzione
- A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali,
- Io dirò un giorno le vostre nascite latenti:
- A, nero corsetto villoso di mosche splendenti
- Che ronzano intorno a crudeli fetori,
- Golfi d’ombra; E, candori di vapori e tende,
- Lance di fieri ghiacciai, bianchi re, brividi d’umbrelle;
- I, porpora, sangue sputato, risata di belle labbra
- Nella collera o nelle ubriachezze penitenti;
- U, cicli, vibrazioni divine dei verdi mari,
- Pace di pascoli seminati d’animali, pace di rughe
- Che l’alchimia imprime nelle ampie fronti studiose;
- O, suprema Tromba piena di strani stridori,
- Silenzi attraversati da Angeli e Mondi:
- – O l’Omega, raggio viola dei suoi Occhi!
Analisi
Il sonetto Vocali parte dall’associazione tra vocali e colori, affermata perentoriamente nel primo verso come dato oggettivo e incontestabile. Da qui partono analogie ispirate a questi colori: con libere associazioni mentali ispirate dai suoni, forme e colori delle vocali, Rimbaud associa a ciascuna di queste lettere delle immagini e delle sensazioni.
Questa poesia è quindi tutta una grande sinestesia, che mescola e confonde sfere sensoriali diverse. L’anarchia e l’arbitrarietà delle immagini che si costruiscono nella mente del poeta è resa dal ritmo incalzante dei versi, con parole collegate tra loro per lo più per asindeto. L’ordine delle vocali non è del tutto quello consueto: la O viene messa per ultima perché identificata con l’omega, ultima lettera dell’alfabeto greco.