La letteratura russa antica ha inizio nella Rus’ di Kiev, l’originario nucleo dello stato russo, formato da un insieme di principati; l’affermazione della scrittura avviene grazie alla cristianizzazione, nel X sec., e solo nel XVII sec. nasce il russo moderno e l’identità slavo-ortodossa della Russia diventa lentamente più laica e aperta alle influenze occidentali.
Storia della letteratura russa
Il periodo moscovita e il Seicento – Con la nascita della Moscovia si chiude il periodo antico della letteratura russa e si sviluppa un sistema culturale finalizzato al consolidamento del nuovo modello di stato centralizzato costruito da Ivan IV il Terribile: nasce una nuova lingua russa comune, frutto dell’evoluzione dello slavo ecclesiastico, determinata dall’influenza del linguaggio quotidiano e del linguaggio burocratico, e i testi letterari sono sempre più laici, spesso usati come strumento di polemica o persuasione ideologica, o commissionati dallo zar per legittimare teoricamente il proprio potere. La necessità di consolidare il nuovo Stato e di costruire un’identità condivisa fa sì che la cultura russa dal XV al XVII sec. sia concentrata sulle radici slave ortodosse e sulla difesa delle proprie tradizioni, e perciò chiusa ai fermenti umanistici e rinascimentali europei.Solo a partire dal Seicento, sotto i primi zar della dinastia Romanov, la scrittura inizia a essere concepita come arte autonoma e individuale, non legata al potere spirituale né a quello temporale, e la letteratura si apre agli influssi stranieri, assorbendo gli elementi del barocco. Si sviluppano perciò anche in lingua russa i primi germi del romanzo, nella veste di lunghe narrazioni in prosa dedicate alla realtà quotidiana, invece che a gesta eroiche leggendarie.
Le grandi opere
- Evgenij Onegin
- Le anime morte
- Padri e figli
- Delitto e castigo
- L’idiota
- I fratelli Karamazov
- Guerra e pace
- Anna Karenina
- Il giardino dei ciliegi
- Il dottor Živago
- Il Maestro e Margherita
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