Catullo è il primo poeta d’amore della letteratura latina. Fa parte del gruppo dei poetae novi, o neoteroi, scrittori del I ecolo a.C. così definiti dispregiativamente da Cicerone per il loro allontanamento dalla tradizione epica in favore dell’argomento amoroso. Questi poeti rimanevano fuori dalla vita politica a coltivare l’otium letterario e scrivevano di temi più intimi e personali.
Catullo – Vita
Catullo è originario della Gallia Cisalpina (Nord Italia) e nasce intorno all’84 a.C. nella zona di Verona, ma le informazioni sulla sua vita per il resto sono scarse e incerte.
La provenienza da una famiglia aristocratica permette a Catullo di trasferirsi a Roma e di essere accolto negli ambienti raffinati dell’alta società per dedicarsi alla letteratura e alle attività mondane. Questo lo porta a intrecciare una relazione con Clodia, sorella del tribuno della plebe Clodio, al centro di molte vicende giudiziarie. Questa donna, colta ma nota per la sua vita dissoluta e per i numerosi amanti, diventa la gioia e il tormento di Catullo e la protagonista dei suoi canti, nei quali viene chiamata Lesbia, in onore della poetessa d’amore Saffo originaria dell’isola di Lesbo.
Catullo trascorre molto tempo anche nella sua villa di Sirmione, sul lago di Garda, di cui vediamo ancora oggi i resti. Non partecipa alla vita politica e vive la poesia come un gioco fra amici, senza funzioni sociali o morali. Disprezza, anzi, la politica per la corruzione che vi dilaga.
Secondo le fonti, il poeta sarebbe morto a soli trent’anni nella sua villa di Sirmione.

Grotte di Catullo è il nome dato ai ruderi di una villa romana che fu edificata alla fine del I secolo a Sirmione, sul lago di Garda
Poesie
Il Catulli Veronensis Liber (Libro di Catullo di Verona, nome postumo) raccoglie tutta la produzione del poeta e comprende una serie di liriche brevi che ripercorrono gli alti e bassi della lacerante passione per Lesbia (fra cui la celebre Odi et amo), donna tanto affascinante quanto volubile, che suscita nel poeta una felicità tale da volerla comunicare a tutti, ma anche continue delusioni e gelosie che si manifestano in esplosioni d’odio e rotture, fino a quella definitiva, necessaria, ma dolorosa. Con le poesie dedicate a Lesbia, Catullo costruisce una propria personale concezione dell’amore, che è da un lato passione e dall’altro un solenne e quasi sacro patto basato sulla fides, cioè la fedeltà alla parola data.
La poesia di Catullo si ispira a quella del poeta greco Callimaco, che aveva voluto superare la retorica pesante dei lunghi poemi epici a favore di una poesia più breve e raffinata. La peculiarità della poesia di Catullo, infatti, è la brevità delle poesie, curate però nei minimi dettagli con un fine lavoro di lima, finalizzato a ottenere una forma ricercata, uno stile elaborato ed elegante. Dal punto di vista del contenuto, questa poesia è ricca di riferimenti colti in ambito mitologico, storico, geografico.
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