Inno alla bellezza è una poesia dell’autore francese Charles Baudelaire, pubblicata nella raccolta I fiori del male nel 1857.
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Ritratto di Charles Baudelaire, autore di Inno alla bellezza
Testo francese
La poesia Inno alla bellezza è composta da sette quartine a rima alternata (ABAB CDCD).
- Viens-tu du ciel profond ou sors-tu de l’abîme,
- O Beauté? ton regard, infernal et divin,
- Verse confusément le bienfait et le crime,
- Et l’on peut pour cela te comparer au vin. 4
- Tu contiens dans ton oeil le couchant et l’aurore;
- Tu répands des parfums comme un soir orageux;
- Tes baisers sont un philtre et ta bouche une amphore
- Qui font le héros lâche et l’enfant courageux. 8
- Sors-tu du gouffre noir ou descends-tu des astres?
- Le Destin charmé suit tes jupons comme un chien;
- Tu sèmes au hasard la joie et les désastres,
- Et tu gouvernes tout et ne réponds de rien. 12
- Tu marches sur des morts, Beauté, dont tu te moques;
- De tes bijoux l’Horreur n’est pas le moins charmant,
- Et le Meurtre, parmi tes plus chères breloques,
- Sur ton ventre orgueilleux danse amoureusement. 16
- L’éphémère ébloui vole vers toi, chandelle,
- Crépite, flambe et dit: Bénissons ce flambeau!
- L’amoureux pantelant incliné sur sa belle
- A l’air d’un moribond caressant son tombeau. 20
- Que tu viennes du ciel ou de l’enfer, qu’importe,
- Ô Beauté! monstre énorme, effrayant, ingénu!
- Si ton oeil, ton souris, ton pied, m’ouvrent la porte
- D’un Infini que j’aime et n’ai jamais connu? 24
- De Satan ou de Dieu, qu’importe? Ange ou Sirène,
- Qu’importe, si tu rends, – fée aux yeux de velours,
- Rythme, parfum, lueur, ô mon unique reine!
- L’univers moins hideux et les instants moins lourds? 28
Traduzione
- Vieni dal cielo profondo o esci dall’abisso,
- Bellezza? Il tuo sguardo, divino e infernale,
- dispensa alla rinfusa il beneficio e il crimine,
- e in questo puoi essere paragonata al vino.
- Racchiudi nel tuo occhio il tramonto e l’alba;
- profumi l’aria come una sera tempestosa;
- i tuoi baci sono un filtro e la tua bocca un’anfora
- che fanno vile l’eroe e il bimbo coraggioso.
- Esci dal nero baratro o discendi dagli astri?
- Il Destino sedotto segue la tua gonna
- come un cane; semini a caso gioia e disastri,
- e governi ogni cosa e di nulla rispondi.
- Cammini sui cadaveri, o Bellezza, ridendo di loro,
- dei tuoi gioielli l’Orrore non è il meno attraente,
- l’Assassinio, in mezzo ai tuoi più cari ciondoli
- sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.
- Verso di te, candela, la falena abbagliata
- crepita e arde dicendo: Benedetta la fiamma!
- L’innamorato ansante piegato sull’amata
- pare un moribondo che accarezza la tomba.
- Che tu venga dal cielo o dall’inferno, che importa,
- Bellezza! Mostro enorme, spaventoso, ingenuo!
- Se i tuoi occhi, il tuo sorriso, il tuo piede m’aprono la porta
- di un Infinito che amo e che non ho mai conosciuto?
- Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena,
- che importa se tu, fata dagli occhi di velluto,
- ritmo, profumo, luce, mia unica regina
- rendi l’universo meno odioso, meno pesante il minuto?
Inno alla bellezza – Analisi e commento
La poesia Inno alla bellezza, come dice già il titolo, è una celebrazione della bellezza. Baudelaire però celebra la bellezza in un modo non convenzionale: ne sottolinea luci e ombre, aspetti positivi e aspetti negativi, non la idealizza come ha fatto soprattutto l’arte classica.
Il poeta francese vuole descrivere la bellezza così come viene percepita e vissuta realmente, in particolare dagli uomini del suo tempo, che sono ormai usciti dagli schemi della morale convenzionale. La bellezza, infatti, è sì un elemento positivo delle persone e delle cose, ma può essere anche pericolosa, può ingannare, può portare alla follia (si parla di orrore, di assassinio ai vv. 14-15). Per questo Baudelaire la paragona al vino e la descrive con una serie di antitesi quasi in ogni verso: la bellezza è contraddizione, ma pur sapendolo è impossibile rinunciarvi o difendersi da essa, perché rende la vita più sopportabile.
La bellezza è ripetutamente associata a immagini di morte: l’abisso, l’inferno, i cadaveri, l’innamorato moribondo, la tomba, Satana. Questi contrasti derivano anche dal rapporto tormentato e turbolento del poeta con le donne.