Publio Cornelio Tacito è il più grande storico della Roma imperiale, che si propone come osservatore acuto e obiettivo delle vicende politiche e storiche dell’impero.
Tacito – Vita
Non abbiamo molte informazioni sulla vita di Tacito, infatti gli storici non conoscono con certezza nemmeno la data e il luogo di nascita, ma le ipotesi propendono per un anno intorno al 58 d.C in Gallia Narbonense (Francia meridionale). Anche la sua discendenza è incerta, ma è probabile che appartenesse a una famiglia di eleato status sociale, come testimonierebbero per esempio l’amicizia con Plinio il Vecchio e il matrimonio con la figlia di un importante generale.
Studia sicuramente retorica a Roma per prepararsi alla carriera pubblica, che sarà brillante sia nel campo giuridico che in quello politico. Interrompe l’attività per dedicarsi alla letteratura per lunghi anni, poi torna in politica come governatore di una provincia dell’Asia. La data di morte di Tacito è incerta, ma stabilita intorno al 120 d.C.

Statua di Tacito a Vienna
Opere
Le due principali opere di Tacito sono complementari ed entrambe strutturate secondo il sistema annalistico: le Storie (Historiae) coprono il periodo dalla morte di Nerone e dall’avvento di Galba fino alla morte di Domiziano, gli Annali (Annales) tornano indietro al periodo che va dalla morte di Augusto fino a quella di Nerone. Lo storico ripercorre le origini del principato ritenendo la fine della repubblica una necessità, ma non nascondendo il proprio pessimismo per la mancanza di libertà e per la generale degenerazione morale che l’impero ha causato, spegnendo le virtù civili dei cittadini e consegnando un potere indiscriminato a individui spesso sconsiderati e viziosi. Lo stile è severo e complesso, estremamente conciso, e l’approfondimento psicologico accurato.
Delle Storie ci sono rimasti solo i primi 4 libri più parte del quinto, degli Annali i primi 4 e parte del quinto e del sesto.
Tacito è anche autore dell’unica opera etnografica dell’antichità, la Germania, che illustra senza pregiudizi i costumi, la cultura e le abitudini dei germani, sottolineandone i punti di forza da cui i romani possono trarre insegnamento, come il rifiuto della corruzione del lusso. Lo storico evidenzia come, sotto molti aspetti, i romani siano più barbari di coloro che considerano tali.
Un’opera minore di Tacito è l’Agricola, biografia del generale suocero dello scrittore, incentrata sulle sue imprese in Britannia.
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