La oración del ateo è una poesia di Miguel de Unamuno che fa parte della raccolta Rosario de sonetes líricos pubblicata nel 1911 e affronta il tormento dell’uomo ateo nei confronti dell’idea del divino.
Testo
- Oye mi ruego Tú, Dios que no existes,
- y en tu nada recoge estas mis quejas,
- Tú que a los pobres hombres nunca dejas
- sin consuelo de engaño. No resistes
- a nuestro ruego y nuestro anhelo vistes.
- Cuando Tú de mi miente más te alejas,
- más recuerdo las plácidas consejas
- con que mi alma endulzóme noches tristes.
- ¡Qué grande eres, mi Dios! Eres tan grande
- que no eres sino Idea; es muy angosta
- la realidad por mucho que se espande
- para abarcarte. Sufro yo a tu costa,
- Dios no existente, pues si Tú existieras
- existiría yo también de veras.
Traduzione
- Ascolta la mia preghiera, Dio che non esisti
- e nel tuo nulla raccogli questi miei lamenti,
- Tu che i poveri uomini mai lasci
- senza consolazione d’inganno. Non resisti
- alla nostra preghiera e il nostro desiderio rivesti.
- Quando Tu dalla mia mente ti allontani maggiormente,
- più ricordo le placide leggende
- con cui la mia anima mi addolcì tristi notti.
- Come sei grande, mio Dio! Sei così grande
- che non sei che Idea; è molto angusta
- la realtà per quanto si possa espandere
- per comprenderti. Soffro io al tuo fianco
- Dio non esistente, poiché se Tu esistessi
- anch’io esisterei veramente.

Statua di Miguel de Unamuno, autore de La oracion del ateo, alle isole Canarie, dove trascorre un periodo di esilio
La oración del ateo – Analisi
Questa poesia esprime la ricerca di Unamuno durata tutta la vita su un compromesso tra fede e ragione, sul senso della religione, sull’esistenza di Dio e il suo eventuale rapporto con l’uomo. Cresciuto cattolico, l’autore ha iniziato a provare inquietudine e tormento quando si è reso conto che la religione era ben altro da quello che la Chiesa e i suoi rituali impongono e che la filosofia tendeva a distruggere gran parte dei dogmi religiosi.
La oración del ateo, in particolare, riflette sull’esistenza di Dio esprimendo la preghiera di un ateo, un paradosso: un ateo che si rivolge a Dio negando la sua esistenza. L’ateo accusa Dio di ingannare gli uomini, di fuorviare le loro menti e di dar loro inesistenti consolazioni, infine afferma esplicitamente che Dio non è altro che un’idea, quindi un parto dell’uomo. Fa tutto questo, però, usando il linguaggio tipico della liturgia cristiana.
Il finale riserva una sorpresa: l’ateo accosta la propria esistenza a quella di Dio, e in questo modo è come se affermasse che anche l’esistenza dell’uomo non è qualcosa di certo. Sembra quindi attenuare la negazione dell’esistenza di Dio e chiarire il concetto di fede, che va al di là della ragione.
Indice materie – Letteratura spagnola – La Oración del ateo