Lev Tolstoj è uno scrittore e filosofo russo dell’Ottocento fra i primi intellettuali a diventare famoso a livello mondiale e a ricevere ampia risonanza mediatica. Di stampo realista, sviluppa un forte impegno sociale e si dedica a un attivismo considerato da molti addirittura fanatico.
Biografia
Di famiglia nobile, Lev Tolstoj nasce nel 1828 nella tenuta familiare a Jasjanja Poljana, e vive un’infanzia serena e una giovinezza irrequieta e dissoluta; influenzato dagli scritti di Jean-Jacques Rousseau, lascia gli studi, si trasferisce a Mosca e dopo pochi anni si arruola nell’esercito, venendo in contatto con i cosacchi e i loro costumi. Spera in questo modo di lasciarsi alle spalle gli anni di dissolutezza. Dopo aver servito coraggiosamente nell’esercito, però, sente che gli manca un’ideale nobile per cui vivere, perciò per trovare una stabilità interiore che gli permetta di realizzare i propri progetti letterari, decide di sposare una giovanissima donna, che diventa la sua fedele collaboratrice nella stagione più prolifica della sua carriera di scrittore.
Tolstoj, tuttavia, non si sente a suo agio nella società letteraria e nei circoli di intellettuali, perciò va alla ricerca della propria dimensione, prima dedicandosi alla proprietà terriera di famiglia e scrivendo del mondo contadino, poi viaggiando a lungo all’estero, dove però rimane deluso dalla mondanità e dal materialismo della civiltà borghese. Si ritira quindi nella tenuta paterna dove fonda e dirige una scuola basata su principi didattici innovativi.
Vive a questo punto una profonda crisi spirituale: questo lo porta ad avvicinarsi al cristianesimo, che integra con i propri approfondimenti delle filosofie orientali, e a cambiare vita, votandosi alla povertà e al vegetarianesimo, alla carità verso il prossimo portata all’estremo di donare tutti i propri averi. Tutto ciò genera una grave crisi nel matrimonio dello scrittore, perché la moglie non condivide questa svolta, dovendosi preoccupare di mantenere ben 13 figli. Tolstoj inizia a predicare il pacifismo e a scrivere sempre più opere, sia narrative sia saggistiche, su temi morali e religiosi, ricevendo anche la censura della Chiesa per le sue idee estreme, fino alla scomunica, e stimolando la nascita di un movimento etico-filosofico definito poi tolstoismo.
Ormai anziano, Tolstoj desidera abbandonare definitivamente tutti i suoi averi e pianifica di lasciare in segreto la casa di famiglia dove la moglie e i figli lo tenevano ancorato dopo un primo tentativo di fuga, temendo per la loro eredità. Nell’ottobre 1910 scappa quindi in treno con il proprio medico personale, ma il viaggio e il freddo provano la sua salute e lo scrittore muore di polmonite nella stazione di Astàpovo: alla sua morte accorrono ad assistere giornalisti che la raccontano poi in tutto il mondo.

Francobollo russo commemorativo di Lev Tolstoj
Opere
Come per Dostoevskij, anche per Tolstoj la scrittura è uno strumento di riflessione e di ricerca spirituale del senso dell’esistenza, ma per questo autore essa assume più marcatamente un ruolo ideologico e pedagogico. Il realismo di Tolstoj si concretizza nell’osservazione della realtà contadina e nella denuncia delle ingiustizie sociali, ma anche nell’interesse per la storia come esperienza umana, più che come serie di avvenimenti. Il primo successo, infatti, arriva per questo autore con i crudi racconti della propria esperienza della guerra, in cui si era rifugiato per sfuggire a una vita mondana sregolata: i Racconti di Sebastopoli.
La fase più alta della produzione di Tolstoj è inaugurata dalla faticosa stesura di Guerra e pace, romanzo che innesta nella storia delle campagne napoleoniche di inizio secolo le vicende private delle due famiglie nobili Bolkonskij e Rostov: l’autore mette in evidenza l’insensatezza della guerra e la rilevanza della lotta individuale dei personaggi, anche dei più umili, per la propria pace, che si risolve nella serena accettazione della vita. In seguito, Tolstoj torna alla contemporaneità con il romanzo Anna Karenina, storia di una donna che compie la scelta coraggiosa di lasciare il marito per l’amante, con il quale però non riesce a instaurare un rapporto equilibrato, finché la gelosia, i conflitti e la condanna della società la spingono al suicidio. L’atmosfera cupa di questo romanzo riflette il momento di crisi spirituale di Tolstoj, attraversato da una profonda sfiducia nel mondo e deluso dallo sfaldamento del proprio matrimonio. Questa fase porta l’autore a dedicarsi a una serie di scritti di ricerca religiosa e filosofica, al rifiuto di agi e mondanità in favore di una vita quasi ascetica, e a numerosi attacchi contro le passioni e l’istituzione del matrimonio, come quelli dei racconti La sonata a Kreutzer e Il diavolo. L’insegnamento etico e il proposito di guidare l’umanità alla redenzione animano tutti gli scritti degli ultimi anni di vita di Tolstoj, che ottiene un’ammirazione popolare senza precedenti.
Tolstoj – Frasi celebri
Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.
Tutte le idee che hanno enormi conseguenze sono sempre idee semplici.
Se tutti andassero in guerra solo in base alle proprie convinzioni, le guerre non ci sarebbero più.
Capì che, non solo ella gli era vicina, ma che ora non sapeva più dove finiva lei e dove cominciava lui.
Per studiare le leggi della storia dobbiamo sostituire completamente l’oggetto della nostra indagine, lasciare in pace i re, i ministri e i generali, e studiare quegli elementi omogenei e infinitesimali che condizionano il comportamento delle masse.
Nulla è tanto necessario a un giovane quanto la compagnia delle donne intelligenti.
Non v’è grandezza dove non vi sono semplicità, bontà e verità.
Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso.
Indice materie – Letteratura russa – Lev Tolstoj