La bisbetica domata è una commedia in cinque atti, in versi e prosa, di William Shakespeare. Un lavoro teatrale assai noto, come tutte le opere di Shakespeare, che affronta in modo ambiguo, per non dire misogino, il tema dell’educazione delle donne. Nell’opera, infatti, prevale il punto di vista maschile, che vede la sottomissione e la remissività come doveri delle donne, che si compiono nel matrimonio. Shakespeare rappresenta in modo fine la condizione femminile della sua epoca, analizzando accuratamente la psicologia delle donne sue contemporanee e mostrando nella protagonista sia il carattere malmostoso sia la capacità di opporsi con ostinazione e intelligenza all’oppressione dei mariti, seppur spesso inutilmente. Caterina suscita quindi sia il riso sia la compassione: come è tipico del teatro shakespeariano, allo scopo di divertire il pubblico si affianca sempre anche quello di indurre momenti di riflessione.
La comicità di quest’opera è data dal linguaggio, spesso anche scurrile, e dai travestimenti e scambi di persona, ma non manca una vena di malinconia anche nel lieto fine. La bisbetica domata inizia con un elemento di metateatro: nell’introduzione un povero calderaio che si crede un Lord, insieme al suo paggio, si reca ad assistere alla rappresentazione di una commedia, intitolata appunto La bisbetica domata.

Le informazioni sulla vita di Shakespeare sono spesso lacunose, alimentando leggende e attribuzioni di opere in realtà di altri autori
La bisbetica domata – Trama
Caterina, ragazza intelligente e vivace, ma non conforme al modello atteso dalla società dell’epoca e conosciuta per la sua scontrosità, è la figlia di un nobile di Padova, priva di spasimanti a causa del suo carattere difficile. Sua sorella minore Bianca, invece, è amabile e remissiva, quindi ha due pretendenti, ma il padre decide di allontanarla dalla società finché Caterina non avrà trovato marito, in modo da non togliere tutte le opportunità alla sorella maggiore. I due pretendenti di Bianca, quindi, per accelerare le cose, cercano un marito a Caterina: la propongono a un amico, Petruccio, convincendolo grazie alla ricca dote della ragazza.
Petruccio riesce a ottenere la mano di Caterina e riduce alla mansuetudine il suo carattere difficile tramite una serie di angherie e umiliazioni e a un processo di manipolazione psicologica che punta ad annullarla e a farla diventare ubbidiente.
Personaggi principali
Battista Minola, padre di Caterina e Bianca
Gremio e Ortensio, corteggiatori di Bianca
Petruccio, marito di Caterina
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