Il Cantar de mio Cid (Poema del mio Cid) è il primo poema epico della letteratura spagnola, considerato il capolavoro di questo genere letterario per quanto riguarda la lingua castigliana. È l’opera più importante dell’Edad Media. Narra le gesta del condottiero Rodrigo Díaz de Vivar, noto come El Cid. Si differenzia dall’epica cavalleresca tipicamente europea per la quasi totale assenza dell’elemento magico-fantastico e per un certo realismo nella descrizione delle battaglie e degli aspetti psicologici e culturali, come per esempio l’antisemitismo espresso dal Cid stesso e in generale le caratteristiche personali dei personaggi.
Il poema nasce nel XII secolo dalle narrazioni orali dei giullari e dei poeti erranti, che recitavano di corte in corte e di paese in paese la stessa storia, arricchendola ogni volta con nuovi dettagli. Per questo motivo il poema è da considerare anonimo: alcuni studiosi hanno avanzato ipotesi di attribuzione a un unico autore, ma per lo più si ritiene maggiormente plausibile l’ipotesi della storia tramandata oralmente da più individui. L’unico manoscritto completo del Cantar de mio Cid risale all’inizio del XIII secolo.
El Cid – Biografia
El Cid è un personaggio storico, un nobile castigliano dell’XI secolo che serve a lungo i re di Spagna, finché non subisce l’esilio per un’accusa ingiusta: a quel punto si pone al servizio dei re musulmani nel sud della Spagna, poi acquisisce potere e truppe personali e cerca più volte di rientrare nelle grazie dei re spagnoli. Ottiene il rispetto e l’ammirazione del suo Paese conquistando Valencia agli arabi e difendendo la regione fino alla morte.

Statua del Cid in sella a Babieca, il suo fedele destriero
Cantar de mio Cid – Riassunto
Il Cantar de mio Cid è suddiviso in tre parti: il Cantar del destierro, il Cantar de las bodas e il Cantar de la afrenta de Corpes.
Il Cantar del destierro è il Canto dell’esilio, che narra le vicende del Cid nel suo perodo di esilio. Accusato ingiustamente, il condottiero parte per l’esilio con un gruppo di uomini fidati. Si reca al monastero di San Pedro de Cardeña dove hanno trovato rifugio sua moglie e le sue figlie, poi parte per combattere i Mori nel Sud della Spagna e conquista molti territori e molto bottino. Manda una parte dei beni conquistati al re, sperando di rientrare nelle sue grazie, ma il re non lo richiama dall’esilio, bensì dichiara che i sudditi che vogliano andare a combattere con il Cid possono farlo. Lui prosegue la sua avanzata e conquista Barcellona.
Il Cantar de las bodas è il Canto delle nozze, in cui il Cid conquista Valencia e ottiene dal re di riavere con sé la moglie e le figlie. Intanto, a corte, i due principi di León, invidiosi del Cid, cercano di usarlo a proprio vantaggio e chiedono al re di poterne sposare le figlie, per arricchirsi con i suoi possedimenti. Il re approva e il Cid, per non mettersi contro di lui, accetta.
Il Cantar de la afrenta de Corpes è il Canto dell’affronto, che narra l’offesa subita dalle figlie del Cid: i due principi si mostrano vili e codardi a Valencia e vengono ridicolizzati, perciò si vendicano maltrattando le figlie del Cid e abbandonandole gravemente ferite. Il nipote del Cid le salva e il condottiero chiede giustizia al re, che avvia un processo: i matrimoni vengono annullati, i due principi devono restituire tutti i beni ricevuti in dote e combattere in duello con uomini del Cid, subendo una sconfitta clamorosa. A questo punto il Cid ottiene nuove nozze per le figlie con i re di Navarra e di Aragona, una parentela molto prestigiosa.
Personaggi
El Cid, condottiero spagnolo
Re Alfonso VI
Jimena, moglie del Cid
Elvira e Sol, figlie del Cid
Conte di Barcellona
Don Diego e Don Fernando, principi di León
Conte don García, nemico del Cid a corte
Felez Muños, nipote del Cid
Indice materie – Letteratura spagnola – Cantar de mio Cid