Federico García Lorca è un poeta e drammaturgo spagnolo delle prime avanguardie artistiche di inizio Novecento, definita Edad de la plata (età dell’argento) della letteratura spagnola.
Biografia
Federico García Lorca nasce a Fuente Vaqueros, in provincia di Granada, nel 1898, figlio di un ricco proprietario terriero. Riceve una consistente eduazione morale e intellettuale ancora prima di iniziare gli studi, che compirà a Granada, dove dopo il collegio si iscriverà a giurisprudenza e poi a lettere. Nella città andalusa conosce a fondo i quartieri e la cultura gitani, che saranno presenti nella sua poesia. Si trasferisce poi a Madrid per proseguire gli studi e lì, grazie all’amicizia con il futuro ministro dell’istruzione, Fernando de los Ríos, entra nella prestigiosa Residencia de estudiantes, circolo delle nuove leve di intellettuali. All’università nella capitale conosce molti personaggi fondamentali della cultura e della storia spagnole, come Salvador Dalí, di cui diventa amico intimo.
Proprio nel periodo trascorso nella capitale che Lorca inizia a pubblicare le prime opere sia teatrali che poetiche e a farsi conoscere, scrivendo tantissimo e partecipando a tutte le occasioni sociali possibili. Lo scrittore però vive un grave tormento interiore dovuto anche alla propria omosessualità nascosta, e l’amico e protettore Fernando de los Ríos lo aiuta facendogli ottenere una borsa di studio per la Columbia University a New York. Dopo questa esperienza fondamentale, Lorca si reca a Cuba dietro invito di un istituto di cultura e vive un nuovo periodo sereno, ricco di collaborazioni e nuovi stimoli.
Rientrato in Spagna, Lorca realizza il progetto di un teatro popolare ambulante, con cui porta nei villaggi rurali e negli ambienti universitari il teatro classico spagnolo, riscuotendo molto successo. Allo scoppio della guerra civile il poeta, repubblicano convinto, rifiuta di espatriare per mettersi in salvo e viene catturato e fucilato dai franchisti a Viznar (Granada) nell’agosto del 1936, senza che il suo corpo venga mai ritrovato.

Statua di Federico García Lorca in plaza Santa Ana a Madrid
Opere
Federico García Lorca muore giovane ma scrive moltissimo, partendo dal legame con la tradizione popolare e la cultura andalusa per poi sperimentare con l’apertura al modernismo e alle avanguardie europee, al surrealismo dell’amico Dalí. Il primo successo arriva con il Romancero gitano, raccolta poetica che esplora ritmi e temi della cultura gitana e che chiude il “periodo andaluso” del poeta. Altra opera emblematica di questo periodo è il Poema del Cante jondo, ispirato al flamenco.
Tra le sue opere più celebrate vi è poi la raccolta poetica composta durante il periodo newyorchese, Poeta en Nuova York, che evidenzia le contraddizioni della civiltà urbana e l’alienazione dell’uomo all’interno di essa, con grande complessità stilistica.
Di nuovo in ambito spagnolo, Lorca scrive un’opera originale come i Seis poemas gallegos (Sei poemi galiziani), utilizzando lingua e temi galiziani.
Più intimisti sono i Sonetos del amor oscuro (Sonetti dell’amore oscuro), in cui Lorca riversa il proprio amore per Rafael Rodríguez Rapún, seppur non lo nomini mai esplicitamente, e fa i conti con la propria tormentata omosessualità.
Anche la produzione teatrale si concentra su temi individuali e personali, sulle passioni più primitive e sui lati più oscuri dell’uomo, con una forte presenza costante del tema della morte. I personaggi dei drammi di Lorca vivono conflitti interiori e sociali e devono combattere pregiudizi. Alcune delle sue opere teatrali più famose sono Mariana Pineda, Bodas de sangre, La casa de Bernarda Alba e Diván de Tamarit.
Federico García Lorca – Frasi celebri
Così come non mi sono preoccupato di nascere, non mi preoccupo di morire.
In Spagna, i morti sono più vivi che i morti di qualsiasi altro paese del mondo.
La poesia non cerca seguaci, cerca amanti.
La più terribile delle sensazioni è la sensazione di aver perso la speranza.
Ah, che fatica mi costa / amarti come ti amo!
Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco / e vi lascia divine ferite di diamante.
Ardere di desiderio e tacere è la più grande punizione che possiamo infliggere a noi stessi.
Il mare sorride da lontano. Denti di spuma, labbra di cielo.
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