Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, l’America vive profondi mutamenti che ne influenzano la cultura e la letteratura: la popolazione aumenta esponenzialmente provocando un frenetico sviluppo urbano, la guerra civile fa emergere il problema del Sud e delle persone di colore, dall’Ovest ormai conquistato si diffondono un’identità e una mentalità culturale nuove. Tra le personalità più rappresentative di queste ultime vi è Mark Twain.
In questo periodo, la tendenza dominante in letteratura è il realismo, cioè l’esigenza di rappresentare fatti materiali, descriverne nel dettaglio l’ambiente di svolgimento e i cambiamenti a cui esso è sottoposto, che sia città o campagna. Jack London, per esempio, parte dalla propria esperienza avventurosa nei bassifondi di San Francisco e sulle piste della corsa all’oro in Alaska per descrivere la lotta per la sopravvivenza di minatori e disoccupati nell’America dell’industrializzazione e dell’espansione. I suoi romanzi più noti, in particolare, Il richiamo della foresta e Zanna Bianca rievocano l’esperienza come cercatore d’oro.

Jack London
Nella poesia emerge Walt Whitman. Abbandonati gli studi e la seguente carriera giornalistica, per vivere si dedica a lavori umili; risale a questo periodo la prima stesura delle note che costituiscono il nucleo di base della sua opera più importante, Foglie d’erba. Dall’assistenza delle vittime della guerra civile nasce Rulli di tamburo, successivamente incorporato in Foglie d’erba. Nella sua poesia, dove l’io è al centro dell’intera creazione, esalta la natura e la collettività usando uno stile evocativo e una lingua semplice. È considerato il maggior poeta statunitense.

Walt Whitman
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