Gabriel García Márquez è uno scrittore colombiano vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1982, tra i più noti scrittori di lingua spagnola ed esponente della corrente letteraria del realismo magico. A lui si deve molta della celebrità acquisita dalla letteratura latinoamericana. Alcuni dei suoi romanzi più famosi sono Cent’anni di solitudine e Cronaca di una morte annunciata.
Biografia
Gabriel García Márquez nasce nel 1927 ad Aracataca, in Colombia, e cresce con i nonni materni, che gli trasmettono il vasto repertorio di fiabe e leggende locali. Compie i primi studi a Barranquilla, poi si sposta a Bogotà per frequentare l’università, ma giurisprudenza e scienze politiche non lo entusiasmano e finisce per abbandonare. Negli anni Cinquanta, periodo turbolento in Colombia, inizia a lavorare come giornalista, poi intraprende alcuni viaggi: Roma, Parigi, Londra. Si stabilisce poi in Venezuela e si sposa.
In occasione di una visita a Cuba, conosce personalmente Che Guevara e inizia a lavorare per l’agenzia di stampa ufficiale di Cuba, stringendo amicizia con Fidel Castro. Trascorre un periodo a New York, dove incontra il presidente Clinton che lo ammira molto nonostante il legame dello scrittore con Cuba, ma il clima di sospetto che si crea intorno a Márquez per l’amicizia con Castro lo spinge a trasferirsi in Messico. Fra gli intellettuali sudamericani e non solo cresce l’anticastrismo, ma Márquez se ne manitene sempre estraneo, attirandosi numerose inimicizie.
Dopo il trasferimento in Messico, il giornalista inizia a diventare sempre più scrittore e scrive i romanzi che lo rendono celebre in tutto il mondo. Non abbandona però la vocazione giornalistica, battendosi per la verità sul colpo di Stato del dittatore Pinochet in Cile e le sue violazioni dei diritti umani. Il suo coinvolgimento nelle questioni sociali e politiche continuerà e lo scrittore farà da mediatore negli scontri interni che insaguineranno la Colombia fino al 2000 e interverrà nel dibattito sulla lotta ai cartelli della droga, oltre a partecipare a diverse cerimonie politiche anche in Europa. Nel 1982 riceve il Premio Nobel per la letteratura.
Alla fine del secolo Márquez riceve la diagnosi di un tumore e inizia a scrivere le proprie memorie, ma riesce a guarire e nel 2005 scrive il suo ultimo romanzo. Muore nel 2014 a Città del Messico per problemi respiratori, e la Colombia proclama 3 giorni di lutto nazionale.

Ritratto di Gabriel García Márquez sulle banconote colombiane
Opere
Il primo romanzo di Gabriel García Márquez è La hojarasca (Foglie morte), ma la sua fama come romanziere inizia con Cien años de soledad (Cent’anni di solitudine, 1967), la storia intricata di una lunga genealogia familiare nel villaggio inventato di Macondo. Il libro è considerato il manifesto del realismo magico: un filone narrativo in cui la magia delle favole e delle leggende prende vita nella realtà e nella mentalità quotidiane, come accadeva (e in certa misura ancora accade) nel più profondo e autentico Sud America, in cui vivi e morti camminano affiancati e le spiegazioni razionali non sono le uniche possibili. Simboli, profezie e miti permeano queste pagine ma rimangono saldamente intrecciati alla realtà oggettiva, ne fanno parte.
Dopo la pausa dedicata al giornalismo, lo scrittore colombiano torna al romanzo con El otoño del patriarca (L’autunno del patriarca), che disegna in modo grottesco la figura fin troppo familiare di un dittatore sudamericano, Crónica de una muerte anunciada (Cronaca di una morte annunciata), ispirato a una storia realmente accaduta, e El amor en los tiempos del cólera (L’amore ai tempi del colera), sulla tormentata storia d’amore tra Fermina e Florentino.
Il suo ultimo romanzo, Memoria de mis putas tristes (Memoria delle mie puttane tristi), è la storia di un anziano giornalista che trova l’amore in una vergine incontrata in una casa di appuntamenti. Prima di questo, però, Gabriel García Márquez completa la propria biografia, Vivir para contarla (Vivere per raccontarla).
Gabriel García Márquez – Frasi celebri
Il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno è esserci seduto accanto e sapere che non l’avrai mai.
Ti amo non per chi sei ma per chi sono io quando sono con te.
La saggezza ci arriva quando non ci serve più.
Per il mondo tu puoi essere solo una persona, ma per una persona tu puoi essere il mondo.
La memoria del cuore elimina i cattivi ricordi e magnifica quelli buoni, e grazie a questo artificio, siamo in grado di superare il passato.
Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito.
Il segreto di una buona vecchiaia non è altro che un patto onesto con la solitudine.
Non si è di nessuna parte finché non si ha un morto sotto terra.
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
Gli esseri umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri li danno alla luce, ma la vita li costringe ancora molte volte a partorirsi da sé.
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