Tito Lucrezio Caro è un poeta e filosofo romano del I secolo a.C. che si inserisce nella corrente dell’epicureismo e diventa uno dei maggiori poeti classici. Lucrezi evita la vita pubblica e si dedica alla dottrina del filosofo greco Epicuro, che illustra e rielabora nel poema De rerum natura (Sulla natura delle cose). L’obiettivo è spiegare una complessa materia filosofica in forma poetica, per renderla più accessibile e liberare gli uomini dalle superstizioni e dai timori legati a false credenze sulla vita e sul mondo diffusi dalla religione. Secondo l’epicureismo, infatti, l’universo è composto da atomi che aggregandosi e disgregandosi in un moto incessante determinano la formazione e la distruzione di tutte le cose. Non c’è nessuna entità divina creatrice o distruttrice: gli dei, se esistono, non si curano degli uomini, quindi non bisogna temerli. Allo stesso modo non bisogna temere la morte, che è soltanto la disgregazione degli atomi che compongono l’anima e pone fine a qualsiasi capacità di sentire, perciò non può comportare sofferenza né condurre ad alcun aldilà.
Lucrezio – Vita
Il fatto che Lucrezio si sia sempre tenuto lontano dalla vita pubblica rende difficile ricostruire la sua biografia. Ne parlano scrittori successivi, ma sempre e solo in relazione alle sue opere. La sua vita si colloca nel I secolo a.C., ma il luogo di nascita è ignoto, anche se si ipotizza che sia la Campania, dove era molto presente il cognome Caro e molto diffuso l’epicureismo. L’unica informazione esplicita su Lucrezio arriva da san Girolamo, il quale sostiene che lo scrittore bevve un filtro d’amore e impazzì, suicidandosi intorno a soli quarant’anni. Questa informazione potrebbe essere nata in ambiente cattolico per screditare il filosofo e le sue teorie, ma potrebbe avere un fondo di verità in qualche disturbo psicologico del poeta sostenuto da alcuni studiosi. Di tutto ciò, però, non abbiamo prove certe.
Sebbene Lucrezio non prenda mai parte alla vita politica, la sua opera principale, il De rerum natura, è dedicata a Gaio Memmio, un uomo in vista del partito degli optimates, cioè dei nobili.

Ricostruzione della fisionimia del volto di Lucrezio
De rerum natura
L’opera che comprende tutto il pensiero di Lucrezio è il poema De rerum natura, pubblicato postumo da Cicerone, a cui il poeta affidò le sue carte. Si tratta di un poema didascalico filosofico-scientifico diviso in sei libri. In questi libri Lucrezio descrive il mondo e i suoi fenomeni, sia umani sia naturali, sulla base dei principi dell’epicureismo. Secondo il filosofo, perciò, il mondo nasce e si compone di aggregazioni di atomi, perciò tutti i suoi fenomeni hanno spiegazioni razionali e l’uomo deve farsi guidare solo dalla ragione, senza cadere nell’inganno delle religioni e senza avere paura della morte, perché essa non è che una liberazione da eventuali sofferenze e non è percepibile dai sensi dell’uomo.
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