L’idiota è un romanzo di F. M. Dostoevskij, scritto dall’autore durante il suo esilio dalla Russia per debiti e terminato a Firenze. Esce a puntate su rivista nel 1868. Lo scrittore descrive il suo intento con questo romanzo come quello di rappresentare “un uomo assolutamente buono”. I temi toccati dal lungo romanzo sono moltissimi: il male, l’etica cristiana, il suicidio, l’onore femminile, il sacrificio, il nichilismo e tanti altri.
Riassunto
Protagonista dell’opera è il principe Myškin, un uomo buono, generoso in modo ingenuo, acuto ma inetto, che finirà sconfitto nello scontro con gli altri uomini dominati dal male. La sua natura semplice e innocente e gli attacchi di epilessia (malattia della quale soffriva anche Dostoevskij) ai quali è soggetto lo fanno reputare dagli altri come idiota. Le sue qualità esemplarmente cristiane, invece di influenzare positivamente quanti gli sono vicini, risultano fuori posto in un mondo composto essenzialmente di malvagi. Nastas’ja Filippovna è una donna affascinante e intelligente che è stata disonorata dall’uomo che si era presentato come suo protettore quando era rimasta orfana, ed è attratta sia da Myškin sia dal violento Rogožin. Mentre il principe è diviso tra lei e Aglaja, figlia del generale Epančin, Nastas’ja non è capace di impegnarsi né con Rogožin, per il suo brutto carattere, né con Myškin, perché se ne sente indegna e capisce che in realtà prova per lei più pietà che amore. Quando verrà uccisa dal geloso Rogožin, il pacifico Miškin sarà testimone involontario del delitto e impazzirà.

In piazza Pitti, a Firenze, una targa ricorda il soggiorno di Dostoevskij durante il quale terminò il romanzo L’idiota
Personaggi
Myškin, giovane principe che soffre di epilessia
Rogòžin, cinico e malvagio figlio di un mercante
Nastas’ja Filippovna, orfana resa amante di Tockij
Afanàsij Ivànovič Tòckij, amico del padre di Nastas’ja
Ivan Fedorovich Epančin, generale
Elizavèta Prokòf’evna, moglie del generale e lontana parente del principe
Aglaja, Aleksandra e Adelaida, figlie degli Epančin
Gavrìla Ardaliònovič, segretario del generale e promesso sposo di Nastas’ja
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