Apuleio è l’autore dell’unico romanzo integro della letteratura latina, Le metamorfosi, e figura emblematica della nuova temperie culturale e spirituale dell’impero romano nel II secolo d.C.
Apuleio – Vita
Apuleio nasce nel 125 d.C. a Madaura, nell’odiera Algeria, in una benestante famiglia berbera. Riceve un’educazione di alto livello, che completa con un viaggio ad Atene. Nei suoi viaggi scopre i culti misterici orientali e ne rimane affascinato. Raggiunge grande fama come conferenziere itinerante, ma il suo interesse per l’esoterismo e i culti orientali diffonde anche la diceria che egli abbia legami con la magia, tanto che quando sposa una ricchissima vedova, i parenti di quest’ultima lo accusano di averla ingannata con filtri magici. Nel processo per reato di magia, Apuleio sbaraglia gli avversari mostrando tutta la propria abilità retorica e la propria vastissima cultura.
Dopo quasi una vita intera passata in viaggio, Apuleio torna in Africa, a Cartagine, e vi si stabilisce accolto con grande gloria. Riceve un prestigioso incarico religioso e civile e muore intorno al 180 d.C.

La statua di Amore e Psiche di Antonio Canova, ispirata alla favola contenuta nelle Metamorfosi di Apuleio
Opere
Gli innumerevoli e variegati interessi di Apuleio si riflettono nella varietà e ricchezza delle sue opere: scrive molti testi di ogni genere, sia in greco sia in latino.
Numerose sono le opere filosofiche, non tutte pervenute fino a noi: abbiamo il De deo Socratis (Sul demone di Socrate), il De mundo (Sull’universo) e il De Platone et eius dogmate (Su Platone e la sua dottrina).
La più nota prova retorica di Apuleio è il discorso in difesa di se stesso, che ci è pervenuto integro: Apologia o Pro se de magia (Difesa di sé riguardo alla magia), l’unica orazione difensiva di età imperiale che sia giunta fino a noi.
Ma l’opera più famosa di questo autore è senza dubbio il suo romanzo, noto come Le metamorfosi o L’asino d’oro (questo secondo titolo dato da sant’Agostino). L’opera è divisa in 11 libri ed è interamente in prosa, costituita da una narrazione principale e tante digressioni e narrazioni secondarie che si inseriscono sotto forma di novelle raccontate da alcuni dei numerosissimi personaggi. Una di queste è la celebre favola di Amore e Psiche. Lo stesso Apuleio afferma di ispirarsi per molte digressioni alla fabula Milesia, un genere di novella di argomento per lo più erotico, di origine greca.
Le novità del romanzo di Apuleio consistono nell’atmosfera magico-fiabesca e nella chiave di lettura mistico-simbolica, oltre che parzialmente autobiografica: la storia di Lucio, che per la sua avventata curiosità nei confronti della magia viene accidentalmente trasformato in asino e vive una serie di drammatiche disavventure prima che la dea Iside lo restituisca a forma umana, simboleggia un percorso di decadenza morale a cui seguono una profonda conoscenza di sé e una rinascita interiore. È un percorso di purificazione che culmina nell’iniziazione ai misteri del culto di Iside e Osiride, a cui probabilmente lo stesso Apuleio era stato ammesso.
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