Aleksandr Puškin è un poeta, scrittore e drammaturgo russo dell’Ottocento, considerato tra i padri della letteratura russa vera e propria e venerato come un’istituzione dalla maggior parte degli scrittori russi successivi. Si inserisce nella corrente letteraria del romanticismo.
Biografia e opere
Puškin nasce nel 1799 a Mosca in una famiglia nobile e, dopo aver ricevuto un’istruzione di livello elevato, entra nel ministero degli esteri come funzionario. Tuttavia, a causa di una serie di poesie di carattere rivoluzionario, critiche nei confronti del potere zarista, subisce l’allontanamento dal servizio e l’esilio in Russia meridionale.
Di formazione illuminista, Puškin sviluppa lo spirito romantico grazie ai numerosi spostamenti ed esili a cui è costretto, proprio a causa delle proprie idee libertarie: essi lo portano a sviluppare la passione per i viaggi, per le leggende locali e per la storia e il folclore nazionali, che indirizzano la sua produzione letteraria verso l’osservazione realistica unita all’analisi psicologica. Nel corso di questi viaggi entra anche a far parte della massoneria russa.
Torna a San Pietroburgo solo 10 anni dopo il suo primo esilio, e in città è ormai conosciuto grazie alle sue opere, pubblicate da lontano. Si sposa con una donna di nota bellezza, Natal’ja Gončarova, e conosce Gogol’, con cui instaura una forte amicizia. La Gončarova, però, è corteggiata da molti uomini, e quando Puškin viene a sapere del presunto tradimento con il barone Georges d’Anthès, lo insulta pubblicamente e provoca un duello, in cui trova la morte per un colpo di pistola all’addome. Si spegne quindi nel 1837, giovanissimo.

Monumento a Puškin a San Pietroburgo
Nonostante la breve vita, Puškin sperimenta moltissimi generi letterari, dal poema epico, al dramma, al romanzo storico (La figlia del Capitano), alla poesia intimista, al racconto fantastico (La dama di picche) e in versi (Gli zingari). Culmine di questa produzione è il romanzo in versi Evgenij Onegin, il cui protagonista è il riflesso dello stesso autore e della disillusione dell’intellettuale romantico che non riesce a mettere in pratica i propri ideali.
Puškin – Frasi celebri
Dove non arriva la spada della legge, là giunge la frusta della satira.
Nell’ateismo non vi è alcuna consolazione. Purtroppo, è la visione del mondo più ragionevole.
Da pecora cattiva vien buono anche un solo fiocco di lana.
Si dice: non c’è giustizia sulla terra. Ma esiste forse in cielo?
Tutto mi ubbidisce ed io a nessuno. / Superiore ad ogni desiderio, sono sereno. / Conosco il mio potere: quello che ho mi basta.
Della felicità buon surrogato, l’abitudine il cielo ha donato.
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