Eschilo (fine VI – inizio V sec. a.C.) è il primo poeta tragico greco di cui ci siano giunte opere complete. Per questo viene considerato l’iniziatore della tragedia greca. I temi fondamentali delle tragedie sono la giustizia, i legami familiari, i limiti umani.
Eschilo – Vita
Eschilo nasce a Eleusi, presso Atene, intorno al 525 a.C., in una famiglia nobile. Combatte in numerose battaglie e scrive un grandissimo numero di drammi, vincendo molti concorsi tragici nel corso della sua vita. Forse entra a far parte della setta religiosa dei misteri eleusini, riti religiosi per la dea Demetra molto famosi nell’antica Grecia. Muore nel 456 a.C. in Sicilia. Le sue tragedie vengono rappresentate anche dopo la sua morte, fatto raro per l’epoca, che dimostra il grande apprezzamento dei contemporanei per l’opera di Eschilo.

Busto che ricostruisce l’aspetto del poeta greco Eschilo secondo le descrizioni testuali antiche
Opere
Eschilo scrive probabilmente circa 90 tragedie, ma solo 7 sono giunte fino a noi, e solo una completamente integra. Le tragedie di questo autore sono le prime a essere organizzate come trilogie legate dallo stesso argomento o mito, e sono caratterizzate dalla particolare importanza dei cori, che si alternano alla recitazione degli attori e hanno la funzione di far riflettere sugli eventi rappresentati per trarne considerazioni universali. Eschilo, inoltre, è il primo a introdurre più attori, aumentando il livello di drammatizzazione grazie al dialogo.
L’unica trilogia di Eschilo e di tutto il teatro greco che sia giunta integra è l’Orestea, costituita da Agamennone, Coefore e Eumenidi. I tre drammi rappresentano la vicenda dell’omicidio del re Agamennone a opera della moglie Clitemnestra e del suo amante, a cui segue la vendetta del figlio Oreste con il matricidio, per il quale il giovane viene prima perseguitato e poi assolto dagli dei.
Un’altra tragedia molto nota di Eschilo è Sette contro Tebe, che rappresenta la lotta fratricida tra Eteocle e Polinice, figli di Edipo, per il trono di Tebe.
Le altre tragedie pervenute sono:
- I Persiani
- Le supplici
- Prometeo incatenato.
Tutte le opere di Eschilo hanno in comune uno sfondo etico-religioso che prevede da un lato la punizione degli uomini che per loro scelta peccano di hybris, cioè di superbia, tracotanza, superando un limite, e dall’altro la sottomissione dell’uomo a un fato ancestrale che trascende le scelte personali e conduce alla rovina lasciando come unico margine di libertà la possibilità di accettare con dignità consapevole il proprio destino.
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